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Mar 28, 2018 - libri, libri e libri    4 Comments

Pasqua Per Iscritto

Hand-Written-Easter-Eggs-587x395Cominciamo col dire che Pasqua non è Natale: non ci sono legioni di autori ansiosi di servirsi dell’atmosfera pasquale per ambientarci qualche bella scena commovente e significativa. Sarà perché, tutto sommato, si associa molto meno mistero, magia ed emozione a Pasqua? Non intendo questo da un punto di vista religioso, naturalmente, ma è un fatto che non esiste nemmeno una “atmosfera pasquale” propriamente detta. Primavera, sì, violette, uova e pulcini, e le processioni del venerdì santo con le fiaccole, ma non lo si può negare: c’è molta meno suggestione emotiva. Per verificarlo a livello molto spicciolo, basta contare il numero di spot pubblicitari che capitalizzano su Pasqua: tolte le uova di cioccolato, nulla, zero, zip.

Ciò detto, in letteratura?

Untitled 1Prima di tutto, sembra esserci più poesia che prosa. Se si cercano poesie pasquali, si parte da Jacopone da Todi, ma poi si trova parecchio fra Otto e Novecento: in ordine sparso, Manzoni, Pascoli, Christina Rossetti, Browning, Ada Negri, Gozzano, Yeats, per citarne qualcuno.

In prosa va peggio.

C’è un racconto di Checov che si chiama Vigilia di Pasqua, ma trattandosi di Checov è tutto fuorché quello che ci si aspetta.

C’è la Pasqua di Strindberg, che per chiunque altro sarebbe feroce e desolata, ma trattandosi del buon August è quasi lieta. Se non altro non finisce con un conto cadaveri.

C’è la Settimana Santa religioso-mondan-adulterina degli Uzeda ne I Viceré, dove si descrivono minutamente i riti, Consalvo fa il chierichetto, e il Conte Raimondo corteggia donna Isabella Fersa persino nella canonica del Duomo.

C’è la Pasqua povera dei Malavoglia, col debito da pagare, i fiori per tutta festa, e il triste matrimonio della Mena.

Hanno Ammazzato Compare Turiddu!.jpgC’è la mala Pasqua sanguinosa di Cavalleria Rusticana, col duello campagnolo tra Alfio e Turiddu (prima della messa nel racconto, subito dopo nell’opera, perché non si buttano via le occasioni musicali…)

E c’è la Pasqua in collegio di Emi Mascagni che, fedele al suo stile, personifica i giorni della settimana santa: martedì è un discolo, mercoledì ha un’aria d’importanza, giovedì è sordo e amaro, venerdì triste… e tutti si aggirano per il Collegio, osservando non visti (ma sentiti assai) i preparativi di ragazze, insegnanti e servitù.

In definitiva, quella della Mascagni è la Pasqua più emotiva – e la più lieta, – quella di Checov è molto russa (e con questo abbiamo detto tutto), e le varie Pasque siciliane comportano vari gradi di amarezza. Per trovare un trattamento più strettamente religioso – ma per nulla narrativo – del tema bisogna rivolgersi alla poesia, per trovare della letizia… francamente non saprei.  61zqkLA+NxL._AC_UL320_SR224,320_

A meno di voler considerare un caso completamente diverso, vale a dire i gialli medievali. Non ricordo il titolo, al momento, ma uno dei misteri di Fratello Cadfael, di Ellis Peters, è ambientato attorno ai preparativi per la Pasqua, e non mi stupirei se qualcosa di simile avesse fatto anche Candace Robb. Questi vanno a finire bene, nel senso che l’investigatore scopre sempre il colpevole, e la Pasqua serve più che altro per il valore dello sfondo storico e particolare, essendo Cadfael un monaco benedettino, e Owen Archer il capitano delle guardie dell’Arcivescovo di York. Quindi, ci sono ma fanno testo fino a un certo punto: l’Inghilterra in questo caso recupera come fondale il suo passato cattolico, e forse alla fin fine la questione si è che alla Pasqua letteraria è mancato un Dickens?

Una cosa sembra certa: il lieto fine a Pasqua è decisamente un bestia rara e, considerando che festa di risveglio, risurrezione e nuovi inizi sia, la faccenda è quantomeno bizzarra, nevvero?

Dic 19, 2016 - Natale    Commenti disabilitati su E di Presepi

E di Presepi

391.pngDopo gli alberi di mercoledì scorso, non posso non dedicare un post simile al presepe – o almeno di tentare di farlo, perché sinceramente non ho trovato granché. Ammetto di non avere avuto il tempo per una ricerca esauriente, e le segnalazioni sono le benvenute.

Citerò dunque il presepe napoletano di Natale In Casa Cupiello, quello politically correct di Allarme Nel Presepe, che Gianni Rodari provvede addirittura di tre finali*, quello che riesce a non essere confuso nonstante l’entusiasmo congiunto di cento bambine in Compagne Di Collegio di Emi Mascagni, quello in cui Renzo e Silvia del Velocifero di Luigi Santucci mettono figurine che richiamano i membri della famiglia, e poi due presepi in poesia.

Quasimodo con il Racconto di Natale:

Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.

Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.

Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l’asinello di colore azzurro.

E di Gozzano, Natale:

La pecorina di gesso,
sulla collina in cartone,
chiede umilmente permesso
ai Magi in adorazione.
Splende come acquamarina
il lago, freddo e un po’ tetro,
chiuso fra la borraccina,
verde illusione di vetro.
Lungi nel tempo, e vicino
nel sogno (pianto e mistero)
c’è accanto a Gesù Bambino,
un bue giallo, un ciuco nero.

E per finire, volevo segnalarvi un meraviglioso sito di presepi di carta chiamato Crèchemania. Ci sono bellissime gallerie di immagini e un negozio virtuale di cose incantevoli, ma Alexis, il curatore/collezionista di origini greche, ha predisposto anche una ricca pagina di downloads gratuiti. Per scaricare occorre registrarsi gratuitamente, e poi si ha accesso a una quantità di bellissimi presepi più o meno tradizionali, più o meno difficili da realizzare – tutto con una stampante a colori, qualche foglio di cartoncino, forbici, taglierino e colla.

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* Senza trattenersi dal suggerire qual è quello giusto! E che devo dire? A me Rodari non, non e non piace.

Apr 4, 2010 - musica    Commenti disabilitati su Buona Pasqua!

Buona Pasqua!

Da Cavalleria Rusticana, il meraviglioso “Inneggiamo Al Signor”, cantato da Fiorenza Cossotto a Tokio, nel 1976.

Una serena e felice Pasqua a tutti.