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Feb 17, 2013 - musica, teatro    3 Comments

Les Misérables

E così venerdì sera sono andata a vedere Les Misérables che, qualora non lo sapeste è la versione cinematografica del musical, e non del romanzo.

Mi ero posta ansiose domande su traduzione e doppiaggio – e invece sbagliavo: nulla di cantato è stato tradotto, a tutto beneficio dell’insieme. Oddìo, sottotitoli per sottotitoli, ho l’impressione che avrebbero potuto omettere di tradurre e doppiare anche i (non frequentissimi) parlati – e l’insieme se ne sarebbe giovato ancor di più, ma accontentiamoci così.

La povera R., che mi sono trascinata dietro, ha finto di non conoscermi quando, a film finito, ho lasciato la sala canterellando One Day More sulla musica dei titoli di coda. Poi però abbiamo incontrato A. (la bravissima Giovanna d’Arco di Bibi & il Re degli Elefanti), che ha detto di avere cantato sottovoce per tutto il film… R. si è un pochino consolata col costatare che, se non altro, c’è altra gente che soffre dei miei stessi esantemi.

E a questo punto, posso forse non mettervi a parte? Ovviamente no. E siccome non trovo il brano rilevante del film, ecco a voi One Day More, nella versione in concerto per il decimo anniversario della produzione londinese:

A titolo di curiosità, qui Jean Valjean è Colm Wilkinson, che nel film interpreta il Vescovo di Digne.

E buona domenica.

Feb 14, 2010 - musica    3 Comments

Les Misérables

Oggi cambiamo musical, pur restando sempre in ambito di ispirazione letteraria.

 

I Miserabili è stato tra le letture predilette della mia adolescenza (anche se devo confessare di avere saltato a pié pari la digressione sull’argot parigino, e di avere skimmed over quella sulle fognature…), e questo è stato il primo musical che ho visto a Londra. La seconda volta che l’ho visto, ero in compagnia di un’amica che, davanti al botteghino, essendo stanchissima, mi ha chiesto dubbiosamente: “Ma dura molto più di un’ora e mezza?” “Noooo,” ho mentito io, che volevo proprio rivederlo. E’ andata a finire che si è addormentata durante lo spettacolo, per risvegliarsi nella scena della battaglia, al suono della fucilata che uccide Gavroche. Ha dato uno strillo tale, che tutto il teatro è scoppiato a ridere nonostante il momento tragico!

Io fingevo di non esserci.