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Lug 12, 2015 - cinema, libri, libri e libri    Commenti disabilitati su Alice 1903

Alice 1903

Alice par John Tenniel 31 Parlavamo di Alice, giusto? E di quanto la storia inventata remando lungo il Tamigi si sia portata dietro in fatto di adattamenti e rimaneggiamenti di ogni genere.

E allora oggi diamo un’occhiata alla prima, primissima versione cinematografica diretta da Cecil Hepworth e Percy Stow: otto minuti di film, girati quando il cinema era in quell’infanzia che comprimeva le storie in bignamini di se stesse.

Epperò questa mini Alice ispirata alle illustrazioni di Sir John Tenniel, che si credva persa e invece è stata ritrovata e restaurata con pazienza certosina, è assolutamente deliziosa… Immaginate di tornare indietro di centododici anni e di non avere mai visto nulla del genere. Immaginate di avere letto il libro e di amare le illustrazioni di Tenniel. Immaginate di vederle improvvisamente animarsi sullo schermo…

Avete notato il soriano del regista nella parte del Gatto del Cheshire?

E buona domenica.

 

Giu 28, 2015 - cinema, musica    Commenti disabilitati su I Sistri Tintinnavano… ♫

I Sistri Tintinnavano… ♫

Geraldine FarrarVi ricordate questa Carmen muta?

Ebbene, la protagonista era un soprano vero, Geraldine Farrar, talmente celebre che nel 1915 importarla dall’opera al cinema era una di quelle operazioni a fini di popolarità.

E noi si pensa all’epoca, alle convenzioni teatrali dell’opera del tempo, e ci vien da rabbrividire, giusto? Ce la immaginiamo a recitare statica e stilizzata, e ci chiediamo se sia saggio mettere davanti a una telecamera una persona abituata a gestualità e mimica facciale che debbono vedersi a un teatro di distanza… E invece la recitazione spigliata e naturale di Miss Farrar è una sorpresa – almeno finché non si considera che “Gerry” era una precorritrice dell’idea che il cantante d’opera debba essere un attore non meno che un cantante.

Non a caso, il successo della Carmen in questione fu tale che Geraldine continuò nella sua nuova carriera, recitando in una quindicina di film muti tra il 1915 e il 1920, senza per questo rinunciare all’opera, per i cui compositori (tra gli altri Puccini, Giordano, Mascagni e Humperdinck) era una apprezzatissima creatrice di ruoli.

E di ruoli ne cantò moltissimi in vita sua, compresa quella Carmen che la portò per la prima volta al cinema:

Insomma, Geraldine era una donna intelligente, di grande talento, spiritosa ed eclettica. Qualcuno da ammirare, non trovate?

E buona domenica.

Mar 15, 2015 - cinema, teatro    Commenti disabilitati su Cyrano Silenzioso

Cyrano Silenzioso

cyrano-de-bergerac-1925-1923-silent-film-image-08Sembra un ossimoro, vero? Come si fa a zittire l’irrepressibile moschettiere?

Ma d’altra parte, come poteva il cinema muto starsene lontano da una storia come questa? E quindi non siamo nemmeno terribilmente sopresi di scoprire che c’è una versione muta del dramma di Rostand.

Muta e colorata, perché non è vero che i film muti sono tutti grigi… Il metodo consisteva nel colorare a mano fotogramma per fotogramma, con certosina pazienza… In realtà spesso il colore veniva applicato in una mano uniforme per atmosfera generale: blu per la notte, verde per la notte nei boschi, giallo per gli interni illuminati o le giornate di sole, oppure violaceo per la minaccia e cose del genere.

Qualche volta, invece, si colorava sul serio, con risultati come questo Cyrano del 1925:

Incantevole, vero? Con quest’aria d’acquerello… Poi, come dicevamo prima, è difficile immaginare un personaggio meno muto di Cyrano, e ci sono scene per le quali gli intertitoli proprio non  bastano… Come il duello a teatro – e allora questo film singolare sceglie di far apparire parte del dialogo in sovrimpressione.

Altri – molto prima – avevano fatto qualcosa di diverso e ancora più pionieristico, producendo quello che si considera il primo film sonoro  (e parzialmente colorato) nel 1900, la bellezza di centoquindici anni orsono:

La voce è quella di Coquelin il vecchio, registrata su cilindro.

Ecco. E buona domenica.

Mar 2, 2015 - cinema    Commenti disabilitati su Ur-Cinema Bignami

Ur-Cinema Bignami

indexVisto il Riccardo III istantaneo, ieri?

Magari nel vedere il titolo – o nel leggere della durata, avete pensato alla Reduced Shakespeare Company, e alle loro Opere Complete di Shakespeare in Quarantacinque Minuti…

E invece no: era un Riccardo serio.

Be’, era il 1908, il cinema era una faccenda recente e fuzionava così. I film duravano un rullo di pellicola o due – il che significava una durata media di una ventina di minuti.  All’inizio queste cine-pillole erano per lo più documentari, rievocazioni e qualche storia, e si usavano come riempitivo – ad esempio come uno tra i numeri di un varietà, o durante l’intervallo a teatro…

A partire dal 1905, le cose cominciarono a cambiare. La gente andava “al cinema” per vedere i film – e in una serata vedeva dieci, quindici o anche venti di queste cose piccole piccole. E che cosa vedeva? Un certo numero di storie originali, commedie, vicende storiche e un sacco di adattamenti di romanzi, lavori teatrali, opere… È quella che va sotto il nome di Nickelodeon Era.hqdefault

Erano tempi eroici e ingenui al tempo stesso. Gli attori arrivavano tutti dal palcoscenico, come pure la maggior parte dei registi, e l’emancipazione dalla mentalità del teatro non fu questione di un giorno e una notte. Le tecniche di ripresa erano più che un po’ statiche, con una tendenza a privilegiare le scene d’insieme e una riluttanza evidente nei confronti del primo piano. La recitazione era spesso stilizzata, e tanto più per l’esigenza di rendere una storia senza l’aiuto delle parole… Aggiungete la necessità di comprimere la narrazione nei tempi ridottissimi che dicevamo.

Sembra una ricetta ideale per il disastro – e invece no. O almeno, non necessariamente. Molti di questi piccoli film sono delle gemme di grazia e/o di efficacia. Ad esempio Vitagraph, uno degli studi più importanti dell’epoca nickelodeon, si specializzò in scene storiche e adattamenti, tra cui una lunga serie di opere Shakespeariane – il debutto cinematografico del Bardo al di là della Tinozza – e per una decina d’anni produsse piccole cose molto ben fatte. Si capisce che funzionasse tutto meglio con delle storie semplici – o che si prestassero ad essere semplificate all’osso. Trame secondarie e personaggi di contorno venivano sfrondati senza misericordia, e si contava su un minimo di previa conoscenza del materiale originario da parte del pubblico… Ma per lo più funzionava.

Poi non tutto si poteva condensare in venti minuti. Quelli di Vitagraph se ne resero conto abbastanza presto, e introdussero la serializzazione. Nel 1909 i Miserabili uscirono in ben quattro rulli, seguiti l’anno successivo dai cinque rulli de La Vita di Mosè. Ai registi piaceva lavorare più in grande, il pubblico mostrò di gradire le possibilità narrative e il respiro proporzionali alla durata, e gli studios non impiegarono molto a fare due più due.

AMidsummerNightsDream1909 - play rehearsalIl problema era che produrre un film lungo, o feature,  comportava costi di tutt’altro tipo. Mentre la domanda per i features cresceva e quella per i monorullo precipitava, i piccoli studios pionieristici crollarono uno dopo l’altro – falliti, assorbiti o venduti. Già nel 1915, le pillole cinematografiche non si producevano praticamente più, e in piedi era rimasto soltanto Vitagraph, che comunque riuscì a tirare avanti solo fino al 1925 – prima dell’avvento del sonoro.

Era durata un decennio, quest’infanzia del cinema, e adesso questi cinebignamini dalla maniera di pantomima ci fanno un po’ sorridere – ma avremmo il cinema che abbiamo, se qualcuno non avesse passato un decennio a incapsulare Shakespeare e compagnia in film da un rullo per volta?

E non so a voi, ma a me punge un’irresistibile uzzolo di sperimentare – e di provare a raccontare storie in sceneggiature o copioni da un rullo o due…

Gen 12, 2014 - cinema    Commenti disabilitati su Das Kabinett Des Dr. Caligari

Das Kabinett Des Dr. Caligari

Ed eccomi qui, nonostante l’influenza…E nonostante il post di venerdì.

Vi avevo detto dell’ebook di Kage Baker che ho ricevuto per Natale, vero? Una raccolta di recensioni di film muti di fantascienza – o film muti di fantascienza, a vostro piacere. E per “fantascienza” intendo l’accezione larga (ben più larga di “astronavi&omini verdi”) che sto lentamente, lentamente, lentamente imparando ad apprezzare.

Still from the movie Das Cabinet des Dr. Calig...

(Photo credit: Wikipedia)

Be’, la morale di tutto ciò si è che vi capiteranno un po’ di post domenicali di questo genere, o Lettori. Cominciando oggi con il trailer di Das Kabinett des Dr. Caligari, classicissima faccenda del 1921, scritto dall’acidissima ditta Janowitz&Mayer, e diretto da Robert Wiene, con gente come Conrad Veidt e Werner Krauss.

Per prima cosa ci proviamo con il video:

Poi, siccome non siamo affatto certi che funzioni, ci mettiamo il link.

E per finire, casomai vi fosse venuta voglia di passare questa bigia domenica di gennaio guardando un film d’annata, qui lo trovate per intero – e con gli intertitoli in Italiano.

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Al Cinema In Silenzio

film muti, link, giornate del cinema mutoChe poi magari a forza di sentirmi rapsodizzare di film muti, film muti e film muti vi punge qualche curiosità?

Capita – e dico che capita perché nel giro di dieci giorni ho ricevuto due distinte richieste in proposito. Via mail. Sempre via mail…

E allora ho pensato di mettere insieme qualche link.

Prima di tutto, il mio prediletto: Movies Silently è una miniera di informazioni su film, attori e registi, con un sacco di recensioni, immagini, articoli e biografie, una sezione dedicata ai film perduti, cose vagamente bizzarre come i temi mensili, le sfide e i .gif animati, una buona bibliografia, e un sano sense of humour. Probabilmente la mia predilezione va alle recensioni comparate muto/parlato, ma c’è abbondanza di ottimo e piacevolissimo materiale. Se dovete limitarvi a un sito solo in materia, questo è il posto giusto. cinema muto, link, giornate del cinema muto

Un altro ottimo sito è Silent Era, con l’ambizioso progetto di compilare una lista ragionata di tutti i film muti, biografie, articoli, notizie su festival, ritrovamenti, digitalizzazioni e restauri, molte immagini, una buona pagina sui film perduti e una sezione dedicata ai cinema attivi durante l’epoca del muto. È prevista, per qualche futuro, anche una sottosezione sui cinema italiani.

The Silent Movie Blog è, per quanto ne so, fermo dal 2011, ma rimane un ottimo posto per recensioni, immagini, collezioni di locandine, lettere, riviste cinematografiche d’epoca, varie ed eventuali.

cinema muto, link, giornate del cinema mutoE parlando di immagini, potreste far di peggio che dare un’occhiata a The Silent Film Still Archive, una vasta collezione di immagini tratte da un buon numero di film, e in più articoli, programmi, fotografie pubblicitarie, spartiti di colonne sonore… A mio avviso, tuttavia, la gemma di questo sito è alla voce links, dove trovate un’ottima sitografia che include siti dedicati a singoli film, attori e registi, festival, istituzioni e chi più ne ha più ne metta.

Altri posti interessanti sono Silent Beauties, raccolta di immagini tratte da titoli spesso inconsueti, Silent Movie Crazy, che tra l’altro vanta una collezione di pubblicità d’epoca e riviste di cinema, la sezione dedicata di Play It Again, Sam, un sito francese di recensioni, e Silent-Movies.com, sito abbastanza miscellaneo dove, alla voce Multiplex, potete scaricare alcuni classici. cinema muto, link, giornate del cinema muto

Perché, a parte tutto, è di film che stiamo parlando, e che diamine, i film si guardano!

E allora potete fare un giro su Internet Archive, e anche su YouTube – dove non è affatto infrequente trovare film interi (ad esempio tutti i film muti di Hitchcock!), qualche trailer, colonne sonore e via dicendo.

E per finire, siti italiani: i muti restaurati del Museo Nazionale del Cinema e Film Muti, il magnifico archivio filmografico delle Giornate del Cinema Muto.

E con questo credo che possiamo fermarci.

Non è che sia tutto – e magari in futuro ne riparleremo, ma intanto, o curiosi, avete di che cominciare.

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Giu 16, 2013 - cinema    8 Comments

Hitchcock, Molto Tempo Fa

alfred hitchcock,cinema muto,ivor novelloE oggi parliamo di quando Hitchcock, ben prima di migrare Oltretinozza, faceva i film muti in Inghilterra.

Come The Lodger, del 1927 – più un thriller che un giallo, con un sacco di tensione, un interessante uso dei colori per creare atmosfera e delle soluzioni registiche già molto smaliziate. Ma d’altra parte, questo è considerato il miglior film muto del non ancora Sir Alfred.

Per la cronaca, sì: il film è tratto da un romanzo del 1913, con il quale però  la sceneggiatura conserva la più lontana delle parentele. Hitchcock avrebbe voluto un finale più… aperto*, ma la produzione non ne volle sapere, nel timore che il pubblico dell’Isoletta e il botteghino riportassero traumi irreparabili vedendo Ivor Novello al centro di un finale troppo aperto…

Era la prima volta che Hitchcock si ritrovava a dirigere un attore davvero celebre: scatto di carriera – no doubt – ma anche un sacco di costrizioni in più. Ma niente paura: l’atmosfera resta cupa, e la minaccia e il dubbio funzionano alla perfezione fino all’ultimo.

All’epoca il Solitario Misterioso E Malinconico Con Un Segreto era la specialità di Ivor Novello – personaggio eclettico: compositore, musicista, produttore, playwright, attore di teatro e cinema…

E se vi pungesse vaghezza di vedere un film muto per intero, potreste far di peggio che provare con The Lodger. Lo trovate (insieme a vari altri titoli passati nel pubblico dominio) qui.

Buona domenica.