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Nov 25, 2011 - Digitalia, kindle    Commenti disabilitati su Librinnovando

Librinnovando

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Oggi sono a #Librinnovando.

Mentre leggete qui, sono a metà strada per Milano – o almeno si spera, perché la linea Mantova-Milano è di quelle che manca solo l’assalto degli Apache, e poi s’è visto tutto…

Ma non divaghiamo.

Librinnovando, nelle parole dei suoi ideatori, è

una giornata/convegno per discutere sul futuro dell’editoria, per condividere esperienze e per tenersi aggiornati sugli sviluppi di diversi argomenti chiave dell’evoluzione dell’editoria digitale.

Sarà un’occasione per discutere di ebooks, per sentir fare il punto su temi come il nuovo marketing editoriale, la nuova didattica digitale, il nuovo rapporto tra contenitore e contenuto, i nuovi ruoli di editori ed editor…

Perché le acque sono alquanto agitate da questa editoria nuova che nasce in pedi su una conchiglia a forma di e-reader. A Librinnovando si parlerà di carte e sestanti per la nuova navigazione.

Sarà anche l’occasione per incontrare finalmente un sacco di gente in gamba conosciuta in rete – gente di cui avete già letto su Senza Errori di Stumpa, come Marta Manfioletti (che, tra l’altro, promette una bella sorpresa per la sessione dedicata ai Book Bloggers) e Mattia Nicchio, per esempio.

E sì, lo so: non siete affatto a Milano, non vi siete iscritti, lo scoprite solo adesso… Be’, non c’è ragione di sentirsi tagliati fuori, sapete? Fedele alla sua natura, Librinnovando è molto, molto digitale: non solo è possibile seguire varie sessioni* in streaming, ma tutta la giornata si snoda anche via Twitter a mezzo live-tweeting.

E ben presto, ça va sans dire, le Cronache di Librinnovando.

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* In live streaming dall’Aula B4:

10,00-10,30 Keynote speech

Relatore:

Marco Cassini – Minimum Fax

10,45 -13,00 – 2 – Aula B4 – Il marketing, il libro ed il valore del contenuto

Coordinano: Salvatore Nascarella (SEEd)

Abstract: In meno di dieci anni i canali di promozione del libro sono aumentati in misura imprevedibile (e-commerce, piattaforme di distribuzione on line, GDO, social network, fiere ecc.). In casa editrice l’iniziale sperimentazione nell’uso di nuovi strumenti per marketing editoriale ha portato a rimodellare su nuovi parametri il rapporto con l’autore, con il lettore e con gli altri attori del mondo editoriale, spesso ridisegnando anche ruoli professionali. Cosa è cambiato e cosa sta cambiando nella promozione editoriale? Cos’è il “libro” da promuovere?

Relatori:
Cecilia Averame – Quintadicopertina – Dai labirinti digitali allo scrittore in vendita: due sperimentazioni di promozione editoriale a confronto per lettori “forti” e appassionati di nicchia
Tomaso Ferrando – Progetto Letterario Alga – Il valore promozionale della coscienza critica del lettore
Matteo Scurati – BookRepublic – Ognuno è artefice della propria libreria
Simone Eandi – Seed ed il DAM
Alessandro Gallo, Paola Cava – Springer – Springer, the Book will never die: l’archivio digitale di oltre 120.000 pubblicazioni 
Mauro Sandrini – www.elogioebook.com – Promuovere gli eBook: marketing del libro o marketing dell’autore?
Clelia Caldesi Valeri – Bookliners: socializzare sui libri

14,00-16,00 – 4 – Aula B4 – Contenuti & Contenitori: l’evoluzione dell’eBook e nuovi contenuti editoriali.

Coordinano: Marilù Manzolillo (Les Mots Libres) e Salvatore Ambrosino (Ledigital).

Abstract: La diffusione dei Tablet offre la possibilità di una diversa e nuova fruizione dei contenuti editoriali. Interattività, multimedialità, ipertestualità e condivisione costituiscono una definizione di ‘oggetto editoriale’ molto diversa da quello che è il tradizionale libro cartaceo. Web app, enhanced ebooks e app stanno cambiando radicalmente il tradizionale flusso di progettazione e produzione editoriale. Ma la rivoluzione dei contenuti digitali ridisegna anche la figura professionale dell’editor e segna l’ingresso di nuove professionalità nel panorama editoriale. Ma in che cosa consiste questa “rivoluzione”? Quali sono le reali opportunità? E inoltre: il contenuto è realmente l’attore principale di questa rivoluzione? La sessione sarà dedicata all’analisi delle caratteristiche dei nuovi “contenitori” per poi esplorare, attraverso riflessioni, percorsi e case history reali il panorama dei contenuti digitali.

Relatori:
Giorgia Conversi – Elastico App – Pinocchio per iPad-iPhone-iPod Touch: Il futuro ha un cuore antico

Marco Dominici – www.leggoergosum.wordpress.com – Le tre declinazioni della didattica digitale
Silvia CarbottiJekolab – Make app: il libro si rifà il trucco
Elena Asteggiano – www.ebookreaderitalia.com – Lanciare un monito(r) alle redazioni

16,15-18,15 – 6 – Aula B4 – Editoria Digitale & eBooks: la parola ai Books Blogger

Coordina: Marco Giacomello

Abstract: La sessione nasce con l’idea di analizzare i temi del futuro dell’editoria digitale e degli eBooks dalla particolare prospettiva di chi, come i Books Blogger, è a diretto contatto con gli umori dei lettori e degli appassionati (e di conseguenza può carpire segreti e malcontenti di chi legge digitale oggi – problemi che molte volte sfuggono ad editori, autori e pubblicitari). I blogger vivono il cambiamento dell’editoria in prima persona ed in questa sessione ci riporteranno casi pratici, idee e riflessioni sul mondo eBooks ed Editoria Digitale (derivanti dalla loro attività e dai commenti e le discussioni nate sui loro siti/blog). Infine i blogger cattureranno nei prossimi mesi grazie al web 2.0 (blog/twitter) domande, questioni ed idee – che proporranno poi in forma di questioni ai vari relatori che si alterneranno durante la giornata.

Relatori:
Marta Manfiolettiwww.eletteratura.wordpress.com
eFFe – www.about.me/abcdeeffe – www.finzionimagazine.it
Arturo Robertazziwww.arturorobertazzi.it
Marta Traversowww.provetecnichedisogni.blogspot.com
Silvia Suranohttp://about.me/silviasurano
Gabriele Alesewww.alese.it
Marco Dominiciwww.leggoergosum.wordpress.com
Noemi Cuffiawww.eccomimi.blogspot.com
Tito Faraci – I fumetti dell’era dell’editoria digitale – http://titofaraci.nova100.ilsole24ore.com/

 

Il Ruolo Del Lettore Nel Futuro Dell’eBook – E Viceversa

ebook, enhanced ebooks, pottermore, e-reader, kindle, ipad, letturaSì, lo confesso: mi sono iscritta alla  versione beta di Pottermore. Ho fatto tardi la notte per essere nel primo milione di fortunati ammessi alla unique reading experience che J.K. Rowlings ha creato per i suoi lettori… la volevo proprio vedere, questa unique reding experience. Adesso che l’ho fatto, devo ammettere che sono un nonnulla delusa: la versione beta è bellina a vedersi ma desolatamente muta e, per quel che ho visto finora, non molto interattiva. Mi domando come debba apparire al pubblico molto più giovane di me per cui è calibrata. La cosa forse più interessante sono i commenti in cui l’autrice svela particolari della creazione dell’uno o dell’altro personaggio, luogo o particolare della trama*. Come dicevo, il tutto è bellino a vedersi: molte scene del libro sono ricreate in belle illustrazioni vagamente interattive, e l’interfaccia è, come ci si poteva aspettare, a tema in ogni minimo particolare. L’enfasi sembra essere concentrata sull’intento di “ricreare il mondo dei romanzi di HP.”

E questo, vi confesso, alla quinta o sesta reiterazione mi ha dato da pensare. Ma non era il mestiere del lettore quello di immaginare “il mondo del romanzo” sulla base del lavoro dell’autore – ed eventualmente qualche illustrazione?

Se c’è una descrizione del processo di lettura che mi piace più di altre, è quella che si trova più di una volta nel ciclo di Thursday Next di Jasper Forde. Valga per tutte la meravigliosa scena in First Amongst Sequels** in cui la protagonista, per ragioni troppo lunghe da spiegare, si ritrova all’interno di Pinocchio proprio mentre qualcuno lo legge. La scena è la bottega di Geppetto, descritta in grazioso e minuto dettaglio… ma ecco che il lettore si avvicina alla pagina in cui si trova Thursday: l’aria vibra e si riempie del profumo della segatura, i colori si fanno più vividi, la luce gioca sul filo delle lame, ogni singolo truciolo assume rilievo, in un crescendo che culmina con il passaggio del lettore per poi dissolversi. Perché quando non c’è l’immaginazione del lettore a dargli vita, “il mondo del libro” rimane piatto e vuoto.

E c’è di più: con questa enfasi sul ruolo del lettore e con il tema ricorrente di una ebook, ereader, kindle, ipad, editoria digitale, pottermoremalvagia cospirazione per imporre il sistema UltraWord 9.0, una specie di interfaccia destinato a sostituirsi in modo viepiù invasivo alla soggettività del lettore***, Fforde sembra avere preconizzato uno degli attuali dilemmi dell’editoria digitale: to enhance or not to enhance?

Sarà interessante vedere se e come, nei prossimi volumi della serie, Fforde integrerà gli sviluppi tecnologici che hanno raggiunto e superato le sue creazioni immaginarie – per esempio gli ebooks con colonna sonora di cui si parla in questi giorni un po’ dappertutto: qui trovate una descrizione della faccenda sul Corriere, qui un commento di scarsissimo entusiasmo e qui un vero e proprio rant di Harry Mount sul Daily Telegraph – e vale la pena di leggere anche i commenti.

Ora, il mio cuore di lettrice tende a schierarsi con Fforde e con Mount: a parte le possibili nefaste conseguenze sulla lettura in luogo pubblico, che ne sarà di questo passo della lettura come la conosciamo e intendiamo?

Qualche mese fa discutevo di e-readers con il professor Massimo Puliani, docente di Comunicazione Visiva Multimediale all’Accademia di Belle Arti di Macerata: il professore sosteneva la superiorità dell’iPad per le sue possibilità multimediali, io difendevo il Kindle come strumento di lettura. In realtà parlavamo di cose del tutto diverse, perché il Kindle è l’equivalente digitale di un libro cartaceo – e dunque di quella che chiameremo lettura tradizionale, mentre l’iPad è il supporto ideale per tutti quegli enhancements che fanno di un ebook qualcosa di molto diverso da un libro.

Ora, la domanda è: qual è lo scopo ultimo degli enhancements? Il professor Puliani parlava di potenzialità didattiche e di fruizione di risorse digitali; la gente di Pottermore propone esperienze complementari alla lettura – la possibilità di “entrare” in prima persona nel mondo del libro tramite una combinazione di gioco di ruolo e social networking; Booktrack, la società che ha prodotto i primi ebooks con colonna sonora, prefigura la possibilità di rendere la lettura più attraente per i cosiddetti “lettori deboli” – in particolare i giovanissimi.

Posso concordare con il professor Puliani per quel che riguarda libri di testo, saggistica, libri di viaggio, ma quando si parla di narrativa ho qualche dubbio. Una storia che ha bisogno di immagini, filmati e musica per produrre il suo effetto sul lettore è… be’, un film. O forse un audiovisivo, o magari un videogioco, o anche qualcosa di completamente diverso – ma di certo non è un romanzo. Non nel buon vecchio senso per cui posso leggere la scena dell’assalto alla prigione di Newgate in Barnaby Rudge e chiudere il libro con l’impressione di avere respirato il fumo delle torce…

La domanda successiva è quella posta da Booktracks: che ne è di tutta quella giovane gente cresciuta a film, anime e videogiochi? Vogliamo condannare intere generazioni a non conoscere mai un classico se non via Hollywood? E, per tornare ad argomenti già discussi, non è questo un potenziale mezzo per convincere i giovanissimi lettori che la letteratura non deve per forza essere noiosa? Ebbene, tutto ciò non è poi così dissennato. Ha davvero senso difendere il mos maiorum della lettura se questo deve significare che più nessuno legga? I tempi cambiano, cambiano le abitudini, le percezioni, i percorsi mentali, le soglie di attenzione. Ci si può chiedere se gli enhanced ebooks siano una risposta a questi cambiamenti o se servano a precipitarli più di quanto già non sia – ma è difficile negare il cambiamento stesso. O il fatto che la sopravvivenza sia per due terzi adattamento.

Così editoria e letteratura si adatteranno. Per ora gli enhancements riguardano qualche vecchio classico, ma sono certissima che si sta già lavorando a narrativa pensata apposta per questa nuova e, lo ripeto, radicalmente diversa forma di lettura.

ebook, enhanced ebook, booktrack, lettura, kindle, ipad, editoria digitaleÈ, badate bene, una diversità molto più radicale rispetto a quella costituita dal passaggio tra cartaceo ed e-reader. A parte tutte le discussioni sul profumo della carta stampata e sul piacere fisico derivante dalle rilegature rigide, la differenza tra leggere una cinquecentina e leggere sul Kindle è essenzialmente di mezzo. Ma tra il mio Kindle e un enhanced ebook si apre l’abisso che separa due processi mentali e due concetti di lettura del tutto differenti.

E si vede che vado invecchiando, perché non posso fare a meno di di restare appassionatamente legata al vecchio concetto di lettura – quella letteratura che, ancora secondo Jasper Fforde, [d]opo tutto, si può dire che […]richieda molta più creatività e immaginazione che scrivere; quando il lettore crea nella sua testa un’emozione, o i colori del cielo al tramonto, o il sentore della brezza estiva che gli soffia sul viso, dovrebbe apprezzare il proprio lavoro quanto quello dello scrittore – forse persino di più.

E voi che ne pensate?

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* In concetto, non vi ricorda il programma @author di Amazon Kindle?

** Non ancora tradotto in Italia. Marcos Y Marcos? Hint, hint, hint…

*** La serie è ambientata in un futuro un tantino distopico, oltre che nel Mondo dei Libri.

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Già che ci siamo, vi consiglio con calore l’opera di Jasper Fforde – un piccolo, brillante, spassoso, acuto, intelligente monumento alla lettura e ai libri, tributato in storie avvincenti, originali, piene di deliziose invenzioni, di nonsense e di idee:

 


Gen 11, 2011 - Digitalia, libri, libri e libri    Commenti disabilitati su Il Crepuscolo Degli Sbirciatori

Il Crepuscolo Degli Sbirciatori

Secondo l’agenzia di analisi del mercato editoriale Nielsen BookScan, nel 2010 la vendita di romanzi rosa in formato elettronico è balzata a coprire il 14% dell’intero mercato di genere nei paesi anglosassoni – contro il 2% del mercato generale (per il quale non si aspettano cifre comparabili molto prima del 2015).

Perché?

NBS azzarda due ipotesi: la prima è che è più facile trovare e-romanzi rosa a basso prezzo, comprese le novità di catalogo. Molti editori digitali vendono i loro romanzi rosa a 0.99 Dollari – o Sterline, dipende dal lato della Tinozza. Possibilissimo e legittimo, ma la seconda ipotesi è più intrigante: è praticamente impossibile capire quello che sta leggendo il vicino di posto armato di ereader. Non ci sono copertine dalla grafica imbarazzante o titoli inequivocabili, cosicché il lettore si sente più libero di indulgere al suo colpevole gusto per la narrativa rosa anche in pubblico. I pendolari (o forse più che altro le pendolari, trattandosi di questo specifico genere) e la gente che legge prevalentemente in luoghi pubblici costituirebbero una fetta di mercato sufficiente da far esplodere le cifre con questa forma di lettura più anonima…

In realtà, immagino che le due spiegazioni si complementino bene a vicenda – e bisogna ricordare che nei paesi anglosassoni c’è molta più gente che legge sui mezzi di trasporto, nei bar e in pubblico in generale, ma l’idea mi affascina. Una sorta di variante editoriale di “Niente sesso, siamo inglesi”…

E però questo mi fa riflettere sul fatto che la diffusione degli ereader porterà all’estinzione degli Sbirciatori, quella specie (a cui non mi vergogno di appartenere) di gente che, più o meno senza parere, fa incredibili acrobazie per capire che cosa stanno leggendo i compagni di scompartimento, fila, sala d’attesa… E’ una conseguenza inattesa e un po’ triste. Verrà il giorno in cui l’unico modo di sapere che cosa legge il prossimo sconosciuto, sarà chiederglielo spudoratamente. In realtà la cosa potrebbe incoraggiare le conversazioni letterarie in treno, ma in qualche modo ne dubito…

Nov 30, 2009 - grilloleggente, libri, libri e libri    Commenti disabilitati su Alfredo Oriani

Alfredo Oriani

oriani.jpgVenerdì scorso, all’ Accademia Virgiliana, Marco Debenedetti (nipote dello scrittore e critico Giacomo, detto en passant) ha presentato il suo libro su Alfredo Oriani (1852-1909), che era uno scrittore estremamente prolifico e un uomo privo di buon senso.

Era, tra le altre cose, convinto che tutti ce l’avessero con lui: editori, politici, scrittori, critici, tutti accaniti a relegare nell’oscurità proprio lui, che era il più grande scrittore vivente… Insomma, un ego delle dimensioni di un’anguria, combinato con delle manie di persecuzione di tutto rispetto, un’incapacità completa di convivere con la realtà, un gran desiderio di gloria e un talento spaventosamente inuguale.

Scrisse di tutto un po’: trenta (grossi) volumi di romanzi, racconti, articoli, saggi, drammi teatrali, ranging dal capolavoro (Vortice, Gelosia) al misericordiosamente dimenticabile. E intanto, siccome nella tenuta di campagna dove si era rifugiato gli avanzava del tempo, scrisse anche un epistolario che, pubblicato, occupa un trentunesimo volume di seicento pagine.

Quando l’editore milanese Treves, interessato a pubblicare il suo saggio storico La Lotta Politica in Italia, gli chiese di modificare il titolo polemico e di eliminare l’ultimo capitolo, Oriani rispose che avrebbe tanto preferito di no. Treves gli fece capire come, a sua volta, preferisse proprio di sì… e Oriani? Abozzò? Nemmeno per idea. Cercò un compromesso? Ma giammai! Negoziò? Per carità! Scrisse a Treves (in Latino) che o il libro restava com’era o non se ne faceva nulla, e l’editore lo accontentò: non ne fece nulla. Oriani pubblicò a sue spese con un altro editore molto meno prestigioso, molto meno rilevante sulla scena culturale italiana, e il libro fu un disastro.

Quando Francesco Crispi acconsentì a riceverlo, passò tutto il tempo a litigarci e, apparentemente, non in quel modo che nei romanzi funge da burrascoso preludio a lunghe e durature amicizie, no.

Non è il genere di comportamento che conduca ad una diffusa e ammirata benevolenza: Oriani morì solo e complessivamente dimenticato nel 1909, a 57 anni. Al suo funerale c’era una manciata di persone appena. Poi, giusto per affossare definitivamente la sua reputazione, il Fascismo in cerca di legittimazione culturale lo elesse a precursore e artista emblematico. Ci furono un sacco di licei Alfredo oriani, un cacciatorpediniere Alfredo Oriani e, a guerra finita, decenni di silenzio completo.

Adesso lo si riscopre con cautela ma, prima che lo si riscopra troppo, diciamolo: Alfredo Oriani meriterebbe un romanzo tutto per sé. Madre autoritaria, fratello più amato e morto giovane, scrittura ossessiva, manie di persecuzione, esilio volontario in campagna, fiaschi giornalistici e teatrali, un figlio illegittimo, baruffe editoriali, errori clamorosi, velleità politiche, funerale desolato, gloria postuma (e dannosa)… mancano soltanto le crisi mistiche perché quest’uomo sembri uscito dalla penna di un autore russo!

Intanto, Marco Debenedetti dice che i suoi romanzi migliori (Vortice e Gelosia, già citati, in un ordine d’importanza aperto a dibattito) non sfigurano in un confronto con Flaubert. Se dicessi di non essere incuriosita, mentirei. Se qualcun altro lo fosse, qui c’è il sito della Fondazione Casa di Oriani, qui si parla del libro di Debenedetti e qui ci sono diverse opere di Oriani in formato elettronico (.pdf, .rtf o .txt a scelta) presso il mai abbastanza lodato Progetto Manuzio.