Tagged with " regali di natale"

Libri Sotto L’Albero

regali di natale, libri pop-up, robert sabuda, il mago di oz, judith rock, Va bene, parliamo di regali di Natale. Personalmente ho ricevuto varie cose incantevoli – compreso un globo di neve. Credevo che i globi di neve non mi piacessero, ma in questo Natale pervicacemente soleggiato sto apprezzando molto il fatto di avere una piccola nevicata tutta mia – to be had for the shaking.

Globo a parte, tra le varie cose incantevoli c’è un certo numero di libri: regali di natale, libri pop-up, robert sabuda, il mago di oz, judith rock,

The Rhetoric Of Death, di Judith Rock. Un giallo storico ambientato nella Parigi del Seicento, con un giovane precettore gesuita per protagonista. Ne ho letto una recensione ottima, e l’argomento – un equivalente franco-barocco-tersicoreo delle compagnie teatrali di fanciulli elisabettiane – sembra insolito e promettente al tempo stesso.

regali di natale, libri pop-up, robert sabuda, il mago di oz, judith rock, Il Linguaggio Segreto Dei Fiori, di Vanessa Diffenbaugh. Je connais pas trop, ma sono molto attratta dall’idea di qualcuno che non solo organizza la propria vita intorno a un giardino segreto, ma riesce anche a nascondere il giardino in questione nel bel mezzo di un luogo piuttosto pubblico come Potrero Park, a San Francisco. Il fatto che abbia in mente un viaggio negli Stati Uniti* e che il donatore del libro abbia caldeggiato l’inclusione di Frisco tra le mie tappe può avere qualche rilevanza oppure no.regali di natale, libri pop-up, robert sabuda, il mago di oz, judith rock,

Il Meraviglioso Mago Di Oz, di Frank L. Baum. Ma, con tutto il rispetto che nutro per Baum (e non è poco), la vera meraviglia di questo libro consiste nel fatto che è uno dei capolavori pop-up di Robert Sabuda. un arnese di stupefacente, dettagliatissima, fiabesca bellezza.

Quindi adesso voglio mettermi a collezionar globi di neve e libri pop-up, ma intanto comincio a leggere – avete presente la felice condizione di essere in vacanza e non avere impegni più gravosi che decidere da quale libro cominciare? Ecco.

1 Gennaio 2012 – ETA. Ma in realtà non era finita. Aggiungo alla lista due doni tardivi: Il Barone Rosso – la storia di Manfred von Richofen, di Joachim Castan, e L’Uccello Beffardo, di Gerald Durrel.

E voi? Che libri avete ricevuto per Natale?

_______________________________________________

* Considerando che da tutt’altra persona ho ricevuto un delizioso Travel Journal, comincio a pensare che questo viaggio s’abbia proprio da fare, che dite?

Dic 27, 2009 - tecnologia    Commenti disabilitati su Il mio Kindle e io

Il mio Kindle e io

Non è la cosa più facile del mondo leggere con la casa piena di ospiti, ma il mio Kindle e io stiamo cominciando a fare amicizia. Confesso di non avere letto la User’s Guide, e di essermi invece lanciata nell’esplorazione pratica. Per ora posso confermare la fantastica impressione iniziale a proposito della tecnologia eInk, e dire che l’uso del congegnino mi sembra semplice e intuitivo. Le pagine si girano rapidamente e semplicemente: c’è un tasto “next page” su ciascun lato dello schermo, e il gesto diventa automatico fin da subito. A costo di suonare eretica, devo dire che la sensazione di lettura non è poi così marziana rispetto al buon vecchio libro di carta. Ho constatato con piacere la possibilità d’inserire segnalibri, in modo da riaprire automaticamente il file alla pagina desiderata. Quando lo si fa, compaiono persino minuscole “orecchie” sulla pagina elettronica… Mi preoccupa invece un po’ la mancanza di organizzazione interna: i files sono accessibili soltanto in un unico elenco, in ordine di caricamento, dal più recente al più vecchio, ciò che per ora, con una ventina di libri, non è un problema, ma potrebbe diventarlo quando il numero dei files crescerà. Tuttavia credo che ci sia un modo per cambiare il criterio dell’elenco in qualcosa di più sensato, come l’ordine alfabetico, ed è vero che il congegnino è provvisto di uno strumento per cercare elementi specifici nella lista. Staremo a vedere. Aggiungo che la copertina di pelle, oltre ad essere elegante, rende Kindle molto più maneggevole e comodo: nudo non sarebbe altrettanto piacevole da tenere in mano o in grembo, e avrei sempre la sensazione che dovesse scivolare. Il solo grosso dubbio è: avrò mai il coraggio di portarmelo davvero in viaggio, nel timore che vada smarrito/danneggiato/rubato? Per ora lo tratto con l’adorante cautela di una primipara col primo frugoletto… magari quando avremo più confidenza. C’è di buono che non devo andare da nessuna parte nell’immediatissimo futuro, e posso accontentarmi di leggere in poltrona accanto al fuoco, e di mostrare a chiunque venga a trovarmi il principe dei regali di Natale.

Dic 12, 2009 - considerazioni sparse, Natale, scribblemania    Commenti disabilitati su Come fare felice uno scrittore

Come fare felice uno scrittore

Essendo domani Santa Lucia, parliamo di regali e regalini.

“Che cosa si regala a uno scrittore?” mi domanda E. E’ possibile che questa sia in realtà una manovra poco sottile per scoprire che cosa vorrei sotto l’albero, ma forse a E. interesserà sapere che uno scrittore è un tipo di animale che, avendo ricevuto una domanda del genere, per prima cosa ci fa un post.

Allora, vediamo un po’. Come rendere felice uno scrittore/aspirante scrittore la sera del 24?

Pocketbook.gifTaccuini. Magari di quelli con lo spazio per una penna, ma piccoli, da tenere in borsetta o in tasca, da portarsi sempre dietro, ma proprio sempre, perché non si sa mai quando si vorrà prendere nota di qualcosa. La scelta è infinita, dal classico taccuino Moleskine ai Paperblanks che riproducono rilegature antiche, ai quadernini minimalisti Ikea*… Ha anche il vantaggio di essere uno di quei regali dove fare un doppione non conta, perché di questi arnesi, lo scrittore medio ne consuma a bizzeffe.

Cancelleria. Con giudizio, e premurandosi di conoscere preventivamente il metodo del destinatario: una scatola intera di biro blu confezionata con cura è molto benaugurante per chi scrive tutte le sue prime stesure a mano. Per gli aficionados della tastiera, però, meglio un mousepad a tema. Una volta, durante un periodo di sconforto, ho ricevuto una scatola: dentro c’erano un bel po’ di biro e una risma di carta, sul cui primo foglio il donatore si era premurato di stampare un’ipotetica copertina del romanzo in cui ero impantanata. Avevo apprezzato molto. Un caveat: la penna elegante, questo classico tra i regali, non è sempre la migliore delle idee. Chi scrive con una penna speciale, probabilmente la penna speciale ce l’ha già, mentre la maggior parte degli amanuensi usa biro, roller o matite di largo consumo.

pooryorick.gifMugs. Ovvero quelle tazzone alte con il manico. Potrei dire che è un dato di fatto: gli scrittori fanno le ore piccole e si sostentano a tè e caffè lungo; oppure potrei dire che è un fatto: gli scrittori scrivono nelle soffitte, dove fa freddo, e una bella tazzona fumante serve a scaldarsi le mani ogni tanto… Ma siamo onesti, il fatto è che il mug fumante accanto alla tastiera/quaderno/pila di fogli fa tanto, tanto, ma proprio tanto scrittore all’opera. Che ne esistano tante a tema*** è senz’altro d’aiuto. Qui di fianco ne vedete uno shakespeariano. Una tazza di caffè, Yorick?

Penne colorate. O pennarelli. O matite. Per sottolineare le fotocopie degli articoli, per cercar di chiarire il tortuosissimo schema del XXXII capitolo, per codificare gli interventi necessari in fase di revisione (verde: sono così felice di essere la persona che ha scritto questo paragrafo; giallo: a cosa stavo pensando quando ho scritto ciò?; arancione: urge energico intervento; le sfumature di rosso vanno dal disastro al macello, alla catastrofe, all’apocalisse, a come-ho-mai-potuto-pensare-di-avere-un-briciolo-di-talento?), per disegnarsi luoghi e personaggi se si è abbastanza bravi. Ad ogni modo, lo scrittore medio ama le penne colorate. Come le Stabilo Pen 68, che esistono a punta media e punta fine, e in una cinquantina di colori.

Writing Software. C’è di tutto un po’. Ci sono editor di testo/gestione progetti a prezzi ragionevoli (20-40 $): Writer’s Cafè, molto colorato, con pretese di stile e una quantità di funzioni, compresi i suggerimenti giornalieri, una vasta scelta di esercizi di scrittura, un sistema di brainstorming, un sistema di importazione, raccolta e archiviazione di materiale (foto comprese), un diario/agenda, un generatore di nomi e una funzione di progettazione “Storylines”, oppure Liquid Story Binder (per PC) o Scrivener (per Mac). Questi sono strumenti di lavoro, buoni per organizzarsi e tenere a portata di mano il materiale. Per chi vuole qualcosa di più didattico, c’è il celebre Dramatica Pro, che costa un’ira e consente di sviluppare personaggi, archi narrativi, trama e sottotrame, ambientazioni, dialoghi, ritmo e passo tramite una serie di strumenti molto sofisticati. Un po’ meno costoso è Write Pro, di Sol Stein (celebre autore di manuali di scrittura creativa), che però è a mezza via tra un software e un corso. Il che ci porta a…

Corsi di scrittura. Qui bisogna essere certi che il destinatario non prenderà il regalo come un apprezzamento poco lusinghiero. In un mondo ideale, tutti gli scrittori sarebbero gente matura, umile e seria, sempre ansiosa d’imparare e perfezionare la propria arte… essendo il mondo quello che è, siate ben sicuri di non provocare incidenti diplomatici, prima di regalare uno di questi. Detto questo, la scuola di scrittura più celebre d’Italia è la Scuola Holden di Torino****, che offre una scelta di corsi, laboratori e seminari, da seguirsi in loco oppure online. Naturalmente non parlo tanto del (costoso) biennio di Scrittura&Storytelling, quanto dei corsi brevi, dei weekend di scrittura, dei corsi di narrativa o sceneggiatura online, o magari dell’accesso ai servizi editoriali… c’è un po’ di tutto, per chi è in vena di un regalo importante. Per chi conosce bene l’Inglese, ho già parlato di più di una volta di Holly Lisle, ma potrei citare anche il celebre Gotham Writers Workshop, il cui materiale si trova anche tradotto in italiano in forma di manuale di scrittura.

Dizionari. Non troverete molte altre categorie disposte ad andare in estasi per un dizionario. E non dico il vocabolario italiano (quello deve già averlo, deve averne più d’uno, sennò non è uno scrittore!), ma di tutte le meraviglie come dizionari ragionati dei sinonimi e dei contrari, dizionari idiomatici, dizionari tecnici, glossari specifici, dizionari storici, cronologie complete, atlanti storici, dizionari scientifici, dizionari visuali, repertori, libri di terminologia… non c’è argomento che non abbia la sua quantità di dizionari, è solo questione di cercare. E da questo segue logicamente, last but not least…

Libri. E qui, che posso dire? Un’edizione preziosa di un autore molto amato, un manuale di scrittura, un libro che a voi è rimasto nel cuore e vorreste tanto condividere, l’ultimo bestseller da analizzare riga per riga, un saggio su quel certo argomento, immagini di quel dato posto… Non c’è limite alle possibilità, e non c’è libro che uno scrittore non sia, in un modo o nell’altro, interessato a leggere.

Ecco qui. Poi tutto è relativo, ma di sicuro c’è qualcosa cui queste bizzarre creature non sanno resistere (come dicevano in quel documentario della BBC in cui Gerald Durrel attirava allo scoperto un echidna con un pezzo di formaggio), ed è mostrare che considerate la loro scrittura una parte integrante della loro vita e della loro personalità: un tratto fondamentale, che vale la pena di prendere in considerazione nella scelta dei regali natalizi. A parte la fatidica domanda “che cosa stai scrivendo?” non c’è mezzo più sicuro per far felice un echidna, a Natale o in altre stagioni.

Uno scrittore: volevo dire uno scrittore, of course!

_______________________________________________________________________________

* Va bene, lo confesso: non ho mai messo piede in un coso Ikea e conto di non farlo mai. Però conosco gente che adora l’Ikea, che possiede quadernini minimalisti acquistati all’Ikea, che li ama con passione.

** Mentre cercavo un’illustrazione di un mug, mi sono imbattuta in questo sito. Onestamente, non so immaginare chi possa volere una bambola di pezza con le fattezze di Virginia Woolf o di Mark Twain, ma sono completamente affascinata…

*** Ok, non mi tengo: questo è il mio mug, comprato a Covent Garden piazza. IlMioMug.gifQuando ho visto che le coste riprodotte riportavano titoli delle Bronte, di Jane Austen, di Kipling, di Thackeray, potevo forse lasciarlo dov’era? No, non potevo.

 **** In questo periodo ha anche una promozione natalizia per chi vuole regalare uno dei suoi corsi. Vedere sul sito. E no: non sono in nessun modo affiliata alla Holden e non percepisco percentuali su nessuno dei prodotti che ho citato in questo post.

Arrivato!

KINDLE.jpgVi ricordate il mio regalo di Natale? Be’, è arrivato!

Dopo appena tre giorni dall’ordine, un furgone UPS trainato da renne gialle è planato sul mio tetto, e ha calato attraverso il camino il mio Kindle. Si capisce, ufficialmente lo aprirò la notte di Natale, ma c’erano alcune cose da fare, come controllare che fosse vivo e compatibile con il mio computer, registrare gli indirizzi email, et caetera similia, per cui non si poteva fare conto sulla donatrice. E questo è il motivo per cui, pur non essendone ancora entrata in possesso, sono già in grado di dire che l’arnesino è incredibile.

Chiariamo subito che non è straordinariamente bello: bianco e gelido, pur con gli angoli arrotondati, fa un po’ l’impressione di un piccolo frigorifero, ma confido che l’effetto frigidaire svanirà quando sarà arrivata la copertina di pelle*.

In compenso, la cosa fenomenale è lo schermo. Confesso che non credevo fino in fondo a tutto l’hype sulla tecnologia eInk, ma mi sbagliavo. Non si ha assolutamente la sensazione di leggere da uno schermo, non c’è retroilluminazione, non c’è il conseguente fastidio, non c’è nulla, salvo le parole nitidissime su fondo color… non c’è altra parola per definirlo: color carta. L’impressione è quella di leggere una pagina stampata ad altissima qualità. Il display da 6” ha le dimensioni di un piccolo paperback, e Kindle impagina da solo il contenuto adattandolo al display, per cui non bisogna spostare, adattare o far scorrere alcunché. Le pagine si girano (avanti e indietro) con due tasti posti ai lati del display. A quanto pare, non è difficilissimo schiacciarli accidentalmente tenendo in mano il Kindle nudo, ma il problema si risolve completamente usando una copertina. Questo è per sentito dire, perché, pur avendo caricato alcuni files pronti per la notte di Natale, mi sono eroicamente trattenuta dal cominciare a leggere.

E questo ci porta al caricamento dei file, che temevo un pochino. Invece è tutto molto semplice, anche per i formati non direttamente supportati. Li si può far convertire in modo facile, rapido e gratuito inviandoli ad Amazon per posta elettronica: in pochissimo tempo tornano per la stessa via, convertiti e caricabili. Oppure si può utilizzare un programma come Stanza o Calibre, entrambi gratuiti, e fare tutto da sé. Io ho scaricato Calibre e l’ho trovato efficiente e d’uso intuitivo.

Quanto ai libri, temo che la scelta sia più ampia in Inglese. Quando dicevo, nel post precedente, che i libri elettronici su Amazon costano circa 10 Dollari, mi riferivo ai bestseller appena usciti. In realtà il libro medio costa decisamente meno, e c’è anche una vasta scelta di materiale gratuito, tanto su Amazon quanto su numerosi altri siti, come il Progetto Gutenberg, FeedBooks… Per i testi in Italiano, c’è sempre il meritorio Progetto Manuzio, conosciuto anche come LiberLiber. Detto fra parentesi, vale la pena di visitare questi siti indipendentemente da Kindle, perché tutti hanno una quantità di classici, saggistica, narrativa e testi fuori commercio. A volte, esaurite tutte le altre possibilità, i libri introvabili saltano fuori proprio lì.

Ecco, per ora siamo fermi a questo. Ho riposto il mio Kindle nella sua scatola e non lo rivedrò più fino alla sera del 24 Dicembre, quando lo scarterò sotto l’albero, come fa la gente normale. Sarà una lunga attesa…

______________________________________________________________________

41eUaVviNsL__SL110_.jpg* Ho scelto quella viola!

 

Amazon Kindle disponibile in Europa

Edizione straordinaria: ho appena trovato il mio regalo di Natale!

Da secoli voglio un Amazon Kindle, ma non era possibile comprarlo fuori dagli Stati Uniti… adesso sì!

Kindle è, per la cronaca, un lettore di eBooks. Ora, sia ben chiaro: sono e sempre sarò l’ultima a negare il fascino insostituibile di un buon libro di carta, un libro vero, un libro che fruscia fra le dita quando lo si sfoglia, un libro che profuma di colla e di inchiostro tipografico, oppure di carta vecchia e di polvere, un libro in cui infilare un segnalibro di raso… Però.

Però c’è il problema di leggere cose introvabili, che si possono reperire solo su internet. C’è il mal di testa che viene a furia di leggere dallo schermo. C’è il fatto che casa mia è stracolma di libri, e mia madre ogni tanto pone l’ultimatum: o altri libri, o io… E c’è il fatto di portarseli dietro in viaggio, i libri. E c’è anche il mio hard-disk che trabocca di files PDF. Francamente, benché sia tanto tradizionalista quanto si può esserlo, l’idea di potermi trascinare al seguito 1500 libri in meno di tre etti di peso mi affascina oltre ogni dire. Provate a immaginare Farenheit 451 all’epoca di Kindle!

Poi, ho appena passato una mezz’oretta felice scegliendo fra i vari tipi di copertine porta-kindle, in cerca di qualcosa che lo faccia sembrare un libro vero… Sono incerta: 41eUaVviNsL__SL110_.jpg

Questa viola e verticale? Sarebbe in tono con il mio cellulare e con i miei guanti di pelle nuovi.

 

 

41vJgN7pKZL__SL110_.jpg

 

Questa dall’aria molto classica? Decisamente il mio genere.

 

51wHUuJ1eFL__SL110_.jpg

 

O questa con le rane, che per qualche motivo si chiama “Jane Austen”? Certo, se ci fosse con gli elefanti…

 

 

41McVuiJKcL__SL110_.jpg

 

Oppure, potrei fare una follia e sceglierla rossa. Pare che così sia più facile reperire il Kindle al primo colpo in una borsa molto piena…

 

Ok, lo ammetto: sono andata. E’ che, per quanto nella sezione FAQ ci fosse una vaga promessa di un Kindle internazionale, non ci credevo davvero, e invece lo voglio davvero tanto, e trovarselo così, quando manca così poco tempo a Natale… Morale della storia, qualora non si fosse capito: non vedo l’ora!

____________________________________________________________________________________

A parte i miei sdilinquimenti personali, Kindle costa 259 USD più spese di spedizione, e ha anche altre funzioni interessanti, come scaricare libri freschi di stampa da Amazon a poco prezzo (9,99 USD) in wireless, la possibilità di abbonarsi a vari quotidiani e riviste americani, la compatibilità con molti formati di file (tra gli altri, a me sembrano particolarmente interessanti PDF, e .doc), un dizionario interno e un arnese che legge ad alta voce il testo. Credo che legga anche i file MP3, seppure in via sperimentale, ma se dicessi di essermene interessata alla follia, mentirei. Per ulteriori particolari tecnici, meglio vedere qui che contare sulla sottoscritta. E’ molto probabile che la prossima versione faccia anche il caffè, anche se credo che per un espresso decente bisognerà aspettare ancora qualche anno…