Partecipa Anche Te!
Questa volta non parliamo di uno spot, ma del banner di tale John Cooper Agency (agenzia pubblicitaria, se ho afferrato), che da qualche giorno compare qua e là per la Rete.
“Vuoi diventare una modella o un modello?” recita il banner. “Sogni di fare cinema o TV? Prossimo evento 2011: Miss Duomo di Milano. Partecipa anche te!”
Sic, proprio sic: partecipa anche TE.
Naturalmente, con un impatto del genere, non mi sono trattenuta dall’andare a curiosare e dal trarre le mie conclusioni, ma non siamo qui per occuparci del funzionamento delle agenzie pubblicitarie, di cui d’altronde non so nulla – le mie esperienze di agenti, felici e assai meno felici, essendo limitate al campo letterario. Quello che mi affascina oltre misura, l’avete capito, è quel perentorio e sgrammaticato “partecipa anche te!”
Ora, posso formulare due differenti ipotesi in proposito:
1) La JCA ha urgente bisogno di uno staff scolarizzato un po’ meglio.
2) Qualcuno alla JCA crede nei principi esposti a suo tempo la Fenomenologia di Mike Bongiorno e agisce di conseguenza.
Tendo a propendere per l’ipotesi n° 2: in qualche modo, mi riesce facile immaginare i creativi all’opera che discutono del linguaggio del target e di immedesimazione. Questo banner è rivolto a un pubblico di ragazze/i* molto giovani (e in buona parte lombarde/i?) di cultura media nella migliore delle ipotesi, gente che dovrebbe sentirsi più coinvolta quando apostrofata in questo modo. Nello stesso modo in cui parla.
Sospetto che i creativi della JCA tendano a un effetto del genere: “Ehi, questa gente parla come me! Questa gente è come me! Questa gente mi capisce! Di questa gente mi posso fidare!” Non che l’aspirante modella/o faccia esplicitamente questo ragionamento, ma il te dovrebbe sprigionare in lei/lui un confortante quanto inconsapevole senso di famigliarità, di gruppo, di tribù, di fiducia…
E’ come i congiuntivi sbagliati di Mike Bongiorno, come la casalinga che sbaglia i lavaggi fino alla scoperta del nuovo e miracoloso detersivo, come l’ex disoccupato che, in sintassi semplice e cattivo spelling, vende su Internet l’ultimo sistema-per-diventare-ricchi-con-l’IM, come il diluvio di accenti regionali nella pubblicità e nelle fiction e, in un parallelo meno preciso, come i manifesti “Your Country wants/needs you”, con lo Zio Sam che punta il dito verso chi legge. L’importante è che il destinatario del messaggio si senta coinvolto e capito, che si identifichi in chi parla… E secondo i creativi della JCA – così come secondo Eco e gli Internet Marketers – la Gente tende a identificarsi più volentieri con qualcuno che non va troppo per il sottile in fatto di congiuntivi, spelling e pronomi.
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* Sospetto che non dobbiamo lasciarci sviare dal titolo di Miss DdM; sospetto che, quantomeno, ci sia un equivalente titolo maschile a latere, o qualche altra cosa che giustifichi il richiamo ad aspiranti modelle e modelli.