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Dic 27, 2017 - libri, libri e libri, Natale, tradizioni    Commenti disabilitati su Reading Days

Reading Days

PileofBooksSe nevicasse sarebbe meglio… diciamo la verità: sarebbe perfetto. Ma in mancanza di neve, anche le giornate bigie e ventose vanno tutt’altro che male per i miei Reading Days.

Tecnicamente sono iniziati ieri – ma ieri mi sono dedicata a finire i due libri che devo recensire per la HNS e con i quali, come mio irritante solito, mi sono ridotta all’ultimo momento utile. Non che sia stato tragico: uno dei due era gradevolmente innocuo, e l’altro notevole e ne riparleremo.

Ma oggi – oggi è il primo vero e proprio Reading Day…

Ecco, a dire il vero ci sono ancora di mezzo gli ultimissimi ritocchi al romanzo, ma nondimeno. E quindi oggi si comincia con The Capricorn Bracelet, trovato sotto l’albero, perché senza un pochino di Rosemary Sutcliff non sarebbe vacanza, e perché è una raccolta di racconti sui Romani in Britannia, molto à la Kipling.

Pilesof BooksSotto l’albero c’era anche At Day’s Close, in cui Roger Ekirch racconta il rapporto dell’umanità con la notte attraverso i secoli e i millenni – e anche questo promette bene assai.

E poi c’era Her Majesty’s Will – un’avventura di spionaggio elisabettiano, scritta da David Blixt che, da bravo attore shakespeariano, si è anche divertito a portare il suo romanzo in scena. E poi una raccolta di racconti di Harlan Ellison, giunta con criptiche assicurazioni che mi rendono curiosissima. E poi…

E poi sul Kindle ci sarebbero metapile di cose che aspettano di essere lette, ma farò bene a fermarmi qui, perché non è come se i Reading Days potessero durare fino al disgelo… Sarebbe bello, però, non vi pare? Sapete quei discorsi sul ritrovarsi su un’isola deserta con nient’altro che libri – cartacei or otherwise? Be’, ecco: considerando le mie scarse attitudini pratiche e la mia seria fobia per gli insetti, non credo che, spiaggiata su un’isola deserta, saprei sopravvivere abbastanza a lungo da dedicarmi alla lettura. A meno che non fosse un’isola shakespeariana, dotata di un Ariel molto efficiente… Cottage2

Ma, tutto considerato, all’isola in questione preferirei di gran lunga un cottage immerso nella neve. Voglio dire, si può essere bloccati dalla neve in posti ben equipaggiati, con provviste, legna da ardere, tè in abbondanza – e magari anche un generatore di corrente. E libri non rovinati dall’acqua salata.

Per cui niente isole, grazie tante: un cottage nella neve…

Ma qui non nevica, alas. Al massimo piove e tira vento – ma ce lo faremo bastare.

Fate conto che nei prossimi giorni non ci sia granché, volete?

Sto leggendo.

 

Grand Tour (Virtuale)

Anche voi siete inchiodati a casa dal lavoro? Oppure esiliati sulla costa adriatica*? O altrimenti impossibilitati a preparare un bagaglio piccolo piccolo e saltare sul primo treno – o aereo – o altro simpatico mezzo di locomozione?

Vi capisco, sapete. Stessa barca.

Però questo non significa che non possiamo proprio fare nulla che somigli almeno un po’ a un viaggio – benedetta sia la Rete.

Per esempio, parliamo di musei. Non ce n’è quasi uno che non abbia il suo tour virtuale.

Cominciamo con una città a caso – diciamo Londra.

E diciamo di cominciare dalla National Gallery, con questo tour che vi consente di visitare 18 sale e il loro contenuto in notevole dettaglio. E se poi nelle diciotto sale non trovaste i vostri prediletti, c’è sempre la vastissima collezione online.

E intanto che siamo a Londra, dovete solo uscire in Trafalgar Square, girare a sinistra e attorno all’edificio per trovare la National Portrait Gallery, dove c’è modo di vedere in faccia una quantità di personaggi: sovrani, artisti, soldati, avventurieri, scienziati… sono (quasi) tutti lì. La collezione è vasta e  navigabile secondo una varietà di criteri. Per esempio, potete cercare gli autoritratti di pittrici, oppure i ritratti di Rupert Brooke o Joseph Conrad, o il ritratto di Riccardo III che ispirò a Josephine Tey The Daughter of Time

E non vogliamo parlare del British Museum? Gli Online Tours consentono di esplorare per conto proprio una discreta fetta delle collezioni – per cultura, per singolo oggetto o per tema. Per dire, the history of writing, anyone?

Qualcosa del genere potete fare anche con le National Galleries of Scotland, che potete esplorare per artista o per soggetto, oppure seguendo i percorsi tematici proposti dal sito. Le riproduzioni, benché non enormi, sono ottime. Provate a dare un’occhiata al ritratto di Stevenson dipinto da Girolamo Nerli.

E adesso basta Regno Unito- o quasi – e facciamo un rapido salto a Madrid per una visita al Prado. Si può con Google Earth, che offre riproduzioni di grandi dimensioni e altissima risoluzione (“Vi potete avvicinare abbastanza da osservare la singola pennellata o la craquelure della finitura…”. Tutt’altro che male sono anche le riproduzioni cui si può accedere dal sito del museo, ma la navigazione è un po’ macchinosa: a meno che non mi sia sfuggito qualcosa, è necessario cercare per singola opera o autore – e tuttavia ne vale del tutto la pena. 

Poi ci sono punti di accesso che consentono di visitare un certo numero di musei e collezioni, come i meravigliosi Google Art Project ed Europeana – due tra i miei posti virtuali preferiti.

Se non avete ancora sperimentato Google Art Project, fateci una capatina. Scegliete fra 155 musei e collezioni di tutto il mondo, ammirate le magnifiche riproduzioni in ogni minutissimo dettaglio, riunite i vostri prediletti nella vostra galleria personale – vi avverto: è uno di quei posti in cui si rimane catturati per ore e ore, rimbalzando dalla Tate Modern** al Getty Museum, dal Pergamon Museum di Berlino, all’Hermitage ai Musei Capitolini…

E un altro straordinario non-posto in cui passare ore è Europeana, una miniera di immagini, documenti, oggetti, video e audio provenienti da un’incredibile quantità di collezioni sparse per tutta l’Europa. Potete smarrirvi tra mostre e ricerche, oppure potete scatenarvi in una caccia al tesoro. Poi quest’autunno ci tornerete in cerca di documentazione per il vostro romanzo/articolo/saggio/dissertazione/esame, ma adesso ci andiamo in vacanza, perbacco.

E dunque accendiamo il ventilatore, procuriamoci un ghiacciolo alla menta e godiamoci il Grand Tour.

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* “Due mesi a Cattolica, si rende conto?  Due mesi. A Cattolica. Due. Mesi. A. Cattolica. È la morte civile…” (cit.)

** Ve l’avevo detto che non avevamo ancora finito del tutto con l’Isoletta…