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Mar 25, 2019 - il Palcoscenico di Carta, Shakespeare, Storia&storie    Commenti disabilitati su Il Palcoscenico di Carta: Coriolano

Il Palcoscenico di Carta: Coriolano

Rieccoci! Dopo essere stati costretti a cancellare Molière lo scorso settembre, torniamo alla ribalta con un titolo dello Shakespeare meno noto: Coriolano.
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Attraverso l’ascesa e caduta di un generale abrasivo e provvisto di scarsa pazienza nei confronti della democrazia, l’ultima delle Tragedie Romane esplora temi ancora sorprendente attuali: l’austerità in tempo di crisi, il peso della guerra, i compromessi della politica, la disconnessione tra governanti e governati… il tutto condito con un’abbondanza di battaglie, duelli, intrighi, tradimenti e mamme ingombranti.
Le date sono il 4, 11 e 18 aprile alle ore 18.00, e il luogo è, come di consueto, la nostra beneamata libreria IBS+Libraccio, an n. 50 di Via Verdi.
Se volete leggere con noi, fatevi sentire compilando il form che trovate qui.Vi assegneremo un ruolo e spediremo il testo.
Se invece volete soltanto assistere, tutto quel che dovete fare è unirvi a noi in libreria, a partire da giovedì 4 aprile alle 18.
Vi aspettiamo!
Mar 7, 2018 - il Palcoscenico di Carta, teatro, Vitarelle e Rotelle    Commenti disabilitati su Il Critico o l’Autore?

Il Critico o l’Autore?

9b71fcee417fE così ieri pomeriggio (ieri sera? nel tardo pomeriggio? verso sera?) abbiamo concluso la più recente avventura de Il Palcoscenico di Carta, chiudendo il nostro sipario immaginario su Il Critico, ovvero Le Prove di una Tragedia.

Sheridan è davvero spassoso – pur con una quantità di ovvia bile nei confronti di certa critica, ma ancor più di certi autori. Confesso di aver sempre pensato che questa commedia dovesse chiamarsi “l’Autore”, più che “il Critico” perché, pur decisamente presi in mezzo del primo atto, Dangle e Sneer diventano la voce della ragione prim’ancora che inizi la prova – e l’artiglieria di Sheridan cambia decisamente bersagli.

RMG0513TC071-732x1100Dangle è vanesio, malguidato e un po’ sciocco, e Sneer è perfido per il gusto di esserlo – ma gli autori? Sir Fretful Plagiary è un dilettante ultrapermaloso che plagia a tutto spiano e non lo fa nemmeno bene, e Mr Puff… Puff è un mercenario della penna che in vita sua ha scritto di tutto – dalle truffe per lettera all’ur-marketing per i banditori d’asta, dalla pubblicità sui giornali alla falsa beneficenza, dai pamphlet per conto terzi al teatro… e quando approda alla tragedia, ci caccia dentro di tutto.

Per cui, quando la prova inzia per davvero, nel secondo atto, Dangle e Sneer con i dubbi dell’uno e il sarcasmo dell’altro, diventano la voce di tutti noi…

Non si può non solidarizzare con i due spettatori perplessi, di fronte al modo in cui Puff non si (e ci) fa mangare nulla: plagi shakespeariani, allegorie fluviali, amori contrastati, storia, duelli, un diluvio di agnizioni, scene di follia, musica, esposizione, masque, richiamo patriottico, sottotrame irrilevanti, canarini, effetti speciali – e tutto doppio, ogni volta che si può. Pensiamo solo alla scena delle due nipoti che tentano, ciascuna per conto suo ma contemporaneamente, di pugnalare lo Spagnolo, i due zii che intervengono minacciando a fil di spada lo Spagnolo, che minaccia a sua volta di trafiggere le nipoti… impasse al quadrato? al cubo?  Per fortuna poi arriva il Guardiano con l’alabarda – che poi guardianissimo non è… criticphotosmanuelharlan

Tutto molto nonsense, tutto molto sopra le righe – ma d’altra parte, Sheridan si faceva beffe di un certo gusto del suo tempo, un certo tipo di teatro sovraccarico, dalle trame intricatissime e farcite di cliché e di effettoni, e dai dialoghi men che ispirati.

Satira ed eccessi a parte, tuttavia, l’Invincibile Armada di Mr Puff è un catalogo di faccende che sono ancora rilevanti in teatro – in fatto di stile e di pratica. Dell’esposizione abbiamo parlato, e poi ci sono i clichés, la concisione, l’effetto secchiaio, le necessità pratiche dei cambi di scena e di costumi, la progressione logica, il rapporto tra dialogo e azione, la caratterizzazione dei personaggi…

All in all, credo davvero che Il Critico dovrebbe essere lettura obbligatoria nei corsi di scrittura teatrale.

Intanto, però, lo possiamo considerare un’altra riscoperta del PdC – una riscoperta gradita, a giudicare dal successo dei tre incontri. È quasi un peccato aver già finito, vero? Ma torneremo presto. Abbiamo idee per il futuro… ne riparleremo a fine estate, volete?

Feb 26, 2018 - teatro, Vitarelle e Rotelle    Commenti disabilitati su Il Fantasma di Ciò Che È Stato

Il Fantasma di Ciò Che È Stato

bernardo-sceneE in realtà questo titolo si deve a qualcosa che ancora non vi posso dire – ma è qualcosa di bello all’orizzonte… Ma ve ne parlerò presto, credo. Per oggi pesco da Sheridan (che domani, ricordate, leggeremo al PdC) per illustrare come certe cose siano in realtà vecchie come le colline…

Il Fantasma di Ciò Che È Stato, appunto – ovvero antefatti, antecedenti, backstory, informazione pregressa… comunque vogliamo chiamarlo, è tutto ciò che ha condotto a Pagina 1 e di cui, in un modo o nell’altro bisognerà pur mettere a parte il lettore/spettatore. Un tempo i romanzi se la cavavano raccontando quel che andava detto in un numero variabile di pagine iniziali, affidate alla voce narrante. A teatro la funzione spettava spesso al Coro… poi il Coro andò per lo più in pensione, sostituito in parte dal Prologo… ma in realtà ci si accorse che era tutto molto più efficace se, invece di spiattellare Ciò Che È Stato in un’unica rata, lo si faceva passare un po’ per volta tramite il dialogo dei personaggi… Avete presente Orazio e i soldati che discutono delle brighe danesi, del Fantasma che somiglia al re defunto e della situazione generale all’inizio dell’Amleto?

Interessante ed efficace – anche perché veniamo a sapere di tutto ciò attraverso i dubbi, le paure e l’incertezza di Orazio e compagnia…

Mi piace considerare tutto ciò una tecnica eminentemente teatrale, per la sua natura dialogica. Però resta il fatto che, in teatro e in narrativa, occorre applicarla con qualche riguardo alla verosimiglianza. È molto bello che i personaggi s’informino a vicenda o discutano e ricordino Ciò Che È Stato… ma hanno delle buone e plausibilit ragioni per farlo?

Prendete per esempio questo scampolo di dialogo tra gli elisabettiani Christopher Hatton e Walter Raleigh, preso dalla tragedia-nella-commedia* di Sheridan:Hatton&Raleigh

SIR CHRISTOPHER
Ma dove? Come? Quando? Donde?
E quale Il pericolo sia, vorrei sapere.

SIR WALTER
Tu non ignori, amico, che due soli
E meno di tre lune eran mutati…
E sprezzando la pace già Filippo
Insidiava i commerci d’Inghilterra.

SIR CHRISTOPHER
Ben lo sapea.

SIR WALTER
Sai che Filippo è il fiero Re di Spagna.

SIR CHRISTOPHER
Invero.

SIR WALTER
E sai che opprime il popol suo
Con il credo di Roma; da noi invece
La fede protestante è praticata.

SIR CHRISTOPHER
Sollo.

SIR WALTER
Sai inoltre che l’orgoglio del suo regno,
L’invincibile Armada, ossia la flotta
Destinata dal Papa all’invasione…

SIR CHRISTOPHER
Ha preso il mare
E muove a questa volta; non lo ignoro.

SIR WALTER
E inoltre sai…

DANGLE Mr Puff, ma visto che sa già tutto quanto, perché Sir Walter continua a raccontarglielo?

PUFF Non mi direte mica che anche il pubblico sa già tutto.

SNEER   Giusto; ma io dico che qui non è risolto. Non si vede ragione per tutta questa comunicatività da parte di Sir Walter.

PUFF Dio santissimo, questa è una delle osservazioni più piene di ingratitudine che abbia mai sentito! – Secondo me, meno ragione ha di raccontarlo, più grato voi gli do­vreste essere perché ve lo racconta. Infatti se non fosse per lui voi non sapreste niente di tutto l’antefatto.

richard-brinsley-sheridan-200x290Appunto. È chiaro che, se Sheridan ci scrive sopra una commedia, il problema doveva essere vivo e diffuso duecentoquarant’anni fa come lo è adesso. E adesso come allora, il guaio si è che il Pubblico, nella sua congenita e nigerrima ingratitudine, di rado la vede come Mr Puff…

Possiamo forse consolarci, quando ci accapigliamo col Fantasma di Ciò Che È Stato, dicendoci che è un Problema con la maiuscola, vecchio di secoli e ancora complicato – ma ciò non toglie che dobbiamo sempre fare tutta l’attenzione possibile a chi espone cosa. E quando siamo tentati di far esporre a qualcuno informazioni che l’interlocutore dovrebbe conoscere nel sonno, potremo forse ricordarci di Sir Christopher che risponde “Sollo”, e comportarci di conseguenza.

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* “E di che tratta la tragedia?” “Well, è ambientata nel 1588, e si suppone che gli Spagnoli stiano arrivando in forze.” “Oh, l’Invincibile Armata?” “Esatto. E non a caso, la tragedia s’intitola proprio così.” “Chi l’ha scritta?” “Nessuno… that is, Sheridan per questa cosa. Ma l’autore nominale è Puff.” “E gli altri?” “Ah sì, Sneer e Dangle. I critici che assistono alla prova generale.” “Orrore! Ma chi invita i critici alle prove?” “Puff, evidentemente.”  Dialogo espositivo, see? Ciò Che È Stato.

Feb 12, 2018 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Il Critico: RB Sheridan sbarca al Pdc

Il Critico: RB Sheridan sbarca al Pdc

Torna il Palcoscenico di Carta, o Lettori: martedì 20 e 27 febbraio e 6 marzo, alla libreria IBS+Libraccio di Via Verdi a Mantova! E sapete con che cosa torna?

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Richard Brinsley Burton Sheridan – Irlandese trapiantato nella Londra georgian-reggenza, poeta, satireggiatore taglientino anzichenò, commediografo, direttore e proprietario (ma non allo stesso tempo) del Drury Lane… Un personaggio a pieno titolo – tanto che a fine Ottocento Robert Buchanan ne fece il protagonista di una commedia.

richard-sheridan-writer-manager-sir-joshua-reynoldsOra, di Sheridan avrete sentito nominare (e forse visto in scena) La Scuola della Maldicenza/degli Scandali e, meno facilmente, I Rivali… Ma noi siamo il Palcoscenico di Carta, e per costituzione e missione andiamo a sceglierci titoli che hanno meno probabilità di essere rappresentati, giusto?

E allora ecco che vi proponiamo Il Critico, ovvero le Prove di una Tragedia – che, nonostante le plumbee promesse del titolo, è una commedia. Potremmo definirla una specie di Ur-Rumori Fuori Scena, se non fosse che in realtà così Ur non è: Sheridan s’ispira a The Rehearsal, una commedia Restaurazione che si faceva beffe dell’allora imperante e inflazionatissimo dramma eroico mostrandone, per così dire, gli ingranaggi interni. Un secoletto più tardi, Sheridan – autore e direttore di teatro – riprende in mano il gioco, bersagliando in prima ed eponima battuta i critici teatrali, ma in realtà ce n’è per tutti: autori, attori, musicisti stranieri, buona società con pretese intellettuali…criticortragedyr00sheruoft

Aggiungeteci una parodia di tragedia storica, e il risultato è spassoso e rivelatore, perché alla fin fine si scopre che, negli ultimi duecentoquarant’anni o giù di lì, a teatro e dintorni ci si preoccupa (o, in alcuni casi, si trascura di preoccuparsi) di cose non troppo diverse…

Volete unirvi a noi in questo viaggio teatrale nel tempo? Niente di più facile: se volete leggere, iscrivetevi utilizzando il form che trovate in fondo a questo post, così che possiamo assegnarvi una parte e inviarvi il testo. Se invece volete assistere, non serve altro che raggiungerci al N° 50 di Via Verdi, a partire da martedì 20 febbraio alle 18.

Vi aspettiamo. Sarà divertente.

 

Mag 12, 2017 - il Palcoscenico di Carta, teatro    Commenti disabilitati su Elogio (Pirandelliano) dell’Irrealtà

Elogio (Pirandelliano) dell’Irrealtà

LocTeatrinoSmallDicevasi Pirandello, nevvero?

Dicevansi i Giganti della Montagna… Testo complicato sotto tanti aspetti, con questa piccola folla di personaggi dallo stralunato al semitragico al tragico tout court, con questa metafora dell’arte che percorre tutta la storia, col teatro nel teatro, con questo elemento fiabesco che ondeggia sempre  tra il sogno e l’illuminotecnica…

E forse, in tutto ciò, quel che preferisco è Villa Scalogna, la grande casa abbandonata (e infestata?) in cui il Mago Cotrone ha creato per i suoi squadrellati un’esistenza fatta di nient’altro che grazia e irrealtà:

Siamo qua come agli orli della vita… Gli orli, a un comando, si distaccano; entra l’invisibile: vaporano i fantasmi. È cosa naturale. Avviene, ciò che di solito nel sogno. Io lo faccio avvenire anche nella veglia. Ecco tutto. I sogni, la musica, la preghiera, l’amore… tutto l’infinito ch’è negli uomini, lei lo troverà dentro e intorno a questa villa.

Insomma, alla Scalogna non manca nulla – se non il conforto materiale, al di là di un tetto sulla testa… Ma d’altra parte, spiega Cotrone…

Non bisogna più ragionare. Qua si vive di questo. Privi di tutto, ma con tutto il tempo per noi: ricchezza indecifrabile, ebullizione di chimere. Le cose che ci stanno attorno parlano e hanno senso soltanto nell’arbitrario in cui per disperazione ci viene di cangiarle. Disperazione a modo nostro, badiamo! Siamo piuttosto placidi e pigri; seduti, concepiamo enormità, come potrei dire? mitologiche; naturalissime, dato il genere della nostra esistenza. Non si può campare di niente; e allora è una continua sborniatura celeste. Respiriamo aria favolosa. Gli angeli possono come niente calare in mezzo a noi; e tutte le cose che ci  nascono dentro sono per noi stessi uno stupore. Udiamo voci, risa; vediamo sorgere incanti figurati da ogni gomito d’ombra, creati dai colori che ci restano scomposti negli occhi abbacinati dal troppo sole della nostra isola. Sordità d’ombra non possiamo soffrirne. Le figure non sono inventate da noi; sono un  desiderio dei nostri stessi occhi.

Potrebbe esserci una vita più sontuosa di così? Alla fin fine, per essere (disperatamente) felici non serve altro che ritrovare un genere di fede di cui tutti abbiamo fatto esperienza almeno una volta:

Con la divina prerogativa dei fanciulli che prendono sul serio i loro giuochi, la maraviglia ch’è in noi la rovesciamo sulle cose con cui giochiamo, e ce ne lasciamo incantare. Non è più un gioco, ma una realtà maravigliosa in cui viviamo, alienati da tutto, fino agli eccessi della demenza.

Villa ScalognaYes, well – nessuno ha detto che fosse una maniera di vita troppo sana. Nemmeno Cotrone stesso. Ma d’altra parte, quando gli attori girovaghi rifiutano le sognanti lusinghe di Villa Scalogna e vanno a cercarsi una misura di realtà, non è come se le cose andassero a finir bene…

Pirandello è Pirandello: non lo si legge certo per la sua carica di ottimismo, giusto? E però c’è qualcosa di infinitamente attraente nel fascino color crepuscolo di Villa Scalogna, qualcosa che induce a sospettare, anche solo per il tempo di un monologo, che la realtà sia soppravvalutata… Chi lo sa? Forse, al posto della Contessa e dei suoi, mi sarei fermata.

Per una visita al mondo di Cotrone, perché non vi unite a noi per l’ultimo incontro pirandelliano de Il Palcoscenico di Carta? Ci troviamo martedì 16, alle ore 18, alla Libreria IBS+Libraccio di Via Verdi. E c’è ancora qualche parte scoperta… Il testo da scaricare e il form per iscrivervi li trovate qui.

Mag 8, 2017 - angurie, tecnologia    2 Comments

Rieccomi!

BackRieccomi, o Lettori…

Mi credevate svanita nel nulla, vero? E invece no – è solo che l’Innominatino, povero piccolo computer, ha reso l’anima. Però non l’ha fatto in maniera ragionevolmente drastica, tutto d’un colpo. Gli è parso bello, piuttosto, defungere come si fa all’opera: in maniera protratta, drammatica e con un paio di lunghe romanze nel mezzo…

Ah well, ma alla fine, e benedetto sia San G. il Tecnico, è arrivato il successore: Tiglath Pileser Cum Innominatino – e siano benedette anche le memorie esterne. E quindi, come dicevasi, rieccomi qui.

Ma non pensate che siano state due settimane di ozio e oblio, perché sono successe varie cose. Per cui, riepilogando:

SHAKESPEARE-cover-web_m– Il 26 di aprile, alla Biblioteca Teresiana, si è inaugurata la bellissima mostra Essere o non essere Shakespeare, tavole di Alessandro Sanna e shakespeariana varie – e si è anche presentato l’omonimo libro, edito da Corraini. È, lasciate che ve lo dica, un libro favoloso: bellissimo a vedersi, pieno di idee, di esperimenti – e un modo nuovo di considerare Shakespeare. D’altra parte ormai si sa: Alessandro Sanna è una garanzia. E collateralmente alla mostra anch’io sarò alla Teresiana, mercoledì 17, alle 17.30, con una conversazione a proposito di Shakespeare, ritratti, specchi e immagini, chiamata Vi Dipingo il Suo Carattere. LocTeatrinoSmall

– È tornato il Palcoscenico di Carta, con una lettura in celebrazione dell’Anno Pirandelliano. Domani alle ore 18 leggeremo la seconda parte de I Giganti della Montagna – che si sta rivelando una lettura… soprendente. Tanto diverso da Shakespeare quanto è possibile, e non meno affascinante. Leggeranno con noi attori dell’Accademia Campogalliani e di Hic Sunt Histriones. Raggiungeteci alla libreria IBS+Libraccio, al n° 50 di Via Verdi a Mantova, volete?

Chorus– Con Hic Sunt Histriones porteremo Shakespeare in Words a Poggio Rusco (MN). Venerdì 19 maggio daremo una rappresentazione per le scuole, e sabato 20, alle 21, una per il pubblico generale. Versione ampliata, by the way – e con nuovi esperimenti dal punto di vista musicale. Il che significa che siamo nel pieno delle prove, del fervore, delle variazioni dell’ultimo minuto, delle incertezze, dei tentativi… Alla fin fine, è sempre come il trapezio senza rete – ma altrimenti, dove sarebbe il gusto di farlo? 18033837_846681858818412_5431282186727641827_n

– E infine, l’ultimo aperitivo letterario della rassegna Inchiostro & Vino è stato spostato martedì 23 maggio. Parleremo di vino all’opera e fuori nell’Ottocento. Prenotate presto, perché i posti sono limitati!

E a dire il vero non è nemmeno strettamente tutto – ma per ora basta così.

Ah, è bello essere tornati.

Apr 21, 2017 - il Palcoscenico di Carta, teatro    Commenti disabilitati su E Stavolta, Pirandello

E Stavolta, Pirandello

LocSmallMaggio torna e il PdC rimena…

Yes, well – I know, ma non mi sono trattenuta. E comunque è del tutto vero: torna il Palcoscenico di Carta, e questa volta festeggiamo il centocinquantesimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello.

Dal 2 al 16 maggio, alla libreria IBS+Libraccio di Via Verdi a Mantova, leggeremo I Giganti della Montagna, dramma incompiuto a cavallo tra fiaba e teatro nel teatro…

Per il PdC è un altro esperimento: per la prima volta ci avventuriamo  fuori dal repertorio elisabettiano – come d’altra parte ci eravamo sempre ripromessi di fare. Una volta di più, ci saranno gli attori dell’Accademia Campogalliani e quelli di Hic Sunt Histriones, e un’abbondanza di parti, grandi e piccole, per chiunque voglia lanciarsi e leggere con noi.15193449_1104584129658135_891963327258587953_n

Perché questa è l’idea del PdC: leggere teatro ad alta voce, in gruppo, sperimentando in modo diverso testi che non si vedono tutti i giorni…

Volete provare? E allora iscrivetevi usando il form che trovate a questo link. Vi assegneremo una parte e vi manderemo il testo. Se invece volte ascoltare (e magari decidere di provare la prossima volta, perché le parti vengono riassegnate a ogni lettura), dovete solo raggiungerci in libreria – martedì 2, 9 e 16 maggio, appena prima delle 18.

Dic 9, 2016 - il Palcoscenico di Carta, Shakespeare Year    Commenti disabilitati su Il PdC: considerazioni a sipario chiuso

Il PdC: considerazioni a sipario chiuso

pogany_labour3-417E allora, com’è andato il Palcoscenico di Carta?

Benissimo, if you ask me – sotto tutti gli aspetti.

La nuova casa, la Libreria Ibs+Libraccio ci ha accolti con entusiasmo e disponibilità. Confesso di avere avuto qualche patema preliminare, perché eravamo in uno spazio aperto nel bel mezzo del passaggio generale – ma sbagliavo: come mi si rassicurava dall’Isoletta, questa si è rivelata un’ottima cosa, e più di una persona di passaggio si è fermata per curiosità. Credo anche che, tra un episodio e l’altro, abbiamo acquisito così almeno due ascoltatori.

E un altro patema infondato riguardava i lettori: a qualche giorno dal primo incontro sembrava che 15241245_1104583899658158_8267561275462816382_nnon dovessimo averne a sufficienza – e invece presto ci siamo ritrovati con un’abbondanza di entusiasti. Persino questo martedì, quando influenza e prove improcrastinabili hanno aperto vaste lacune nelle nostre file, abbiamo coperto tutto quanto con soddisfazione generale. Anche i coraggiosi che si sono buttati senza preavviso hanno avuto l’aria di divertirsi molto – e bisogna che lo dica: persino la mia non, non, non teatrale mamma ha letto, e non tenta nemmeno di negare che le sia piaciuto.

15202719_1097885743661307_5937925147939833596_nA proposito di prove, vorrei davvero ringraziare gli attori dell’Accademia Campogalliani, che hanno trovato il tempo per partecipare nonostante stagione e settantesimo in pieno corso, e gli Histriones (Hic Sunt), che si sono fatti, martedì dopo martedì, tutta la strada da Ostiglia per venire a leggere con noi.

E veniamo a Shakespeare himself. Pene d’Amor Perdute è una commedia deliziosa, con un sacco di battibecchi amorosi, parodie, giochi linguistici – e un finale… bizzarro. Gaia, pungente e spassosa, si è rivelata davvero una buona scelta – tanto che… ma no, non diciamo nulla. È ancora tutto talmente in grembo agli dei, che non mi azzardo. Però mettiamola così: se in futuro doveste sentir parlare ancora di Pene d’Amor Perdute, non stupitevi troppissimo, d’accordo? Pollock's 4

In generale, credo che abbiamo trovato la nostra formula: la suddivisione in tre parti a cadenza settimanale, la redistribuzione delle parti di volta in volta… Temo che l’orario tardo-pomeridiano precluda la possibilità di partecipare a una certa quantità di gente – ma, alas, dopo cena non potremmo avere la libreria. Però, così com’è, funziona decisamente. O così parrebbe, a giudicare dall’entusiasmo con cui i paperstagers hanno chiesto lumi sulla prossima lettura…

Quindi sì: siamo soddisfatti su tutta la linea, abbiamo celebrato debitamente ‘anno shakespeariano e il Palcoscenico di Carta tornerà in primavera. Ancora non sappiamo cosa si leggerà. Idee? Desiderata? Suggerimenti?

Oh – e le fotografie si trovano qui.

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Nov 18, 2016 - il Palcoscenico di Carta, Shakespeare Year    Commenti disabilitati su Cose Pratiche

Cose Pratiche

Immaginatevi la Clarina che saltella attorno, grillon-grillerelloni, preparando l’ultima conferenza di Malvagi, Amici, Amanti e il primo incontro del Palcoscenico di Carta…*

Perché sì, per una combinazione di caso e necessità, accade tutto insieme – solo non alla stessa ora. Per fortuna. Ad ogni modo, martedì 22 sarà uno di quei giorni campali, ecco.

Detto ciò, parliamo di cose pratiche. State esitando se leggere con noi oppure no? Vi piacerebbe ma non siete sicuri, e poi ci sarà ancora posto…? Ebbene, c’è ancora qualche parte scoperta – una consistente e un paio piccoline. Lanciatevi – contattandoci nel modo che è spiegato qui. Vi assegneremo una parte e vi invieremo il testo.

Testo che potete scaricare al link qui sopra, anche se preferite ascoltare e basta. E sapete una cosa? Pene d’Amor Perdute non capita tutti i giorni: si rappresenta pochino, e men che meno in Italia. È un’occasione per far conoscenza con uno Shakespeare meno noto… un buon modo per concludere l’Anno Shakespeariano, non credete? E per di più, è una commedia deliziosa, piena di scintillanti schermaglie fra non meno di quattro coppie d’innamorati, per non parlare di cavalieri spagnoli, paggi impertinenti, eruditi di campagna, rustici, connestabili, contadinelle…

Unitevi a noi: vi aspettiamo nella nostra nuova bellissima sede, la Libreria Ibs+Libraccio, al n° 50 di Via Verdi, martedì 22 novembre alle ore 18.

LocTeatrino

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* Probabilmente non è del tutto un caso che, come raccontavo ieri sera a Gabri la Regista, i miei sogni notturni siano, per due terzi almeno, di argomento teatrale. Su cosa esattamente questo dica di me… non indaghiamo, volete?

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Nov 4, 2016 - il Palcoscenico di Carta    Commenti disabilitati su Torna il Palcoscenico di Carta!

Torna il Palcoscenico di Carta!

E si vede che son giorni di annunci – e annunci shakespeariani, se è per questo…*

Ma non posso non mettervi a parte: ce l’abbiamo fatta. Abbiamo trovato casa – finalmente e felicemente! – alla Libreria IBS+Libraccio in Via Verdi. E appena in tempo per infilare una lettura nell’Anno Shakespeariano…

E dunque, per prima cosa, il PdC si dà alla commedia, con…

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Il Re di Navarra e i suoi amici sono decisi (chi più chi meno) a dedicare tre anni alla filosofia – senza distrazioni… sentimentali di sorta. Ma – guarda a volte il caso e il teatro! – i quattro nobili giovanotti hanno appena sottoscritto il loro voto di studio e casta austerità quando proprio per di lì deve passare la bella Principessa di Francia con le sue tre altrettanto graziose damigelle. Chi vincerà tra filosofia e amore?

Come sempre, ci saranno gli attori dell’Accademia Campogalliani e di Hic Sunt Histriones e, per un colpo di serendipità, ricominceremo assieme ai nostri omologhi d’Oltremanica, che leggeranno Love’s Labour’s Lost lunedì 21 novembre – il giorno prima del nostro debutto.

E come sempre, l’invito è: unitevi a noi!

Se volete assistere, non serve altro che raggiungerci in libreria per tre martedì, a partire dal 22 novembre, alle ore 18. Se invece vi punge l’uzzolo di leggere insieme a noi (e io ve lo consiglio), iscrivetevi sul sito del progetto.  Assegneremo parti fino a esaurimento e vi invieremo il testo.

Giocate con noi, volete?

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* E a ben pensarci, in effetti, non ho ancora finito… Stay tuned.

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