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Gen 11, 2011 - Digitalia, libri, libri e libri    Commenti disabilitati su Il Crepuscolo Degli Sbirciatori

Il Crepuscolo Degli Sbirciatori

Secondo l’agenzia di analisi del mercato editoriale Nielsen BookScan, nel 2010 la vendita di romanzi rosa in formato elettronico è balzata a coprire il 14% dell’intero mercato di genere nei paesi anglosassoni – contro il 2% del mercato generale (per il quale non si aspettano cifre comparabili molto prima del 2015).

Perché?

NBS azzarda due ipotesi: la prima è che è più facile trovare e-romanzi rosa a basso prezzo, comprese le novità di catalogo. Molti editori digitali vendono i loro romanzi rosa a 0.99 Dollari – o Sterline, dipende dal lato della Tinozza. Possibilissimo e legittimo, ma la seconda ipotesi è più intrigante: è praticamente impossibile capire quello che sta leggendo il vicino di posto armato di ereader. Non ci sono copertine dalla grafica imbarazzante o titoli inequivocabili, cosicché il lettore si sente più libero di indulgere al suo colpevole gusto per la narrativa rosa anche in pubblico. I pendolari (o forse più che altro le pendolari, trattandosi di questo specifico genere) e la gente che legge prevalentemente in luoghi pubblici costituirebbero una fetta di mercato sufficiente da far esplodere le cifre con questa forma di lettura più anonima…

In realtà, immagino che le due spiegazioni si complementino bene a vicenda – e bisogna ricordare che nei paesi anglosassoni c’è molta più gente che legge sui mezzi di trasporto, nei bar e in pubblico in generale, ma l’idea mi affascina. Una sorta di variante editoriale di “Niente sesso, siamo inglesi”…

E però questo mi fa riflettere sul fatto che la diffusione degli ereader porterà all’estinzione degli Sbirciatori, quella specie (a cui non mi vergogno di appartenere) di gente che, più o meno senza parere, fa incredibili acrobazie per capire che cosa stanno leggendo i compagni di scompartimento, fila, sala d’attesa… E’ una conseguenza inattesa e un po’ triste. Verrà il giorno in cui l’unico modo di sapere che cosa legge il prossimo sconosciuto, sarà chiederglielo spudoratamente. In realtà la cosa potrebbe incoraggiare le conversazioni letterarie in treno, ma in qualche modo ne dubito…

Nov 10, 2010 - Non Del Tutto Serio    2 Comments

Romanzieri

Flock.jpgDurante una passeggiata in montagna, uno scrittore (maschio) di romanzi rosa incontra un pastore che fa pascolare il suo numeroso gregge in un solatio pascoletto alpino. Incantato dall’idillica scena e dalla grazia innocente delle pecorelle, lo scrittore si scopre un’improvvisa passione per gli ovini.

“Se indovino il numero esatto delle sue pecore, posso averne una?” chiede al pastore.

“Come no?” fa il pastore, che trova la richiesta un tantino bizzarra ma dubita molto che lo sconosciuto possa indovinare il numero esatto.

“Secondo me, le sue pecore sono 287,” dice il romanziere senza esitazione, e al pastore casca la mascella, perché le pecore sono proprio 287.

“Allora posso scegliermi la mia pecora?” chiede lo scrittore, molto soddisfatto di sé, e al pastore non resta che acconsentire.

Lo scrittore sceglie con cura il suo ovino e se lo carica in spalla, come ha visto fare al cinema, per portarselo a casa.

“Senta,” dice il pastore, “se indovino che cosa fa di mestiere, mi ridà la mia pecora?”

Lo scrittore leva un sopracciglio. Richiesta bizzarra, ma in fondo, quante probabilità ci sono che il pastore indovini?

“Come no? Provi!” dice.

E il pastore: “Scommetto che lei è un autore (maschio) di romanzi rosa.”

E’ il turno dello scrittore di restare basito.

“E lei come fa a saperlo?” trasecola.

E il pastore: “Metta giù il cane che ne parliamo, eh?”

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(Disclaimer: non ce l’ho con gli scrittori di romanzi rosa – maschi o otherwise – ma l’ho trovata nella posta elettronica e sto ancora sghignazzando senza ritegno: dovevo tradurla e mettervene a parte.)