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Giu 15, 2016 - libri, libri e libri    Commenti disabilitati su Le Cose che Piacciono a Me

Le Cose che Piacciono a Me

Ecco le coseÈ la metà di giugno, o Lettori.

Non si direbbe – o almeno non lo si direbbe dalle mie parti,  dove ci godiamo un diluvio dietro l’altro – ma l’estate è a un passo. E, come ogni anno, Ad Alta Voce rompe le righe fino all’autunno.

Chiudiamo questa sera, all’Ostello dei Concari di Governolo (dettagli qui), con un incontro dal tema “Ecco le Cose che Piacciono a Me.”

Ricordate Tutti Insieme Appassionatamente? Julie Andrews che cinguetta con i fanciulli Von Trapp?

Ecco, una cosa così. Letture tratte dai libri che ci piacciono di più, o a proposito delle cose che ci piacciono tanto. Libri preferiti, posti, idee, passioni, ricette… Sarà come un negozio di giocattoli ideale. EccoleO magari di dolci… (Tra parentesi, quale delle due idee vi rende più felici?)

Se siete da queste parti, perché non vi unite a noi – portando qualcosa da leggere o solo per ascoltare? Sarà divertente, sarà un inizio d’estate diverso. Saranno cose che ci piacciono.

A questa sera…

Mag 25, 2016 - libri, libri e libri, Shakespeare Year    Commenti disabilitati su La Memoria di Shakespeare

La Memoria di Shakespeare

BorgesLa memoria de Shakespeare (2004)Tutto è successo per via di Ad Alta Voce.

Il tema era “Il potere dei ricordi” – e non avete idea di quanto ci prenderemmo a botte in testa quando si tratta di tirar fuori letture per quei temi che a suo tempo c’erano parsi tanto simpatici… – ed ero a caccia.

Così ho pescato La Storia Più Bella Del Mondo di Kipling, il Sonetto 81 per l’Angolo Shakespeariano, il finale de La Coppa d’Oro di Steinbeck, il pezzo sulle Cose Che Non Sappiamo Più dall’Annibale di Granzotto, un frammento del Sipario di Kundera…

E poi, cerchicchiando qualcos’altro, ho scoperto l’esistenza di un racconto di Borges chiamato “La Memoria di Shakespeare”.  Ora, la borgesiana, tra noi, è M. – ma, contando sulla sua indulgenza in considerazione dell’argomento, mi sono messa a caccia.

E ho fatto una scoperta.Borges2

Avete presente l’opera omnia di Borges pubblicata dai Meridiani? Ebbene, io non so se la MdS sia l’unico racconto che manca – ma di sicuro manca. In originale dava il titolo a una raccolta di quattro racconti. Nei Meridiani gli altri tre compaiono sotto il titolo “Tre Racconti” – e la MdS non c’è. Né c’è da sola, o in altre raccolte… non c’è proprio. Si trova altrove, ho scoperto – per esempio qui,* – ma siccome mi riduco sempre all’ultimo momento, era troppo tardi per procurarsi un’altra traduzione in città… Così mi sono messa a caccia, e ho trovato una traduzione inglese.

Ed è così che ho fatto la conoscenza di questa che, prima facie, sembrerebbe un’avventura un po’ à la Kipling: il grigio accademico che, per un caso bizzarro, si ritrova in possesso, appunto, della memoria di Shakespeare. Non le memorie – ma la memoria: i ricordi, i pensieri, le idee di William Shakespeare da Stratford. La più straordinaria circostranza che possa capitare a uno studioso, giusto? Chi non vorrebbe? Hermann Soergel non dà retta ai criptici avvertimenti del donatore: accetta e aspetta. E questa memoria estranea e antica non gli cade in testa tutta in una volta, ma sale lentamente, come una marea irregolare… fino a farsi terrificante – e pericolosa.

BorgesPoi Borges è Borges, e la storia di per sé lascia il centro del palcoscenico a una serie di affascinanti speculazioni su Shakespeare – come se l’autore si fosse servito della forma narrativa per dar voce a qualche idea non proprio accademica in proposito… Sia chiaro, la storia funziona, inizia, cresce, s’impenna e finisce aperta, piena di promesse inquietanti e di domande su arte, memoria, identità… Però è chiaro che non è l’intreccio a contare davvero. È lo Shakespeare immaginato, l’adesione all’uomo misterioso nascosto dietro il Canone, il gioco intellettuale. Io di Borges non ho letto moltissimo – anche se ho tutta l’intenzione di recuperare – e mi si dice che questa sia la cifra di molta della sua narrativa.

Quel che è certo è che il suo Shakespeare è un profilo nell’ombra. Emerge per luccichii e sussurri – un particolare biografico, un colore, una suggestione. Magnifica idea, magnifica esecuzione, fascinanting stuff.

 

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* Inrealtà Il “Libro di Sabbia” è un’altra raccolta – ma questa edizione contiene anche i quattro racconti de la MdS, seppur sotto l’indicazione “Ultimi Racconti”.

 

 

Lug 22, 2015 - libri, libri e libri    Commenti disabilitati su Sogni di una Notte di Stellata Estate

Sogni di una Notte di Stellata Estate

AAVImmaginate una sera d’estate e una corte di campagna persa tra campi, prati e filari di pioppi cipressini. E immaginate anche un gruppo di amici – appena una manciatina – seduti all’aperto a lume di candela. Ci si sono seduti al tramonto, godendosi l’ombra di frescura azzurra e d’oro… Ecco, adesso immaginateli che, mentre il crepuscolo si chiude attorno a loro, estraggono dalle borse i loro libri – e cominciano a leggere a turno.

A leggere di sogni.

E si comincia con la storia onirica de La Piuma postuma di Faletti, candida e leggera e inafferrabile, finché qualcuno (uno scrittore, non a caso) ne divina l’uso.

Si prosegue poi con Sogni di Sogni, E il sogno immaginario che Tabucchi ha intessuto per uno Stevenson quindicenne – premonitore delle isole lontane, delle storie, dei fiumi d’inchiostro. AAV4

Poi ci si alza tutti e ci si sposta nel prato buio per guardare, con un meraviglioso telescopio, una falce di luna come uno spicchio di merletto d’oro e d’ombra – così vicina attraverso le lenti che pare di poterla toccare allungando una mano. E poi Saturno inanellato e vertiginosamente lontano.

E si torna a leggere, mentre l’orizzonte nero fiorisce di fuochi d’artificio lontani – ora qui, ora là…

AAV2Shakespeare è perfetto, allora, con le sue pirotecnie verbali: Mercuzio e la Regina Mab, levatrice dei sogni in corsa affannosa e beffarda sul suo cocchio fatato. E il sogno invocato di Walt Whitman in Capitano, mio Capitano – il desiderio così umano e struggente che la terribile realtà sia soltanto un incubo da cui potersi strappare col risveglio. E poi il Teatro Vivente (e vivo) di Bianca Tarozzi, luogo dei sogni di quei costruttori di sogni altrui che sono i teatranti – narrato in poesia. E per l’angolo di Kipling, il Sogno di Duncan Parrennes, fiaba cinica e amara, dove il diavolo siamo noi stessi, impegnati ad esigere prezzi terribili in cambio di ben poco.

E sembrerebbe – ad onta della frutta gelata e dei dolci, e dei bambini, e dei gatti e delle piccole file di ranocchie – sembrerebbe tutto molto terrificante, e ancora di più di fronte alle fiammelle affondate nel silenzio siderale. Si guarda Titano, si guarda la grande Deneb, si guardano ammassi e nebulose e sistemi binari di stelle che si fanno compagnia a lontananze inimmaginabili, e si è tentati di sentirsi piccoli piccoli, e sperduti… AAV6

Ma in realtà, noi gente piccola piccola, seduta attorno al fuoco nella notte, guardiamo attraverso queste inimmaginabili distanze, seguiamo il dito puntato da innumerevoli generazioni di astronomi e di poeti… E se siamo capaci di telescopi che inseguono le stelle, di sonde che viaggiano decenni, di teatro e di poesia che attraversano i secoli – o partono per attraversarli – forse allora Kipling si sbaglia, per una volta: non siamo poi così terribilmente piccoli, e dei prezzi che paghiamo, alla fine, vale la pena.

 

Dic 12, 2014 - libri, libri e libri, Natale    Commenti disabilitati su Ad Alta Voce – Fuori Sede

Ad Alta Voce – Fuori Sede

Udite udite, rullo di tamburi e squilli di trombe…

Ad Alta Voce sta per compiere il grande passo. Guardate un po’:

LocAAV

Per la prima volta, AAV lascia il nido, esce di casa, prende il volo – e lo fa per l’evento degli auguri di Borgocultura, di cui trovate qui tutti i particolari.

La formula è la consueta: un tema, tanti libri, tanti lettori/ascoltatori, tante sfaccettature diverse della stessa idea. Scampoli di romanzo, racconti, poesie, memorie, saggi, testi di canzoni, articoli… Se si può leggere ad alta voce, e se è attinente al tema, allora va bene. In questo caso, ça va sans dire, abbiamo scelto il Natale… però, anziché leggere al sicuro tra le mura della nostra beneamata Biblioteca Zamboni, ci avventuriamo Là Fuori. Pubblico nuovo, nuove idee, nuove domande, nuovi confronti.

Siamo emozionati? Un pochino. È un esperimento, un passo in più nel processo per tentativi ed errori con cui stiamo costruendo Ad Alta Voce. E francamente, non vediamo l’ora di vedere come se la caverà il nostro gioco fuori dalle mura di casa.

Se tutto va bene… be’, se tutto va bene,  in primo luogo avremo scambiato auguri inconsueti con un gruppo di nuovi amici, e poi vorrà dire che quel che abbiamo fatto una volta si può fare ancora, e AAV allargherà i suoi orizzonti.

Stiamo a vedere.

E a dire il vero, se volete vedere come va – o se siete curiosi di vedere che cosa facciamo – non c’è modo migliore che unirvi a noi, domenica mattina alle dieci e mezza, alla Masseria in Piazza Broletto, a Mantova.

Vi aspettiamo – e mi raccomando: portate la vostra storia di Natale preferita.

Ott 17, 2014 - elizabethana, grilloleggente, libri, libri e libri, teatro    Commenti disabilitati su L’Angolo Elisabettiano

L’Angolo Elisabettiano

Letters and Journals 2Martedì sera, come preannunciato, Ad Alta Voce è tornato – ed è tornato molto bene.

Partecipazione più folta del consueto, un certo numero di facce nuove, una selvaggia varietà di interpretazioni del tema della serata – Lettere & Diari – da Guareschi a Helene Hanff, da Tamaro a Baricco, da Wiesel a Mino Milani, fino alle feroci lettere di Verdi al suo infelice librettista – passando per i diari di un medico di bordo appassionato di lettura e i ricordi di viaggio di una romantica cacciatrice di atmosfere… E abbiamo avuto persino una lettura in Spagnolo.

E poi l’Angolo Elisabettiano.

Essendo l’anno che si è,* Ad Alta Voce si è provvisto di un Angolo Elisabettiano. Ogni volta, fino a dicembre, una lettura dedicata al tema visto da uno dei festeggiati – basandosi sull’assunzione che non ci sia nulla, ma nulla che non si trovi in Shakespeare o Marlowe o entrambi. Con la possibile eccezione della fusione fredda – ma non abbiamo nemmeno l’ombra della fusione fredda tra i temi in programma, e quindi il problema non sussiste.

Martedì sera, per Lettere & Diari, ho cominciato con Shakespeare. Sapevo che di lettere in Shakespeare ne compaiono parecchie, lette, spedite, ricevute, intercettate, smarrite, scritte, sottratte, sostituite, dettate, falsificate… Mi si dice che le lettere compaiano in tutti i titoli del canone – tranne cinque – e che in tutto se ne contino 111. book of common prayer

È evidente che Will le considerava un ottimo device per la trama. La falsa lettera di Olivia che precipita l’antipatico e innamorato Malvolio, le lettere di credito così importanti nel Mercante di Venezia, la lettera con cui Rosencrantz e Guilderstern consegnano senza saperlo la propria sentenza di morte, la lettera con cui Edmund mette nei guai il fratellastro Edgar e quella che proverà l’adulterio di Goneril ed Edmund, la lettera che ripristina Perdita da pastorella a principessa, la lettera che, fatalmente, Fra’ Giovanni non consegna a Romeo…

E potrei continuare a lungo, ma non lo faccio.

Martedì sera ho scelto di leggere la lettera di Macbeth alla moglie – missiva trepidante e incerta che ci mostra subito come, pur essendo il primo generale della corona scozzese, il nostro non sia precisamente quello che pensa. A pensare è Lady Macbeth – che tra sé legge le stupefacenti nuove del marito e, per prima e unica reazione, si preoccupa della sua insufficiente perfidia. Oh sì, il giovanotto è ambizioso, ma non vuole sporcarsi le mani… E all’improvviso, viste attraverso gli occhi della lucida e spietata Gruoch,** le sue parole – pronunciate e scritte – acquistano tutto un altro senso.

macb3La lettera così serve a stabilire due personaggi e la relazione che corre tra loro, e a gettare fin da subito delle ombre molto lunghe sul futuro del mittente, della destinataria, del buon Re Duncan e della Scozia tutta.

Mica male, per un pezzettino di carta.

E quindi, tema centrato, in ottima poesia e con interessanti implicazioni. Direi che l’Angolo Elisabettiano ha debuttato a gonfie vele. Next time, la forza della natura – e di nuovo ci sarà soltanto l’imbarazzo della scelta.

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* Sì, lo so – non ne potete più di sentirmelo ripetere. Abbiate pazienza, è passata la metà di ottobre. Ancora un mese e mezzo, e l’anno shakeloviano è finito.

** No, Shakespeare non la nomina mai altro che Lady Macbeth, ma la signora è basata sulla moglie del Macbeth storico – che si chiamava Gruoch ingen Boite.

Ott 8, 2014 - elizabethana, libri, libri e libri, Storia&storie, teatro    Commenti disabilitati su Varie Ed Eventuali

Varie Ed Eventuali

Che poi, “eventuali” mica tanto – ma varie sì.

Cominciamo con un appuntamento di Borgocultura. Sabato 11 si va alla scoperta dell’identità (quasi) perduta di Fiera Catena, storico e pittoresco quartiere mantovano. Perché una volta c’era il quartiere, questa sottocittà dalla personalità ben definita, dalla storia tutta sua, dal pronunciato senso di appartenenza. Poi in molte città questa suddivisione più affettiva che altro si è sciolta, e i quartieri hanno perso la loro rilevanza. Però nulla impedisce di andarne a riscoprire l’atmosfera e la storia, giusto? Soprattutto quando si ha per guida un indigeno del quartiere stesso – Silvio Scardovelli, storica guida mantovana e appassionato nativo di Fiera Catena. Se l’idea vi stuzzica, i particolari li trovate qui.

Lunedì 13, invece, si apre il sipario sui Lunedì del D’Arco – e comincio io, con Anna Bianchi, Diego Fusari e Adolfo Vaini. In Shakespeare & Co. racconteremo la tensione di ispirazioni, influenze ed echi incrociati fra Shakespeare e Marlowe. Lo faremo evocando le storie e i personaggi dell’uno e dell’altro – dai primi passi sulla scena londinese fino ai giorni nostri, perché questa è una vicenda di secoli… e a ben pensarci, se Will e Kit non si potevano soffrire (come io sospetto fosse il caso) dev’essere una lunga, lunga beffa ritrovarsi così inestricabilmente connessi per tutta la vita e poi anche in morte, ed esserlo ancora quattro secoli e rotti più tardi. A suo modo, questa sarà una storia di fantasmi. E una storia di teatro, naturalmente. E una storia di temperamenti così diversi da essere, alla fin fine, le due facce di una stessa medaglia. E poi una storia di ossessioni, di bizzarrie, di omicidi, di prudenza e d’imprudenza… Sì, decisamente una storia di fantasmi – un po’ come in Entered from the Sun:  Abbiate pazienza con noi, spiriti. Parlateci. Parlate attraverso di noi

LocSh&Co.

Martedì 14, infine, torna Ad Alta Voce – non, non, non un gruppo di lettura. La formula è la stessa: c’è un tema, ci si riunisce, si legge – ad alta voce, of course. Chi lo desidera, si porta qualcosa – un assaggio di un romanzo, una poesia, un articolo, il testo di una canzone… se ha a che fare con il tema e si può leggere, è perfetto. Non avete idea delle diverse interpretazioni, dei deversi tagli, delle diverse sfaccettature, dei diversi colori che può assumere un tema qualsiasi, visto attraverso questo prisma di carta e di voci. Martedì cominciamo con “Lettere & Diari” (una maniera affascinante di raccontar storie). A novembre proseguiremo con La Forza della Natura. E vogliamo scommettere che l’appuntamento decembrino con “Profumi, Musica, Colori” riuscirà a prendere qualche sfumatura natalizia? E poi a gennaio leggeremo “Di Arti e di Mestieri”…
E poi abbiamo altri piani – ma ne riparleremo nel Quindici, volete?
Oh, ed essendo questo l’anno che è, AAV rende un piccolo tributo a Shakespeare&Marlowe: fino a dicembre, ogni incontro avrà un Angolo Elisabettiano: qualcosa di legato al tema, preso da uno dei festeggiati.

AAV14Ecco qui. Vi aspetto?

 

Mag 30, 2014 - concorsi, considerazioni sparse, pennivendolerie    Commenti disabilitati su Nel Frattempo, Alla Fattoria…

Nel Frattempo, Alla Fattoria…

Tornata, o Lettori!

E questa volta per davvero.

Mi siete mancati, sapete? Adesso, piacendo alla divinità dei blog, torniamo ai ritmi di pubblicazione normali – cominciando da oggi. E per oggi vediamo di ricapitolare brevemente che cosa è successo in queste tre settimane di naufragio.

Allora, mentre ero spiaggiata, in realtà, non mi sono esattamente annoiata, e anzi: sono successe diverse cosette. Alcune le sapete già, grazie all’occasionale piccione viaggiatore che sono riuscita a mandare this way…

anitagaribaldi3I. Di Aninha, per esempio, sapete qualcosa: nonostante la bonaccia innaturale, tutto è andato bene… o forse non era poi così bonaccia – né, di conseguenza, così innaturale – perché turns out a posteriori che la Primadonna, la bravissima Giulia Bottura, era tesa, agitata, nervosa e terrorizzata come un quarantaquattro gatti cui qualcuno  avesse pestato tutte le code allineate in una volta. Quindi si potrebbe dire che G. ci abbia salvati, immagino… On a personal note, forse vi ho detto che il signore delle luci del teatro Italia è stato così gentile da affidarmi completamente la sua preziosa consolle, consentendomi di giocarci liberamente, e ciò è stato molto bello e istruttivo – anche perché la consolle stessa era una creatura ragionevole e non tanto complicata da intimidire. E l’ho già detto quanto è incantevole il piccolo Italia, gioiellino liberty degli anni Venti, costruito con grazia e buon senso e riguardo per le esigenze di una compagnia piccola… Ah!

II. Quel che non sapete, perché non sono riuscita a comunicarlo, è che la sera del 23 il gruppo Ad Alta Voce si è prodotto in un incontro fuori programma, in collaborazione con un gruppo di simpaticissimi scout locali tra i 16 e i 19 anni – membri della Pattuglia Sturm und Drang. Il tema, scelto dai ragazzi, era la libertà – e si è letto un po’ di tutto, dalla Leggenda del Piave ad Allen Ginzberg, da Seneca a Pietro Citati… Interessante esperienza, ed eminentemente ripetibile – magari da rodare un pochino, accendere un po’, oltre al confronto, anche la discussione. Ne riparleremo.

III. Di Pisa un po’ sapete. Quel che non sapete è l’odissea ferroviaria per arrivare fin Laggiù. Mi si dice che incappare in una simile collezione di ritardi personali, ritardi istituzionali, elezioni (proprio non avevo calcolato questa evangelicissima migrazione amministrativa), sconti promozionali e casi misti assortiti non è da tutti – ed è possibile che sia abbastanza vero. Dopo tutto, quattro treni persi in un giorno solo devono essere quasi un record, giusto? Poi però Quieta Movere, il secondo posto e un certo numero di possibili contatti allacciati e sviluppi potenziali hanno giustificato tutto.

IV. Novità nuova è che tra luglio e agosto terrò due incontri shakespearian-marloviani nell’ambito delle Serate in Giardino di Casa Andreasi, organizzate dall’attivissima Associazione per i Monumenti Domenicani di Mantova. Casa Andreasi è un bellissimo luogo, e il giardino è un vero giardino rinascimentale… Se non per sentire me, vale la pena di venire anche soltanto per vedere il posto. Le mie date, ve lo anticipo, sono il 23 luglio e il 2o agosto, ma ve lo ricorderò – oh, se ve lo ricorderò! – e vi darò dettagli sul programma per intero.James Crichton Caption : THE ADMIRABLE CRICHTON.

V. Mercoledì pomeriggio, a Milano*, sono stata ospite delle sorelle Spinelli, nel bellissimo vecchionuovo Atelier Cartesio. Annidato in un bel cortile di Corso Garibaldi, Marina e Grazia hanno creato uno spazio davvero ideale, e hanno anche messo in mostra (gasp!) un tomo dell’edizione ciceroniana di Aldo Manuzio il Giovane… Quella parzialmente dedicata all’Ammirabile Critonio – di cui forse abbiamo parlato in abbondanza e forse no. Ed è qui che sono entrata in scena io per una chiacchierata su James Crichton, Aldo il Giovane, i Gonzaga e una manciatina di altri. Bellissima esperienza destinata ad avere seguito – e vi anticipo che anche di questa gente, e del mio romanzo che ne parla, potete rassegnarvi a leggere ancora in un prossimo futuro.

VI. Ieri sera c’è stato una sorta di pre-debutto di Borgocultura, associazione nuova di zecca, con un sacco di grandi idee e progetti ambiziosi. Riusciremo a realizzare quel che ci prefiggiamo? Lo dirà il tempo… -empo… -empo… Nel frattempo, ieri sera il bravissimo Giacomo Cecchin ci ha incantati tutti con una brillante, coltissima e intelligente conferenza su “Il Marketing del Monaco”, ovvero il modo in cui un’abbondante presenza monastica ha plasmato lo sviluppo urbanistico di Mantova. Anche di Borgocultura sentirete parlare ancora.

E scusate se è poco…

Maggio è stato un mese interessante. Giugno è alle porte  – stiamo a vedere che succede. E voi? Che avete fatto mentre non guardavo?

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* E anche qui, odisseuzza ferroviaria, viaggiando sulla cuspide tra guasti apocalittici alla linea e sciopero dei trasporti. In qualche modo siamo riuscite ad arrivare (in ritardissimo) e a ripartire – il che non era poi del tutto scontato, visto che tutto attorno si cancellavano treni come se piovesse…

 

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Mar 10, 2014 - grilloleggente, libri, libri e libri    Commenti disabilitati su Udite Udite

Udite Udite

LocandinaMercoledì sera, alla biblioteca Zamboni di Roncoferraro, secondo appuntamento per Ad Alta Voce.

Dopo la godereccia serata letterario-culinaria del mese scorso, questa volta leggiamo e parliamo di tutt’altro.

Il tema è Singolare Femminile: Storie di Donne. Perché la letteratura è piena di favolosi personaggi femminili – creati con uguale maestria da donne e da uomini – e allora pareva interessante esplorare un po’ il genere…

Come al solito, è possibile scegliere un libro inerente al tema e leggerne qualche pagina, è possibile partecipare alla discussione senza leggere, è possibile ascoltare e basta – a piacere. Perché Ad Alta Voce non è un gruppo di lettura tradizionale, e non si basa sulla discussione di una lettura comune – ma, al contrario, sull’accostamento imprevisto di letture diverse. Punti di vista diversi, interpretazioni diverse, tagli diversi, secoli diversi, stili diversi… la ricchezza dell’esperienza consiste proprio nel vedere il tema attraverso un prisma letterario che ha tante facce quanti sono i lettori e gli ascoltatori.

A parte tutto il resto, è una ricetta sicura per stimolare curiosità, domande, confronto, discussione – e per scoprire libri nuovi.

Per cui, se siete da queste parti e se vi va una serata di libri un po’ diversa dal consueto, vi aspettiamo mercoledì sera, alle 21, presso la biblioteca Zamboni di Roncoferraro. Nel frattempo, potete scaricare la cartolina con le date e i temi in pdf, e seguire novità e preparativi sulla pagina Facebook del progetto.

Mooligrubs

Mooligrubs è una favolosa parola che ho scoperto sfogliando un libro per fanciulli di Alison Uttley, una cosa chiamata A Traveler in Time, a proposito di una ragazzina degli anni Trenta del Novecento che, più o meno per sbaglio, si ritrova in età elisabettiana… er, sì.

Ma dicevo, mooligrubs.

Dev’essere dialettale, e significa broncio, paturnie, malinconie, malumori e, per estensione, mal di pancia. Non è deliziosamente espressivo? Ed è anche soddisfacente da masticare quando le paturnie in questione ci sono. Quando non si riesce a liberarsi dell’impressione che lo schema generale delle cose comprenda una deliberata intenzione di travolgerci e seppellirci… Ecco, sì – ma non badate a me.

Ho i mooligrubs.

SadSnoopy

O meglio, non badate all’attacco di mooligrubs, ma badatemi quando vi ricordo che:

I. Questa sera riparte Ad Alta Voce, con letture sul tema “L’Appetito Vien Mangiando”.  Alle 21 presso la biblioteca Zamboni di Roncoferraro.

II.  Domani sera bagolo di Shakespeare, Marlowe e cose elisabettiane in genere – a partire dall 20.45, alla Sala Civica di Levata di Curtatone. E se siete stati indotti a pensare che la chiacchierata sia questa sera, non fidatevi. È proprio domani.

Se siete da queste parti, nell’una o nell’altra occasione, perché non fate un salto?

Giuro che per allora mi sarò fatta passare tutte le paturnie.

Feb 3, 2014 - grilloleggente, libri, libri e libri, Vita al Villaggio    Commenti disabilitati su Ad Alta Voce – Il Ritorno

Ad Alta Voce – Il Ritorno

puzzle132zVi ricordate di Ad Alta Voce? Vi avevo raccontato, più o meno un anno fa, di questo non-gruppo-di-lettura, un’idea inconsueta che consisteva nel trovarsi e leggersi a vicenda dieci minuti a testa di un libro a scelta – e poi, eventualmente, discuterne.

Concludevo il post in questione dicendo che dovevamo fare esperienza, che avremmo navigato a vista, che tante cose le avremmo capite lungo la strada…

Ebbene, è passato un anno, abbiamo fatto esperienza e abbiamo navigato a vista. Abbiamo imparato tante cose?

Be’, un certo numero sì. Premettiamo che ci siamo divertiti un sacco. Abbiamo letto, abbiamo scoperto titoli, ci siamo scambiati idee, abbiamo mangiato biscotti… E ci siamo accorti di avere formato un piccolo gruppo fedele. Molto fedele e molto piccolo. Dalle cinque alle otto persone, con l’occasionale punta di dieci. E niente di più.

No, non è vero: dimentico la sera in cui ci siamo ritrovati in tanti. Dodici? Quindici? Forse anche di più. È stata l’occasione di una serie di letture interessanti, e di una vivace discussione sul criterio con cui ciascuno sceglie le proprie letture. Pensavamo che fosse il decollo – e invece no. La volta successiva eravamo in cinque.

È saltato fuori che abbiamo spaventato un sacco di gente. Qualcuno si è spaventato della discussione. Altri non hanno apprezzato la formula, perché si aspettavano un gruppo di lettura tradizionale, e invece siam tanto anything but.

Quindi abbiamo imparato che la discussione non è sempre apprezzata. Pazienza.

E abbiamo imparato che come tutte le cose nuove e un nonnulla differenti, dovremo fare più fatica.

Pazienza anche questo.

Ma abbiamo scoperto anche che parecchia gente non sapeva nemmeno che esistessimo – a dispetto delle locandine e della newsletter della biblioteca.

E abbiamo scoperto che, alla fin fine, le serate che venivano meglio erano quelle che avevano un tema. L’incontro estivo a tema celeste, con tanto di astrofilo armato di telescopio. La serata natalizia. Cose così.

E quindi quest’anno Ad Alta Voce ritorna, più agguerrito e più organizzato. Abbiamo una pagina su Facebook, come punto di raccolta, bacheca per le comunicazioni e canale di visibilità generale. Abbiamo dei temi, mese per mese. E abbiamo una cartolina-invito – questa qua sotto.

Cattura

E dunque, si riparte. Come si diceva un anno fa (più o meno), mettete un mercoledì sera in biblioteca. Una manciata di persone, un certo numero di libri, un tema. Ciascuno porta un libro che sta leggendo, ha letto, ricorda con piacere, predilige – basta che il brano che legge abbia a che fare con il tema della serata… 

E poi si legge. Dieci minuti a testa. Due parole d’introduzione e qualche pagina. E poi le domande – se ci sono.

Poi si passa al prossimo lettore, al prossimo libro.

Se siete da queste parti, perché non venite a trovarci? Scaricate la cartolina in pdf, seguiteci su Facebook, portatevi un libro e venite a leggere con noi. Si comincia il 12 febbraio.

E se non siete da queste parti… be’, vi farò sapere.