Ott 21, 2012 - libri, libri e libri, musica    2 Comments

Wuthering Heights

Non ho l’età per ricordare la prima uscita di questa canzone nel 1978, e nel 1986, quando, mi si dice, Kate Bush la registrò una seconda volta, il mio Inglese era ancora inesistente.

Per cui, quando un paio di settimane fa l’ho sentita per la prima volta da un secolo a queta parte, ho riconosciuto il ritornello, ma nulla di più. Anzi, per dirla tutta, non avevo nemmeno la più pallida idea del titolo…

“Eppure, dovrebbe essere proprio il tuo genere,” mi ha detto F.

E ascoltando il testo ho scoperto che si trattava di Cime Tempestose. Emily Brontë secondo Kate Bush. 

Bizzarro, inaspettato, un po’ eerie – ma singolarmente adatto.

Grazie F – e buona domenica a tutti.

Wuthering Heightsultima modifica: 2012-10-21T08:10:00+02:00da laclarina
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2 Commenti

  • I am flabberghasted.

    Ma a questo punto, permettimi di esercitare i miei peraltro scarsi poteri di narratore, e di portarti a quel lontano 1978.
    Nell’estate di quell’anno la TV nazionale trasmise, una sera, una trasmissione musicale presentata dall’immarcescibile Pippo Baudo. Il solito festivarello della canzonetta di questa o quella località balneare, con la partecipazione di cantanti in disarmo e fenomeni da baraccone nazionali assortiti.
    Ammetto di aver rimosso gran parte di quell’evento – probabilmente i miei lo stavano guardando in TV, ed io sedevo lì accanto leggendomi un Urania.
    Poi, il Pippo nazionale annunciò una nuova cantante, una esordiente promettente, direttamente dall’Inghilterra, bla bla bla.
    E a questo punto, mentre una nebbia paranormale si spande sul palco e le luci si abbassano, due energumeni a torso nudo fanno il loro ingresso portando in spalla una trave dalla quale pende un colossale gong sul quale è stampato un drago cinese.
    il gong ruota, e aggrappata all’interno c’è questa ragazzina vestita di stracci che prende la scena e attacca Wuthering Heights.
    Il pubblico italiano, che era appena uscito, probabilmente, da qualcosa come l’ultimo successo dei Ricchi e Poveri o qualche sciocchezza di Peppino di Capri, rimase annichilito.
    Io avevo 11 anni, e credo che quella scena non me la scorderò mai.
    Poi, qualche tempo dopo, sentii Hammer Horror.

    Sì, ho tutti i dischi di Kate Bush.
    In vinile.
    Io ti consiglierei Never Forever, della cara Catherine.
    Credo possa avvicinarsi molto ai tuoi gusti – per il poco che li conosco.
    Da ascoltare ripetutamente.

  • È così straordinariamente diversa da tutto il resto…
    Per ora, dopo WH, ho scoperto Red Shoes, e la prossima fermata di questo tram è decisamente Never Forever.
    Grazie della segnalazione – ti saprò dire.