Tagged with " cime tempestose"
Ago 2, 2017 - anglomaniac, gente che scrive, Spigolando nella rete    Commenti disabilitati su Emily

Emily

emily brontë, cime tempestose, gondalDomenica sarebbe stato il centonovantanovesimo compleanno di Emily Brontë.

Nata d’estate – non si direbbe, vero? Ci si aspetterebbero stagioni più cupe per l’autrice di Cime Tempestose… O magari sono solo io, ma allora la colpa è in parte di D’Annunzio che, ne Il Ferro, descrive una delle sue protagoniste come “nata di notte”, per spiegare una certa dose di buio interiore della signora in questione. But never mind.

Centonovantanovesimo compleanno, si diceva, e quindi un po’ di link rilevanti.

Tanto per cambiare, non è che in Italiano si trovi tantissimo – ma è anche vero che tantissimo non c’è…

Qui c’è una versione pdf di Cime Tempestose in Italiano* – e per una volta non si tratta di LiberLiber che, devo annotare, ha un singolo titolo di Charlotte e ignora completamente Anne ed Emily…

Inutile dire che in Inglese va meglio: Wuthering Heights, Poems (di tutte e tre le sorelle – e forse Emily era la migliore poetessa fra le tre), e la biografia di Mary Robinson.

Qui si trovano alcune lettere e diary papers, pagine isolate che le sorelle avevano l’abitudine di scrivere in occasione di compleanni, viaggi et similia. Badate a quella del 30 luglio 1845, con il resoconto del viaggio a York trasformato in un lungo make-believe.

Poi vi segnalo questo sito dedicato a Wuthering Heights, pieno di saggi, immagini, citazioni, link e cose generalmente interessanti – compresa una collezione di certi e possibili ritratti di Emily.

Qui invece ci sono le immagini della brughiera sul sito di Brontë Country, mentre qui trovate indicazioni per il caso in cui voleste replicare di persona qualcuna delle interminabili camminate che Emily Jane era solita fare su e giù per le brughiere, con le sorelle e il fratello, o sola con il fedele cane Keeper.

Qui, invece, a titolo di curiosità, trovate una mappa dei luoghi di Wuthering Heights.

Un sacco di cose – e non solo su Emily, si trovano su BrontëBlog, dal titolo piuttosto esplicativo: romanzi, poesie, racconti, juvenilia, biografie, memorie… di e su tutta la famiglia. Da leccarsi i baffi.

E per finire, questa è la pagina di Wikipedia dedicata Gondal, lo stato immaginario creato da Emily e Anne mentre Charlotte e Branwell inventavano Angria.

Non c’è moltissimo, perché (oltre a non essere particolarmente prolifica) prima di morire giovane Emily bruciò parecchi quaderni di poesie e – forse, forse – il romanzo cui stava lavorando. Però, se volete un ritratto letterario inconsueto di Emily, nonché un’idea del genere di adorazione che Charlotte nutriva per sua sorella, potete leggere Shirley, la cui eroina eponima è intesa come un ritratto di Emily, immaginata in circostanze sociali ed economiche migliori…

Poetessa riluttante, immaginatrice compulsiva, romanziera scandalosa, zitella scorbutica e ostinata, wild child of genius, sorella adorata, camminatrice indefessa, sognatrice incapace di staccarsi dai suoi personaggi – singolare personaggio a sua volta, Emily Jane, nevvero?

__________________________________

* Sul fatto che CT sia qualificato come “letteratura per ragazzi”, per ora, stendiamo un tulle misericorde.

 

Il Mondo Immaginario Di Emily Brontë

emily brontë, cime tempestose, gondal, angriaIeri Emily Brontë avrebbe compiuto 195 anni.

Singolare personaggio, Emily Jane. A voler dare retta alle teorie di Mortella ne Il Ferro, non sembra nemmeno nata d’estate. Chissà se sia almeno nata di notte…

Terza dei quattro giovani Brontë sopravvissuti all’infanzia, Emily era selvatica, ferocemente riservata e ostinata oltre ogni dire.

A scuola rimase ben poco, seguì Charlotte a Bruxelles con scarso entusiasmo e non si adattò mai alla vita da istitutrice come le sue sorelle. Alla fin fine, voleva soltanto starsene a casa, occuparsi della grigia casa parrocchiale ed essere libera di scrivere, camminare per la brughiera ventosa e immaginare le sue storie.

In questo era maestra.

Se fu il fratello Branwell a dare inizio al gioco dei Giovanotti e alle storie di Angria, il mondo immaginario destinato a diventare la base di tutta la produzione letteraria dei Brontë*, una Emily ancor bambina proclamò la sua indipendenza creando per sé e per la piccola Anne Gondal, un altro regno di isole e colonie, con la sua dinastia reale, i suoi personaggi e i suoi intrighi.

Dalle lettere, dai ricordi e dai minuscoli libricini che i quattro bambini scrivevano, si deduce che Branwell e Charlotte guardarono dapprima con qualche sufficienza al mondo immaginario delle sorelline. Emily e Anne continuarono imperterrite, e col tempo tra i due regni si istituirono contatti diplomatici, matrimoni dinastici, l’occasionale intrigo…

Col passare degli anni, Angria declinò man mano che Charlotte e Branwell perdevano interesse. Per Gondal la faccenda andò diversamente, perché a tenerlo vivo c’era Emily, la cui produzione poetica è tutta di argomento gondaliano, e che non smise mai di immaginare – anzi, di vivere le sue storie…

Gondal, a differenza della colonia africana di Angria, era un luogo di brughiere, di nebbie e di vento, circondato da mari sempre tempestosi. Mare a parte, Emily aveva solo bisogno di uscire di casa per ritrovarsi nei paesaggi delle sue fantasie. E che lo facesse spesso e fino in età adulta è testimoniato dalla pagina di diario che racconta il viaggio a York delle due più giovani Misses Brontë. Emily non dice quasi nulla della città. Per lei la cosa importante era il make-believe che aveva occupato tutto il viaggio in treno: lei e Anne avevano giocato ad essere un gruppo di principi e principesse in fuga per raggiungere i realisti in piena guerra civile…

I Gondaliani prosperano più che mai, concludeva Emily.emily brontë, cime tempestose, gondal, angria

Nello stesso periodo, Anne lamentava la triste decadenza di Gondal – ma ciò non le aveva impedito di lasciarsi trascinare da Emily nel gioco.

Chissà se fosse anche questo pervicace attaccamento al mondo segreto della loro infanzia a guadagnare a Emily l’adorazione delle sorelle: Anne che l’avrebbe seguita ovunque, e Charlotte che in Shirley le dedicò un ritratto idealizzato, pieno di affetto e ammirazione. “Emily come sarebbe stata, se avesse potuto godere dei privilegi della nascita e del denaro.”

E non era soltanto questione di una personalità fiammeggiante e di un’immaginazione inesauribile. Charlotte era perduta in ammirazione del genio letterario di Emily, che considerava la migliore scrittrice della famiglia. Ed è vero che le poesie di Emily traboccano di forza e carattere, e che Cime Tempestose è un romanzo difficile da ignorare.

emily brontë, cime tempestose, gondal, angriaNon so voi, ma personalmente detesto di cuore tanto Heathcliff quanto Cathy, trovo l’ambientazione oppressiva e la trama melodrammatica e un filo morbosa. Di nuovo: non so voi, ma per trovare qualcuno con cui simpatizzare devo andare a pescare il povero Edgar Linton. Eppure – eppure. C’è una forza nella narrazione, un’efficacia vivida nei personaggi e nelle descrizioni… Tutto si può dire di questo libro, ma non che sia insipido. E badate: non fatevi ingannare dall’ambientazione che sembra inglese. O meglio, lo è – ma in realtà il vento, le brughiere, gli estremi, gli spettri, gli zingari tormentati & fascinosi, e il melodramma arrivano tutti da Gondal.

Si può dire che in tutta la sua vita Emily Jane non abbia mai messo piede fuori da Gondal.

Dopodiché, la sua forte personalità aveva un sacco di tratti men che attraenti. Come il sereno egoismo che le consentiva di vivere imperturbata nel suo mondo immaginario nel mezzo delle peggiori catastrofi famigliari. Come il suo furioso aggrapparsi all’anonimato coperto dallo pseudonimo di Ellis Bell ben dopo che la verità era stata scoperta. Come l’inflessibile rifiuto di curare – o anche solo di ammettere la malattia che la stava uccidendo, incurante del dolore delle sorelle e del padre.

Emily aveva passato tanto del suo tempo a ignorare la realtà che probabilmente l’aveva persa di vista – insieme alle persone che le erano (o avrebbero dovuto esserle) care…

Appena prima di morire, trovò l’energia di bruciare la maggior parte delle sue emily brontë, cime tempestose, gondal, angriapoesie inedite e (forse) il manoscritto del romanzo su cui (forse) stava lavorando. E così se ne andò trentenne, per rimanere autrice di un solo romanzo e una manciata di versi, la ragazza delle voci nella brughiera, una delle sorelle di Charlotte, brusca e ostinata fino all’ultimo – e fino all’ultimo immaginandosi principessa in esilio tra le brughiere spazzate dal vento.

_______________________________________

* Oh sì: dei Brontë. Esiste anche una produzione del povero Branwell. Magari ne parleremo…