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Feb 9, 2018 - considerazioni sparse    Commenti disabilitati su Segni di Felinità

Segni di Felinità

Questo post è, in buona parte, per M. – cui ho accennato all’esistenza di Solange qualche giorno fa, nel corso di una conversazione che poi ha finito col virare in tutt’altre direzioni… Ma adesso mi è tornato in mente, e per varie ragioni mi pare brutto che M. resti senza Solange più a lungo di così. Per cui, ecco qui.

In generale non vado pazza per i fumetti – ma ci sono eccezioni. Una è questa deliziosa strip americana, 9 Chickweed Lane, di Brooke McEldowney.

New York e dintorni, madre ex insegnante universitaria (ha lasciato la carriera accademica per gestire una fattoria), figlia ballerina classica e pianista, nonna terribile, corteggiatori, amici e parenti… ma il personaggio più favoloso è appunto Solange, la gatta siamese. Anzi, pardon: La Gatta. Tanto da essersi guadagnata una specie di sottoserie tutta sua, Hallmarks of Felinity – vale a dire, più o meno, “Segni di Felinità”.

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E ho detto che questo (rapidissimo) post è per M. – ma in realtà è per chiunque abbia (o abbia mai avuto) un gatto, per chi adora i gatti, per chi detesta i gatti, o un gatto in particolare, e per chiunque si sia mai soffermato a domandarsi che cosa mai stesse passando per la testa di un gatto. Perché, in qualche magico modo, Solange è Tutti i Gatti…
Feb 17, 2012 - gente che scrive, Poesia    4 Comments

Giornata Nazionale Del Gatto

Ebbene sì, esiste anche questa.

edward lear, foss, giornata del gattoVoi credete al principio secondo cui l’umanità si dividerebbe in dog personscat persons – ovvero gente che ama, capisce e possiede cani, e gente che ama, fa il suo meglio per capire e convive con gatti? Io non molto, ad essere sincera. Sarà che per tutta la vita sia cani che gatti hanno girato per casa mia, e non saprei definirmi esclusivamente attaccata all’uno o all’altro genere di quadrupedi… Sono due tipi di gente molto diversa, questo è certo, al punto che non vedo come possano escludersi vicendevolmente dalla considerazione di un padrone.

Ma sto divagando, è di gatti che si parla oggi – vediamo di restare in tema. E edward lear, foss, giornata del gattopotremmo cominciare col fatto che molti scrittori sembrano aver legato bene con uno o più gatti. Poe e l’adorabile Catterina, Hemingway e la sua colonia di gatti, Stephen King e Clovis, Aldous Huxley che consigliava agli scrittori di tenersi accanto un gatto… Senza parlare dei gatti-musa: Edward Lear disegnò spessissimo l’inseparabile Foss*, ispiratore di The Owl And The Pussy Cat, T.S. Eliot incluse Jellylorum nel suo Old Possum’s Book of Practical Cats, Peter Gethers dedicò ben tre romanzi alle avventure del suo Norton, Thomas Gray scrisse un’ode in memoria di Selima, la gattà di Walpole che annegò nella vasca dei pesci rossi, Dorothy L. Sayers, che scriveva poesie oltre ai gialli, ne dedicò due al suo Timothy, e Christopher Morley mise in poesia l’attitudine al furto del suo Taffy.

E in realtà il fenomeno non è limitato agli scrittori: Freddie Mercury trovò modo di infilare il suo Delilah (sì – maschio) sulla copertina di Innuendo, mentre Mourka, il gatto di Balanchine è il protagonista di una “autobiografia”, e indovinate un po’ chi è Rupi, di Rupi’s Song di Ian Anderson?

edward lear, foss, giornata del gattoBadate che quasi mai si tratta di effusioni o tenerezze. I gatti letterari del mondo anglosassone sono per lo più gente tosta, dalla determinazione inscalfibile e dalle tendenze criminali. Dovete sapere che a un certo punto la Disney contattò la vedova di T.S. Eliot con l’idea di trarre un cartone animato da Old Possum’s Book of Practical Cats, e lei rifiutò. Quando, anni dopo, Andrew Lloyd Webber si fece avanti proponendo un musical, Mrs. Eliot esitò, ma poi finì con l’accettare quando si rese conto che ALW non aveva nessuna intenzione di ritrarre i Practical Cats dei “mici”. E in effetti, Cats ha ben poco di tenero e soffice.

Si direbbe che gatti e artisti prosperino bene insieme – come sembra dimostrare anche questa serie di fotografie… Sarà l’imprevedibilità, l’irriducibile personalità, la combinazione di perfetto egoismo e inopinate tenerezze, la predisposizione a lunghe ore di immobilità, l’intensità di proposito…? Godendo della compagnia di due egocentrici, gelosissimi felini con il dono della sorpresa, il senso del dramma e un talento combinato per il disastro su vasta scala, posso dire con cognizione di causa che si tratta di creature dalle vaste possibilità. Osservare un gatto non è mai tempo perso, e molti gatti sembrano possedere personalità e vite eminentemente narrabili. giornata nazionale del gatto, tess&udrotti

Essendo la giornata che è, lasciate che vi presenti i miei due soriani, Tess e Udrotti (conosciuti anche come The Tabbbies, The Bigginses, The Garden Tigers, Disgrazia&Sciagura SnC, Bedlam Inc. e un sacco di altri nomi meno carini), qui ritratti in un raro istante di quiete. Se dicessi di non avere mai pensato di scrivere qualcosa su di loro, mentirei.

E finiamo con qualche link felino.

– Di nuovo, caso mai vi fosse sfuggita prima, Writers & Kitties, una deliziosa raccolta di foto di artisti con i loro gatti.

– Poesie d’argomento felino in Italiano e in Inglese.

– Due spassosi articoli sul rapporto tra gatti e scrittori – dal punto di vista felino. Uno qui e uno qui.

– Le meravigliose strisce a fumetti di Hallmarks of Felinity.

– L’adorabilmente distruttivo Simon’s Cat.

E per finire… T.S. Eliot in persona che legge The Naming Of Cats (di cui trovate una traduzione orfana nella pagina di poesie in Italiano…):

The Naming of Cats is a difficult matter,
It isn’t just one of your holiday games;
You may think at first I’m as mad as a hatter
When I tell you, a cat must have THREE DIFFERENT NAMES.
First of all, there’s the name that the family use daily,
Such as Peter, Augustus, Alonzo or James,
Such as Victor or Jonathan, or George or Bill Bailey –
All of them sensible everyday names.
There are fancier names if you think they sound sweeter,
Some for the gentlemen, some for the dames:
Such as Plato, Admetus, Electra, Demeter –
But all of them sensible everyday names.
But I tell you, a cat needs a name that’s particular,
A name that’s peculiar, and more dignified,
Else how can he keep up his tail perpendicular,
Or spread out his whiskers, or cherish his pride?
Of names of this kind, I can give you a quorum,
Such as Munkustrap, Quaxo, or Coricopat,
Such as Bombalurina, or else Jellylorum –
Names that never belong to more than one cat.
But above and beyond there’s still one name left over,
And that is the name that you never will guess;
The name that no human research can discover –
But THE CAT HIMSELF KNOWS, and will never confess.
When you notice a cat in profound meditation,
The reason, I tell you, is always the same:
His mind is engaged in a rapt contemplation
Of the thought, of the thought, of the thought of his name:
His ineffable effable
Effanineffable
Deep and inscrutable singular Name.

E voi? O meglio: e i vostri gatti?

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* E sono schizzi di Lear con Foss per soggetto a illustrare questo post. A parte l’ovvia eccezione.

Set 28, 2009 - considerazioni sparse    Commenti disabilitati su Gatti II

Gatti II

Piccola appendice a Gatti, ispirata dalla mia amica Lina Morselli, con la quale, una volta o l’altra, mi piacerebbe fare una lettura congiunta di felinerie assortite.

1) Gatto: animale che in tempi remoti è stato una divinità, e non se n’è mai dimenticato del tutto.

1.b) I gatti non si sono accorti di non essere più dei, più di quanto gl’Inglesi si siano accorti di non avere più un Impero.

2) Gatto: animale che si trova sempre dal lato sbagliato della porta.

3) Gatto: creatura molto obliqua – ti consente di crederti il padrone di casa, a patto che tu ti mostri occasionalmente consapevole che non è affatto così.

4) Gatto: creatura che vede al buio, ha tre nomi, raggiunge acuti astronomici e c’era quando i Faraoni commissionarono la Sfinge (a sentire T.S. Eliot)

5) Gatto: animale che ti permette il brivido di tenere una tigre in casa, con conseguenze un po’ (ma solo un po’) meno cruente.

6) Gatto: animale molto, molto, molto più malizioso di quanto possa mai esserlo un cane (a sentire la mia mamma).

7) Gatto: animale cui le intenzioni altrui interessano molto relativamente.

8) Gatto: maestro sopraffino di ricatto morale, ritirata sull’Aventino, espressione supplichevole, dispetto mirato, gratificazione imprevista ed altre tecniche di manipolazione del prossimo, particolarmente il prossimo a due zampe.

9) Gatto: creatura ineffabilmente determinata – se lo cacci dalla poltrona quarantasei volte, torna a salirci una quarantasettesima.

10) Gatto: animale con un serio talento per il disastro su larga scala.

E si potrebbe andare avanti a lungo. Invece giusto perché, some more Solange:

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 E… Cats!!