Atto Primo, Scena Prima
Bigia mattina autunnale. La Clarina siede a gambe incrociate sul divano di pelle più comodo che mano umana abbia mai cucito, con The Beastie* in grembo e La Meraviglia Soriana acciambellata accanto. Sembrerebbe la condizione ideale per scrivere, nevvero? E invece la Clarina non scrive affatto e fissa ferocemente lo schermo (che non è bianco in senso stretto) e borbotta tra sé. Fuori scena odesi il cloppete-cloppete-clop di Novembre che passa al galoppo.
La Clarina (borbotta) – Atto Primo, Scena Prima… Atto Primo, Scena Prima… Atto Primo, Scena Prima…
La Meraviglia Soriana – Mrgnao?
C – Atto Primo, Scena Prima…
Lo Spirito di Monsieur D – E se tu, o Donna, ti schiodassi di lì?
C – Hmf… Atto Primo–
D – Ho detto: e se tu, o Donna, ti schiodassi di lì?
C – Ho sentito benissimo – e mugugnato in risposta per significare che non si può.
D (ariosamente) – Oh, non si può! Tchah!
C – Non si può. Quel che avviene nelle scene successive dipende molto da quel che avviene in questa, sì?
D – Immagino di sì.
C – E allora come faccio a occuparmi delle scene successive senza aver martellato questa in una forma ragionevolmente definitiva?
D – Ah, non so – ma d’altra parte non mi pare che tu stia martellando alcunché in alcuna forma… Sbaglio?
C (geme) – Nnnnno…
Lo Spirito di M. – Forse, se–
D (come se il poveretto non avesse aperto bocca) – E perciò – anzi, hence, come dici tu, visto che devo essere circondato da anglofili – lo dico ancora: passa oltre, passa oltre!
C – Oh dear…
M – E se tu provassi a fare una lista di–
D – Oh, smettila, Scudiero! Una lista… mica deve fare la spesa dal droghiere! Una lista… tchah!
C – Disse l’uomo che le liste se le faceva fare da qualcun altro.
D – Che vuol dire? Non sottilizziamo.
C – E comunque ho già una struttura della scena in forma di cartoncini sulla lavagnetta di sughero. Ecco.
D – E comunque fissare fissare la lavagna di sughero è esattamente come fissare la pagina bianca e mugugnare: tanto deleterio quanto improduttivo. Fai qualcosa, parbleu!
C – Ma davvero, non posso passare oltre, non finché… E poi non… E quel che è peggio… Oh, Spiriti, oh Meraviglia Soriana – è un disastro! Oggi è il 24 e sono ferma all’Atto Primo, Scena Prima: non finirò mai la seconda stesura entro la fine del mese! Disastro, sciagura, rovina!
MS – Meow!
M – Ventitré–
D – Buono, Scudiero. Lascia che si abbandoni al melodramma. Il melodramma è salutare.
M – Sì, ma ha detto che è il ventiquattro, e invece oggi è solo il ventitré–
D – Dettagli, dettagli! (Alla Clarina) – E tu, fai qualcosa! Vai a camminare su una scogliera, aggrappati a una tenda, contempla cupamente l’abisso…
C – Hm… E se invece cercassi il nome di una sarta parigina di grido e il colore di moda per gli abiti da ballo nel 1849?
M – Quello potrei–
D – Più sicuro delle scogliere, immagino.
M – Sì, dico: quello forse potrei scoprirlo io, perché–
D – Oh, l’uomo dei dettagli! No, lascialo fare a lei, Scudiero – sennò torna a mugugnare.
C – Ecco. Giusto. Appunto. Non andreste via tutti, per favore? Tranne la Meraviglia Soriana. Grazie.
D – Ah ça, alors…
M – Ah, sì. Giusto. Scusa. Scusa. Era solo… Vado. Vado–
D – Scudiero! L’on décampe, eh?
Lo Spirito di Monsieur D. sparisce in una nuvoletta rosea e vagamente offesa, mentre quello di Monsieur M. si eclissa mestamente tra le quinte. La Clarina sospira, scuote il capino, apre il motore di ricerca e si mette a caccia di dettagli modaioli e parigini di metà Ottocento.
C – Allora… Cou-tu-rière… Parisienne… 1849…
MS – Mrgnao.
Odesi fuori scena Novembre che galoppa, galoppa, galoppa.
Sipario.
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* Vi rassicurerà sapere che The Beastie è il portatile piccino picciò della Clarina, non il Mostro di Lochness.