Mi si chiedono lumi sullo haggis menzionato qui. Hic sunt lumina.
Devo cominciare ammettendo di avere affrontato l’argomento nel modo sbagliato, perché lo haggis, prima di essere un piatto di dubbia digeribilità, è una bestiola. Una bestiola che si trova solo in Scozia. Una bestiola a quattro zampe, di cui due più corte e due più lunghe.
Però non come una lepre: anziché avere le zampe posteriori più lunghe di quelle anteriori, lo haggis ha le zampe destre più lunghe di quelle sinistre. O viceversa. Forse. Sinceramente non ho mai capito se ci siano haggis di due tipi – haggis destri e haggis sinistri – o se dipenda dal sesso, dal caso o da che altro. Ad ogni modo: questa singolare conformazione anatomica serve allo haggis per correre lungo i crinali delle colline. Tutti sapete che la Scozia è piena di colline e montagne, soprattutto le Highlands, e in effetti lo haggis non scende mai a valle. Un po’ per zampe e un po’ per timidezza, non fa altro che correre lungo i crinali.
Lo haggis è anche un eccellente strumento d’indagine socio-statistica (oppure un eccellente strumento di conversazione, fate un po’ voi).
Provate a raccontare questa storia a un gruppo di sconosciuti, per esempio in uno scompartimento ferroviario o durante una coda alla posta. A un certo punto, qualcuno vi porrà questa domanda: ma se ha le zampe destre più corte di quelle sinistre, come fa a tornare indietro?
Dico con assoluta certezza che qualcuno ve lo chiederà, per l’empirica ragione che non mi è mai capitato di raccontare dello haggis senza che la domanda saltasse fuori, e potete star certi che chi la pone ha una formazione scientifica. Badate bene: non importa se il pubblico ci crede o no. Potete raccontarla come una leggenda, oppure potete suonare serissimi e aspettare che qualcuno si metta a ridere e contesti la vostra zoologia scozzese, ma è del tutto secondario: prima o poi, mentre voi vi diffondete sulle abitudini notturne dello haggis, sulla sua natura riservata, sulla sua velocità che può raggiungere le 5 miglia orarie*, sulla sua prolificità, sui metodi per cacciarlo e sulle ricette per cucinarlo, qualcuno – un ingegnere, un chimico, un biologo, un tecnico di laboratorio… – vorrà sapere come se la cava la creatura nelle conversioni a U.
Gente di diversa formazione vorrà sapere come nasce una storia simile, si delizierà nello scoprire che Robert Burns ha scritto un’ode allo haggis, chiederà quanto è grande – ma qualcuno s’impunterà sul cambio di direzione, e fidatevi: sarà qualcuno di tecnico-scientifico.
Allora, voi potete rispondere che lo haggis non torna indietro: nel corso della sua vita migra sempre nella stessa direzione, seguendo i crinali. Oppure potete rispondere che deve soltanto scollinare e tornare da dove è venuto lungo l’altro versante. Oppure ancora, potete rispondere che il metodo tradizionale di caccia allo haggis consiste proprio nel nascondersi nell’erica, lasciarlo avvicinare, gridargli “boo!” con la giusta intonazione e afferrarlo quando inciampa nelle sue stesse zampe mentre cerca di girarsi.
Il metodo alternativo (e vieppiù diffuso) prevede un’esca di whisky e un bastone. Una volta brillo, lo haggis rotola a valle, beatamente inconsapevole e pronto per la bastonata fatale. “Ciò può suonare doloroso,” dice questo favoloso articolista, “ma a questo punto lo haggis non sente nulla.”
Inoltre, aggiungo io, a questo punto voi avrete un gruppo di soggiogati ascoltatori (tra i quali avrete già individuato le menti scientifiche, o almeno le più curiose tra di esse), e un affascinante argomento di conversazione, capace di durare indefinitamente fino alla destinazione del treno o all’esaurimento della coda. Senza contare il fatto che difficilmente verrete dimenticati.
Provate e fatemi sapere.
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* Naturalmente stiamo parlando di miglia scozzesi, e quindi tutto è relativo. Non perché il miglio scozzese equivalga tecnicamente a una distanza diversa dal miglio inglese, ma perché quando chiedete a uno Scozzese quanto manca per XYZ, e vi sentite rispondere “sei miglia”, potete tranquillamente calcolarne almeno otto. Specialmente se siete nelle Highlands.