Shakespeare in Words a Poggio Rusco – e lo Spirito del Bardo
È notte alta, e la Clarina, anziché dormire come la gente normale fa a notte alta, siede alla tastiera di Tiglath Pileser – il suo nuovo computer – e lavora con furibonda frenesia al disegno luci di Shakespeare in Words. E lavora e impreca, e impreca e lavora. E a un tratto, con quella peculiare impressione di sentirsi osservati, la Clarina leva lo sguardo dallo schermo e…
Clarina (getta uno strillo inverecondo) – !!!
Sopra lo schermo aleggia e fluttua, come un Gatto del Cheshire elisabettiano, lo Spirito del Bardo con un sorriso da un orecchio all’altro.
Spirito del Bardo – Non strillare, o Clarina…
C – E tu non comparirmi così, pittikins! Se avessi avuto una tazza di tè, me l’avresti fatta rovesciare tutta sulla tastiera!
SdB – Ma non ce l’hai…
C – Del tutto irrilevante. Avrei potuto averla. Vorrei molto averla. Può darsi che vada a farmene una.
SdB – A quest’ora? E già che ci siamo, perché stai lavorando al disegno luci a notte alta tra martedì e mercoledì, quando giovedì c’è la prova generale e venerdì e sabato lo spettacolo? Non dovrebbe essere pronto da un pezzo, il disegno luci?
C – Era pronto.
SdB – E poi? Hai cambiato idea?
C (ringhia) – Stendiamo un tulle misericorrrrrrrrrde, vuoi?
SdB – È qualcosa su cui farai un altro post in futuro?
C – In un futuro lontano, quando avrò sviluppato un sense of humour in proposito.
SdB – Sì, sì, la condizione naturale del teatro, eccetera. Henslowe e tutto quanto.
C – Sarà. Al momento vorrei tanto emigrare. A St. Helena, o in qualche altro posto senza teatri.
SdB – Dici sempre così… E comunque ti terrò la man sul capo.
C – Così, senza che nemmeno te lo chieda?
SdB – Visto che mi porti in scena…
C – Oh, il prologo nuovo. Ti piace, allora?
SdB – Non è troppo abominevole.
C – Why, thanks! E quindi mi terrai la man sul capo di tua spontanea volontà?
SdB – Come ho detto.
C – E questo significa che non permetterai che capiti nulla di troppo brutto?
SdB – Questo, invece, non l’ho detto.
C – Ma…
SdB – Ma io lo faccio per te. Non vorrai mica rilassarti, vero?
C – Per caso ti pare che non ce ne siano già capitate abbastanza? I musici, la regista, la nuova Giovanna, le luci…
SdB – Ma io lo faccio per te. Lo sai che cosa succede a rilassarsi troppo?
C – Non saprei: magari ogni tanto si dorme qualche ora?
SdB – Tut tut… (getta uno sguardo al disegno luci in fieri sullo schermo) Lo sai che non hai tolto la quarzina gialla di sinistra tre combinazioni fa, vero?
C – Quale quarzina… oh! Ma allora questa luce non è più qui, e se il Coro deve entrare da destra… che numero ha questo faretto adesso? È quello ambra? Ho sbagliato un’altra volta – pittikins, pittikins, pittikins!
SdB – E poi dice che non sono d’aiuto… -uto… -uto… -uto…
Lo SdB sparisce gradualmente, lasciandosi dietro per ultimo il sorriso da un orecchio all’altro. Fatica sprecata: la Clarina manco nota gli effetti speciali, tanto è presa dal suo nuovo disegno luci – che comunque non sarà pronto prima della prova generale… e poi, comunque, chi può dire se, una volta messo alla prova, funzionerà davvero?
Venite a scoprirlo, e a sentire lo Spirito del Bardo, e a vedere la nuova versione di Shakespeare in Words sabato 20 maggio, alle ore 21, al Teatro Auditorium di Poggio Rusco – Mantova: