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Ago 4, 2013 - cinema    2 Comments

Jamaica Inn & La Nemica

Ok, altro vecchio film in bianco e nero. Altro Hitchcock pre-Hollywood.

Jamaica Inn è del 1939, con Charles Laughton e una giovane Maureen O’Hara, ed è (liberamente) tratto da un romanzo di Daphne DuMaurier – una storia in costume di naufragi e omicidi sulle tempestose coste della Cornovaglia.

Quanto liberamente, e come Hitch e Charles Laughton collaborassero son cose di cui magari parleremo prima o poi, perché la storia dell’adattamento cinematografico è divertente.

Per ora, qui ci sono i titoli di testa:

E siccome è una domenica agostana calda e afosa da non dirsi, e chiudersi in casa con il condizionatore acceso potrebbe non essere la peggiore delle idee, qui trovate tutto il film.

Buona domenica!

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E in ricordo di G. – che i film in bianco e nero li collezionava con passione – mettiamoci anche il suo prediletto La Nemica, in origine una pièce teatrale di Dario Niccodemi, da cui nel 1952 Giorgio Bianchi trasse un film. La Nemica ha un finale melodrammaticissimissimo, e G. si aspettava proprio che mi ci commuovessi, come lui faceva ad ogni ripetuta visione. Io, non so se per durezza d’animo o contrariness, anziché commuovermi… er. Avete presente Oscar Wilde, secondo il quale bisognava avere un cuore di pietra per leggere la morte della dickensiana Little Nell senza ridere? Ecco.

G., più o meno scherzosamente, non mi perdonò mai – e io arrossisco ancora in proposito.

Giu 16, 2013 - cinema    8 Comments

Hitchcock, Molto Tempo Fa

alfred hitchcock,cinema muto,ivor novelloE oggi parliamo di quando Hitchcock, ben prima di migrare Oltretinozza, faceva i film muti in Inghilterra.

Come The Lodger, del 1927 – più un thriller che un giallo, con un sacco di tensione, un interessante uso dei colori per creare atmosfera e delle soluzioni registiche già molto smaliziate. Ma d’altra parte, questo è considerato il miglior film muto del non ancora Sir Alfred.

Per la cronaca, sì: il film è tratto da un romanzo del 1913, con il quale però  la sceneggiatura conserva la più lontana delle parentele. Hitchcock avrebbe voluto un finale più… aperto*, ma la produzione non ne volle sapere, nel timore che il pubblico dell’Isoletta e il botteghino riportassero traumi irreparabili vedendo Ivor Novello al centro di un finale troppo aperto…

Era la prima volta che Hitchcock si ritrovava a dirigere un attore davvero celebre: scatto di carriera – no doubt – ma anche un sacco di costrizioni in più. Ma niente paura: l’atmosfera resta cupa, e la minaccia e il dubbio funzionano alla perfezione fino all’ultimo.

All’epoca il Solitario Misterioso E Malinconico Con Un Segreto era la specialità di Ivor Novello – personaggio eclettico: compositore, musicista, produttore, playwright, attore di teatro e cinema…

E se vi pungesse vaghezza di vedere un film muto per intero, potreste far di peggio che provare con The Lodger. Lo trovate (insieme a vari altri titoli passati nel pubblico dominio) qui.

Buona domenica.