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Nov 19, 2018 - Lunedì del D'Arco    Commenti disabilitati su Dentro le Fiabe: il Pifferaio Magico

Dentro le Fiabe: il Pifferaio Magico

PP“Non so come siamo cresciuti, per tante generazioni, con queste fiabe tradizionali!” esclama M. – e lo dice proprio a proposito del Pifferaio Magico. E in effetti, la città invasa dai topi, lo stregonesco pifferaio, e un’intera generazione spazzata via da quel salvatore – che poi così salvifico non è – per l’avidità del borgomastro…

Ed è vero che folklore, mitologie e letteratura traboccano di storie cautelative sul prezzo dei patti rinnegati – ma questa specifica storia è incisa nella pietra. Su non so più che facciata cinquecentesca, a Hämeln. Come se fosse un fatto storico. E certo qualcosa di storico dev’esserci – ed è infinitamente affascinante che abbia dato origine a questa storia inquietante.

ce971ab16eb1f6c6b876c6f86a262375--grimm-tales-fairy-tale-illustrationsInquietante e, volendo, ambigua, perché alla domanda “chi è il malvagio qui?*” esiste più di una risposta – soprattutto nelle reinterpretazioni del venti-ventunesimo secolo. Ecco, per questo Lunedì Grazia Bettini ha scelto la versione di Michael Ende, che  noi magari conosciamo più che altro per La Storia Infinita e Momo – ma in realtà ha scritto un sacco di teatro. E quella di Ende è un’interpretazione…

Oh, ma lo vedremo questa sera – e poi ne parleremo con gli amici di Libera Freudiana Associazione.  Diciamo solo che l’espressione Totentanz – danza macabra – nel titolo non è casuale. Vi aspettiamo a Teatro – e mi raccomando: arrivate presto se volete trovare posto!

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* O quanto meno – e non è assolutamente la stessa cosa – “chi sono i buoni?”

 

Ott 29, 2018 - anglomaniac, Lunedì del D'Arco, Storia&storie, teatro    Commenti disabilitati su I Lunedì del D’Arco: Puck delle Colline

I Lunedì del D’Arco: Puck delle Colline

LocE questa settimana tocca a me – con Kipling e Puck delle Colline.

Devo dire che a suo tempo – quando si è scelto il tema dei Lunedì 2018, e quando si è deciso che si poteva sconfinare dal territorio delle fiabe strettamente tradizionali – la scelta si è fatta quasi da sé.

Ho un debole per Puck of Pook’s Hill – e per il suo seguito Rewards and Fairies – da quando mi ci sono imbattuta per la prima volta più di vent’anni fa. L’idea di questi due ragazzini che, grazie a un Puck quasi shakespeariano, incontrano una serie di personaggi storici sembra fatta apposta per farmi felice… Sotto certi aspetti rimpiango di non avere scoperto questi libri da ragazzina – ma anche da adulta trovo che siano pieni di cose meravigliose.

Il rapporto fra mito, storia e folklore, il legame fra paesaggio e immaginazione, atmosfera a bizzeffe, una meravigliosa Inghilterra immaginaria, un tocco amarognolo, una spruzzatina di Shakespeare e, soprattutto, una bella riflessione sull’immaginazione umana…

PuckDanUnaVi pare che potessi lasciar perdere l’opportunità di portare tutto questo in scena? Giammai! E così ho scelto le due storie più strettamente fiabesche della prima raccolta – Weland’s Sword e la mia prediletta Dymchurch Flit – e le ho rimescolate in una piccola storia su come le storie nascono, cambiano e non muoiono mai del tutto.

Una fiaba sulle fiabe, se volete.

E a dare voce e vita ai personaggi di Kipling ci saranno i sempre ottimi Alessandra Mattioli, Francesca Campogalliani, Adolfo Vaini e Luca Genovesi – e due giovanissimi allievi della Scuola di Teatro Campogalliani: Mariasole Tartari e Tommaso Dalzoppo.

Poi il Dottor Alberto Romitti di Libera Freudiana Associazione ci condurrà ad esplorare l’elemento onirico di questa e di altre storie.

Che ne dite, vi unite a noi, questa sera? Una volta di più, vi raccomando di arrivare presto – ma presto per davvero, perché i Lunedì sono popolarissimi e il Teatrino si riempie con facilità. Vi ricordo che la serata è gratuita, non serve prenotare – e non è consentito “tenere posti”.

 

 

Ott 22, 2018 - Lunedì del D'Arco    Commenti disabilitati su I Lunedì del D’Arco: Il Figlio delle Stelle

I Lunedì del D’Arco: Il Figlio delle Stelle

Untitled 11E si procede nell’esplorazione delle fiabe – e del rapporto tra storie e mente umana…

Questa settimana, dopo avere cominciato con una fiaba tradizionale, passiamo a qualcosa di più letterario. Diego Fusari ha scelto una delle storie di Oscar Wilde – e non una delle più note: Il Figlio delle Stelle.

Dapprincipio potrebbe sembrare che si pascoli in prati ben conosciuti: l’inverno crudele, il misterioso trovatello, il buon taglialegna… Ma ci si accorge presto che non è così: il linguaggio sontuoso di Wilde, con i suoi ritmi antichi e la sua vena di crudeltà, dà una vita nuova agli elementi tradizionali – che comunque non conducono davvero dove ci aspettavamo…

FdSQuesta potrebbe essere, a prima vista, una storia di arroganza, crudeltà e faticosa redenzione – in cui il pentimento, per quanto sincero, proprio non basta, e il perdono va guadagnato letteralmente a prezzo di sangue… ma Wilde è Wilde – sovvertitore professionale di aspettative – e…

Oh, basta. Non vi dico altro. Venite a farvi incantare e sorprendere questa sera in Teatrino – e poi, a sipario chiuso, gli amici di Libera Freudiana Associazione ci condurranno per i meandri di questa storia che, pur non essendo nata al modo tradizionale delle fiabe, ha parecchio da dire su tutti noi.

E una volta di più, mi raccomando: arrivate presto se volete un posto a sedere!

Apr 20, 2018 - teatro    Commenti disabilitati su Rivoluzioni (Teatrali) a Venezia

Rivoluzioni (Teatrali) a Venezia

Che cosa succedeva sulle tavole dei palcoscenici londinesi – cosa cambiava e come – l’abbiamo visto…

Adesso è il momento di chiederci: e in Italia?

Well, anche da noi ci sono una città che fa da perno al mutamento del teatro – nel XVIII secolo – e un uomo che crea il mutamento. Un rivoluzionario in particolare, l’altro eroe semieponimo di questa storia.

Oggi alle 16, Mario Zolin ci racconterà di Carlo Goldoni, del suo mondo veneziano, della sua vena, delle sue innovazioni e dei suoi personaggi.

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Saremo al 28 di Via Mazzini, a Mantova. Unitevi a noi, volete?

Dic 1, 2017 - teatro    Commenti disabilitati su Il Ritorno del Fantasma

Il Ritorno del Fantasma

Domani sera torna il Fantasma di Canterville…

Ghost

Ebbene sì: dopo il successo del breve giro di repliche la primavera scorsa,  ecco che Sir Simon con le sue catene, l’irreprimibile famiglia Otis e lo staff di Canterville Chase ritornano al D’Arco – in una versione riveduta e ampliata.

Perché, come diceva ieri sera alla prova generale la regista Maria Grazia Bettini, “qui tutto è un continuo work-in-progress”… Per cui, anche se avete già visto il Fantasma ad aprile, potreste voler tornare per scoprirne di più sulla Macchia di Canterville, sul metodo scientifico di Washington Otis, sul corteggiamento del Duca di Cheshire, sui gusti artistici di Mrs. Umney…

Sappiamo tutti, nevvero? che parte del fascino del teatro è proprio il modo in cui non esistono due recite uguali. Per quante volte si torni a vedere lo stesso spettacolo, sarà sempre un’esperienza diversa e irripetibile – grazie a quella corrente viva (e non sempre prevedibilissima) che crepita tra palco e platea. Per di più, questa volta ci sono novità e soprese…

E naturalmente c’è lo humour di Oscar Wilde, c’è la brillante regia di Grazia Bettini, ci sono i bravissimi attori della Campogalliani… che ne dite di venire – o tornare – a vederci?

Si debutta domani sera e si replica fino al 21 di gennaio – inclusa la sera di San Silvestro. Informazioni e prenotazioni qui (scorrete fino in fondo alla pagina) – o al numero 0376 325363, dal mercoledì al sabato tra le 17 e le 18.30.

Vi aspettiamo!

Nov 27, 2017 - grillopensante, teatro    2 Comments

Mito e Psiche: Ifigenia (e un bilancio…)

man_122_01Stasera si concludono i Lunedì 2017 – con qualcosa di diverso: il professor Alberto Cattini parlerà di mito e cinema, mostrando e commentando spezzoni dell’Ifigenia di Cacoyannis (nell’originale Greco, con sottotitoli in Inglese).

Quindi, in realtà, il ciclo Mito e Psiche propriamente detto è giunto a termine la settimana scorsa con Antigone – ed è di questo che parliamo oggi: un bilancio di un’esperienza nuova per i Lunedì. Ed è il momento delle confessioni: per dirla proprio tutta, benché questa formula nuova ci intrigasse, non eravamo certissimi della risposta. Le letture drammatizzate ovviamente sono il pilastro dei Lunedì – ma analisi e dibattito a seguire? Ci chiedevamo come potesse prenderla il pubblico che, d’abitudine, non parla volentieri… Se avete mai presentato un libro o tenuto una conferenza, odds are che conosciate quegli imbarazzantissimi momenti che seguono la conclusione: il “Ci sono domande?” di rito cade in un silenzio cavo ed echeggiante, voi guardate il pubblico e il pubblico guarda voi – e il moderatore, se c’è, annaspa, mormora qualcosa su quanto siete stati esaurienti, e poi si affretta a salutare e concludere. Ecco, non è che vada sempre così – anzi! Però succede. E se succede alle conferenze e alle presentazioni, quando si è a teatro potete elevare la possibilità che succeda a potenza indefinita.

E di questo la direttrice artistica aveva avvertito i membri di Freudiana Libera Associazione: non solo poteva succedere – ma non era affatto improbabile che succedesse, e tanto più per l’argomento: le tragedie greche non sono esattamente light and happy fare…

E invece?

Invece! Se siete stati anche a uno solo dei Lunedì in queste cinque settimane passate, avrete constatato che è andata diversamente: il caro, vecchio Teatrino sempre pieno come un uovo, un’attenzione rapita durante le letture, e poi, abilmente stimolato dagli amici di FLA, un dibattito fitto e vivace. Citerò, per tutti, la discussione sulle implicazioni di Antigone – psicanalitiche, sociali, storiche, giuridiche, etiche e filosofiche… una meraviglia!

E quindi possiamo dire che Mito e Psiche ha fatto centro, con la sua combinazione di grande teatro, temi senza tempo e invito a pensare. Di emozioni e di ragione. Di ascolto e di discussione. Credo che lo chiamerò un esperimento riuscito.

E per questo, grazie, o Pubblico. È stato magnifico vedervi così numerosi, entusiasti e partecipi; sentirvi sviscerare ciò che è ancora vero dopo venticinque secoli, e ci parla ancora direttamente… A noi è piaciuto davvero tanto – e speriamo che sia stato così anche per voi.

A questa sera per Ifigenia, allora – e ai prossimi Lunedì!

 

 

Nov 20, 2017 - teatro, teorie    Commenti disabilitati su Mito e Psiche: Antigone

Mito e Psiche: Antigone

AntTutto sommato non ci stupiamo troppo di scoprire che anche nel mito e nella tragedia ci sono figlie e figlie, vero?

Dopo Elettra vendicatrice (sia pure per interposta persona), ecco Antigone, martire della famiglia… e di qualcos’altro.

Povera Antigone, figlia e sorella di Edipo, prediletta di sua madre, se diamo retta a Giocasta  nell’Edipo Re. Ecco, proprio lì, in quel monologo di Giocasta, Eschilo ci lascia intravvedere una stagione serena per i reali di Tebe – quando ancora ignoravano chi e cosa fossero…

Poi tutto crolla, e Antigone, la figlia maggiore, è quella che accompagna nell’esilio Edipo maledetto e cieco. Lo assiste, lo guida, mendica per lui e cerca invano di riconciliare padre e figlio, quando Polinice viene a chiedere appoggio e se ne parte con una maledizione. Solo quando Edipo muore perdonato dagli dei, Antigone ritorna a casa – quella Tebe che un fratello difende e l’altro assedia… E alla tragica fine che si sa – i due fratelli uccisi a vicenda, l’uno onorato in morte, l’altro gettato in pasto ai corvi – Antigone si rivela qualcosa di più e qualcosa d’altro che la fanciulla obbediente e il sostegno di suo padre.

Antigone non solo sfida il decreto di Creonte – tecnicamente legale ma offensivo della pietà umana e familiare – e seppellisce simbolicamente il fratello, ma difende la giustizia della sua disobbedienza fino alle conseguenze più nere.

antigone_hidalgo_lopez_museumE quindi alla fin fine l’irriducible Antigone è una sorellina ideale dell’implacabile Elettra – sacerdotesse entrambe di quelle leggi antichissime del sangue che trascendono tanto gli editti umani quanto i cicli di vendetta degli dei. Solo che, mentre il destino di Elettra si ricompone quando gli dei trovano un equilibrio tra le rispettive offese, Antigone arriva ad incarnare il dilemma umanissimo tra legge e giustizia. Ciò che le leggi consentono è sempre giusto? E a chi va il primo dovere del governante come del suddito? Non è un caso che, in questa storia, il deus ex machina arrivi quando le conseguenze umane sono già passate oltre.

La mia teoria personale è che la tragedia classica ci mostri tante volte un antropocentrismo che sgomita nei confini della teologia – ma venite questa sera alle 21, al Teatrino D’Arco, a vedere il taglio che Mario Zolin dà a questa storia, e a sentire che ne tira fuori il dottor Luciano Negrisoli, di Freudiana Libera Associazione.

La raccomandazione consueta: l’ingresso è gratuito e non si prenota ma, i posti essendo pochini, arrivate per tempo!

Nov 13, 2017 - teatro    Commenti disabilitati su Mito e Psiche: Elettra

Mito e Psiche: Elettra

elettraStasera è la volta di Elettra – la figlia vendicatrice, sacerdotessa terribile delle conseguenze che gli Achei si portano a casa da Troia…

Il mito, Omero, i tragici… la Grecia sapeva bene che la guerra getta ombre lunghe sui vincitori non meno che sui vinti. E così Agamennone, portandosi a casa la povera Cassandra, sigilla la sua sorte, ad opera di Clitennestra furibonda e dell’amante di lei, il cugino Egisto.

Ma ormai lo sappiamo: c’è poco che passi invendicato in queste storie. Agamennone lascia un figlio – mandato lontano mentre Clitennestra ed Egisto si abituavano fin troppo bene all’assenza del re guerriero. Oreste è cresciuto lontano, ma a casa, vestita a lutto e incapace di dimenticare, c’è la figlia, Elettra.

Elettra “non fa nulla, non dice nulla, ma c’è”, presenza risentita e ostile. Non minaccia, pensano Egisto e Clitennestra: che minaccia può mai offrire una ragazza? Se pensano a lei è per maritarla al di sotto del suo rango, toglierle la possibilità di generare un vendicatore di sangue reale, e neutralizzare così il suo odio silenzioso. Perché in realtà madre e patrigno sentono la presenza di Elettra, e non li rende tranquilli.

Leighton_-_Electra_at_the_Tomb_of_AgamemnonQuel che non hanno considerato, è che le ragazze forse non impugnano la spada, ma possono avere memoria lunga, lunga pazienza, e potere di persuasione. E infatti sarà Elettra a infiammare e dirigere la vendetta di Oreste ritornato, come una musa oscura e fiammeggiante alle spalle del fratello e del cugino Pilade*…

Diego Fusari illustra questa tragedia – sangue a fiumi, le Erinni e più di un tocco di follia – attraverso il prisma di tre opere – tre Elettre: Sofocle, Euripide e il moderno Girardoux.

E dopo, come di consueto, gli amici di Freudiana Libera Associazione ci condurranno in una riflessione/conversazione sul destino antico dell’implacabile principessa antica e i riflessi che questa storia getta ancora attraverso i secoli.

L’ingresso è gratuito e s’inizia alle 21 – ma mi raccomando: arrivate in buon anticipo per essere certi di trovare posto a sedere!

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* Che poi Elettra sposerà. E sì, son tutti cugini, qui… Vedere l’albero genealogico disegnato dal dottor Romitti per credere.

Nov 6, 2017 - teatro    Commenti disabilitati su Mito e Psiche: Chorus!

Mito e Psiche: Chorus!

ChorusCoro, stasera.

Quella gente che se ne sta a margine dell’azione – o nel mezzo. Che vede, osserva, commenta, chiede, racconta, inorridisce… O che sghignazza e provoca nella commedia (come le mie predilettissime Rane – brekekekex koàx koàx!) ma, di qualunque colore e predisposizione sia, fa da tramite tra noi spettatori e ciò che accade in scena – o, parlandosi di ciò di cui parliamo, fuori scena.

Coro tragico, stasera. Coro euripideo: le Troiane travolte dal sangue e dal fuoco in cui è crollato il loro mondo, in attesa che il loro lutto collettivo si sgrani in destini individuali di esilio e schiavitù – e, in qualche caso, altro sangue. Qui il coro non è un osservatore: può non aver combattuto, ma era nella città messa a ferro e fuoco, e ne è stato travolto nel meno fisico e più profondo dei modi. Questo coro di superstiti, di vedove, di madri orbate, di orfane e sorelle, è un’incarnazione del lutto universale. Ciò che la storia, la guerra e l’epica si lasciano dietro.

Meno mito, a ben vedere, e più umanità: fidiamoci di Euripide, per questo genere di cose…

attese2E a questo lamento postapocalittico, Mario Zolin accosta e contrappone la quiete sospesa de Il Marinaio di Pessoa.  Una veglia funebre, un sovrapporsi quieto di voci femminili, l’attesa piccola dell’alba e l’attesa indefinita che ha gli echi di un sogno – e, fuori, il mare per confine.

È un gioco raffinato di specchi e di scatole cinesi, di paure speculari, di attese di tutto e nulla, di passato distrutto e futuro indefinito… e tutto è vissuto in coro: da un lato il coro dolorosamente compatto dell’antico Euripide, fuso insieme come le figure di un fregio; dall’altro il coro sciolto del moderno Pessoa, come una manciata di candele accese in una stanza.

A sipario chiuso, poi, la dottoressa Valentina Melli e il dottor Luciano Negrisoli scaveranno con noi quei temi di coscienza e individualità che sono cambiati così tanto e così poco negli ultimi venticinque secoli o giù di lì.

Al solito – e davvero: venite presto, perché il Teatrino si riempie al volo!

Ott 30, 2017 - grillopensante, teatro    Commenti disabilitati su Mito e Psiche: Edipo

Mito e Psiche: Edipo

E dopo Medea, Edipo.

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Dopo una storia terribile di madri, è la volta di una storia di padri – e di figli. Non meno forte – ma molto diversa.

FireCi sono tragedie che si consumano in un giorno, e altre che invece bruciano lentamente attraverso i decenni e le generazioni. Storie di segreti lentamente rivelati, di menzogne che si scavano lentamente una via verso la luce, di crimini inconsapevoli, di ragione sopraffatta… e sopra tutto il destino e gli dei: può l’uomo sottrarsi, disobbedire, tracciarsi da sé una strada diversa?

Edipo e i suoi ci provano, cercano il modo di aggirare oracoli e maledizioni… Non finisce bene. Non poteva finir bene, una storia così, venticinque secoli orsono – quando gli dei erano vendicativi e il fato irrevocabile, e la ribellione umana prendeva il nome di hybris, combinazione di orgoglio, tracotanza e disobbedienza originaria. Curse

E la prima colpa non è nemmeno quella di Edipo, a ben pensarci. Edipo nasce già maledetto, a causa delle intemperanze di suo padre Laio – che prima si guadagna una maledizione che coinvolge la prole ipotetica, poi sfida gli dei in proposito e poi crede di uscirne con un altro delitto… Avete presente Stevenson, e le storie che iniziano a finir male dalla prima pagina? Ebbene, Edipo inizia a finir male prim’ancora di cominciare – e poi peggiora: parricidio, incesto, fratricidio, stupro, infanticidio, blasfemia, disobbedienza, ribellione… Non c’è legge umana, divina o morale che Edipo e famiglia non infrangano…

Untitled 5Questo mito crudele non poteva sfuggire all’attenzione dei tragediografi, vi pare? E infatti ne scrissero tutti. Eschilo, Sofocle ed Euripide dedicarono una trilogia ciascuno al cosiddetto Ciclo Tebano – solo che non tutto è rimasto. E di quel che abbiamo, ho scelto di fare un collage, una sorta di caleidoscopio tragico, prendendo dall’Edipo Re e dall’Edipo a Colono di Sofocle, dai Sette Contro Tebe di Eschilo, dalle Fenicie di Euripide, da quel che si sa delle tragedie perdute… Il risultato è un succedersi di maledizioni e colpe, orgoglio sfrenato, inganni e vendette e conflitti generazionali che non inizia né finisce con Edipo. La stessa vena di orgoglio, violenza, superbia e irriducibile caparbietà si riconosce in Laio, Edipo e Polinice – ereditata col sangue di padre in figlio, in una simbolica genealogia di ferocia che si snoda sotto gli occhi inorriditi del coro.

A dar vita e voce a tutto ciò saranno Diego Fusari, Nicholas Ghion, Alessandra Mattioli, Loredana Sartorello e Adolfo Vaini, con le musiche originali di Nicola Martinelli e le luci di Giorgio Codognola. E dopo la lettura, il dottor Alberto Romitti, di Freudiana Libera Associazione, analizzerà quei tormenti, impulsi e paure che, da quest’antichissima saga familiare, sono giunti a noi attraverso i millenni.

Che ne dite, vi aspettiamo questa sera al Teatrino? La serata inizia alle 21 – ma vi consiglio vivamente di arrivare per tempo, perché i posti non sono tantissimi e si riempiono presto. L’ingresso è gratuito senza prenotazione.

A stasera – a caccia di quelle cose che non cambiano troppo attraverso i secoli…

 

 

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