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Dic 27, 2009 - tecnologia    Commenti disabilitati su Il mio Kindle e io

Il mio Kindle e io

Non è la cosa più facile del mondo leggere con la casa piena di ospiti, ma il mio Kindle e io stiamo cominciando a fare amicizia. Confesso di non avere letto la User’s Guide, e di essermi invece lanciata nell’esplorazione pratica. Per ora posso confermare la fantastica impressione iniziale a proposito della tecnologia eInk, e dire che l’uso del congegnino mi sembra semplice e intuitivo. Le pagine si girano rapidamente e semplicemente: c’è un tasto “next page” su ciascun lato dello schermo, e il gesto diventa automatico fin da subito. A costo di suonare eretica, devo dire che la sensazione di lettura non è poi così marziana rispetto al buon vecchio libro di carta. Ho constatato con piacere la possibilità d’inserire segnalibri, in modo da riaprire automaticamente il file alla pagina desiderata. Quando lo si fa, compaiono persino minuscole “orecchie” sulla pagina elettronica… Mi preoccupa invece un po’ la mancanza di organizzazione interna: i files sono accessibili soltanto in un unico elenco, in ordine di caricamento, dal più recente al più vecchio, ciò che per ora, con una ventina di libri, non è un problema, ma potrebbe diventarlo quando il numero dei files crescerà. Tuttavia credo che ci sia un modo per cambiare il criterio dell’elenco in qualcosa di più sensato, come l’ordine alfabetico, ed è vero che il congegnino è provvisto di uno strumento per cercare elementi specifici nella lista. Staremo a vedere. Aggiungo che la copertina di pelle, oltre ad essere elegante, rende Kindle molto più maneggevole e comodo: nudo non sarebbe altrettanto piacevole da tenere in mano o in grembo, e avrei sempre la sensazione che dovesse scivolare. Il solo grosso dubbio è: avrò mai il coraggio di portarmelo davvero in viaggio, nel timore che vada smarrito/danneggiato/rubato? Per ora lo tratto con l’adorante cautela di una primipara col primo frugoletto… magari quando avremo più confidenza. C’è di buono che non devo andare da nessuna parte nell’immediatissimo futuro, e posso accontentarmi di leggere in poltrona accanto al fuoco, e di mostrare a chiunque venga a trovarmi il principe dei regali di Natale.

Dic 22, 2009 - Somnium Hannibalis    Commenti disabilitati su Ecco gli Attori!

Ecco gli Attori!

Ieri sera, nonostante la neve, prima riunione del gruppo Hic Sunt Hystriones di ostiglia per la preparazione di Somnium Hannibalis. Ebbene sì, un adattamento teatrale del mio romanzo, da presentarsi alle scuole nella primavera del 2010.

Ieri sera si è parlato, ed è sempre affascinante vedere quali impressioni, quali curiosità, quali reazioni suscitino i propri personaggi. Vero è che diversi membri della compagnia avevano letto solo l’adattamento teatrale e non il libro, e questo ha condizionato un po’ la discussione.

La regista, la bravissima Gabriella Chiodarelli, ha cominciato definendo il mio Annibale un carattere depressivo, il che non sembrerebbe un buon inizio, se non fosse che quella è l’intenzione con cui è stato scritto. E’ seguita una tempesta di domande su quanto ci fosse di di storico e quanto di fittizio nelle motivazioni che ho dato ad Annibale: il peso del giuramento imposto dal padre, la “rinuncia” a prendere Roma dopo Canne, se e quando Annibale si sia reso conto di non poter sconfiggere Roma… Una delle mie teorie predilette su Annibale (ed è una teoria puramente letteraria, perché non c’è nulla di storico a supportarla) è quella di un’identificazione talmente profonda tra l’uomo e il sogno, da fargli guardare con repulsione all’atto effettivo della presa della città. Per tutta la vita Annibale Barca si è visto destinato a prendere Roma, ma che ne sarà di lui, una volta che Roma è presa? Credo che un visionario completamente assorbito nel suo sogno debba provare un certo horror vacui al pensiero del sogno realizzato.

Si è osservato che Annibale non ha un vero e proprio arco del personaggio, perché comincia facendo guerra a Roma e finisce facendo guerra a Roma: l’osservazione veniva da qualcuno che ha letto solo l’adattamento, e pur corrispondendo alla visione tradizionale di Annibale (Tito Livio e Polibio, per intenderci), non si applica del tutto al mio Annibale il quale, esule alla corte di Siria, è molto diverso dal giovane generale partito da Nuova Cartagine. E tuttavia, è vero che Annibale è il perno degli archi degli altri personaggi, da Antioco a Himilce, da Scipione a Lelia, da Sosila a Roma stessa. L’immagine è piaciuta ed è stata annotata.

Dopo di questo siamo passati ad immaginare la possibilità di movimenti coreografici per mettere in evidenza il diverso modo di fare la guerra di Annibale e dei Romani, delle tecniche da usare per richiamare luoghi e fiumi, e per mostrare lo scorrere del tempo. Nonché piccola discussione sul budget costumi.

Quando è cominciato a nevicare sul serio, ci siamo dispersi, ma mentre raccoglievamo sciarpe e cappotti, la regista ha chiesto immagini, suggestioni da elaborare… io ho detto “fuoco”. il Somnium è pieno di fuoco: la fiamma sacrificale sull’altare domestico, le torce di Gades, le pire dei cadaveri dopo le battaglie, i fuochi degli accampamenti, il riverbero del sole a picco, gli sterpi incendiati, il giavellotto infuocato. E le figure retoriche che Annibale usa contemplano spesso fuoco, fiamme, il bruciare, l’ardere, l’accendere. Se questo libro avesse un colore, sarebbero le sfumature delle fiamme.

Adesso non vedo l’ora di sapere che cosa faranno di tutto questo gli Hystriones. Mi hanno proposto di seguire la preparazione, e credo che lo farò: non capita tutti i giorni di vedere il proprio lavoro trasformato attraverso l’interpretazione altrui. Ho già avuto cose mie rappresentate, ma ho sempre curato la regia di persona. Questa volta no: mi aspetto che sia una sfida molto stimolante.

Nov 23, 2009 - considerazioni sparse    2 Comments

Influenzata

Ho l’influenza.

No, non è del tutto vero: ho fatto il vaccino (influenza normale, ovviamente) e si direbbe che i miei anticorpi non fossero del tutto d’accordo… una spalla gonfia come un salvagente, dolori, febbre, spossatezza… non vi fate un’idea del gaudio.

E avrei così tanto da fare!

Be’, mi sono detta, smaltirò almeno una parte della mia To Read List, tutti quei libri che voglio leggere, tempo permettendo, e il tempo non permette mai…

Poteri Forti, di Ferruccio Pinotti (cominciato, da finire…)

Viaggio a Taprobana, di Giuseppe Papagno

Who Killed Kit Marlowe?, di M.J. Trow

Il Viaggio di Shakespeare, di Daudet

Per Una Stella da Maresciallo, di Antonio della Rocca

A Hand-book of Volapuk, di Andrew Drummond (che vorrebbe una dieresi sulla u… dov’è una tastiera tedesca, quando servirebbe?)

Il Vizio di Leggere, di Vittorio Sermonti…

Solo per citare i primi, perché la lista intera è lunga come il mio braccio.

E invece no, perché di giorno ho giusto quel tanto di febbre che basta a sentirmi la testa imbottita di cotone idrofilo, prosciutto cotto e biglie, e di notte ne ho troppa per dormire… col risultato che di notte mi rigiro, di giorno dormo e non leggo una virgola. E infatti sto anche postando in tremendo ritardo…

Che posso dire? Passerà. Intanto, abbiate pazienza se in questi giorni non solo il ritratto della costanza e della precisione.

 

 

Arrivato!

KINDLE.jpgVi ricordate il mio regalo di Natale? Be’, è arrivato!

Dopo appena tre giorni dall’ordine, un furgone UPS trainato da renne gialle è planato sul mio tetto, e ha calato attraverso il camino il mio Kindle. Si capisce, ufficialmente lo aprirò la notte di Natale, ma c’erano alcune cose da fare, come controllare che fosse vivo e compatibile con il mio computer, registrare gli indirizzi email, et caetera similia, per cui non si poteva fare conto sulla donatrice. E questo è il motivo per cui, pur non essendone ancora entrata in possesso, sono già in grado di dire che l’arnesino è incredibile.

Chiariamo subito che non è straordinariamente bello: bianco e gelido, pur con gli angoli arrotondati, fa un po’ l’impressione di un piccolo frigorifero, ma confido che l’effetto frigidaire svanirà quando sarà arrivata la copertina di pelle*.

In compenso, la cosa fenomenale è lo schermo. Confesso che non credevo fino in fondo a tutto l’hype sulla tecnologia eInk, ma mi sbagliavo. Non si ha assolutamente la sensazione di leggere da uno schermo, non c’è retroilluminazione, non c’è il conseguente fastidio, non c’è nulla, salvo le parole nitidissime su fondo color… non c’è altra parola per definirlo: color carta. L’impressione è quella di leggere una pagina stampata ad altissima qualità. Il display da 6” ha le dimensioni di un piccolo paperback, e Kindle impagina da solo il contenuto adattandolo al display, per cui non bisogna spostare, adattare o far scorrere alcunché. Le pagine si girano (avanti e indietro) con due tasti posti ai lati del display. A quanto pare, non è difficilissimo schiacciarli accidentalmente tenendo in mano il Kindle nudo, ma il problema si risolve completamente usando una copertina. Questo è per sentito dire, perché, pur avendo caricato alcuni files pronti per la notte di Natale, mi sono eroicamente trattenuta dal cominciare a leggere.

E questo ci porta al caricamento dei file, che temevo un pochino. Invece è tutto molto semplice, anche per i formati non direttamente supportati. Li si può far convertire in modo facile, rapido e gratuito inviandoli ad Amazon per posta elettronica: in pochissimo tempo tornano per la stessa via, convertiti e caricabili. Oppure si può utilizzare un programma come Stanza o Calibre, entrambi gratuiti, e fare tutto da sé. Io ho scaricato Calibre e l’ho trovato efficiente e d’uso intuitivo.

Quanto ai libri, temo che la scelta sia più ampia in Inglese. Quando dicevo, nel post precedente, che i libri elettronici su Amazon costano circa 10 Dollari, mi riferivo ai bestseller appena usciti. In realtà il libro medio costa decisamente meno, e c’è anche una vasta scelta di materiale gratuito, tanto su Amazon quanto su numerosi altri siti, come il Progetto Gutenberg, FeedBooks… Per i testi in Italiano, c’è sempre il meritorio Progetto Manuzio, conosciuto anche come LiberLiber. Detto fra parentesi, vale la pena di visitare questi siti indipendentemente da Kindle, perché tutti hanno una quantità di classici, saggistica, narrativa e testi fuori commercio. A volte, esaurite tutte le altre possibilità, i libri introvabili saltano fuori proprio lì.

Ecco, per ora siamo fermi a questo. Ho riposto il mio Kindle nella sua scatola e non lo rivedrò più fino alla sera del 24 Dicembre, quando lo scarterò sotto l’albero, come fa la gente normale. Sarà una lunga attesa…

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41eUaVviNsL__SL110_.jpg* Ho scelto quella viola!

 

Nov 9, 2009 - anglomaniac, libri, libri e libri, Vita da Editor    Commenti disabilitati su Piccoli Recensori Crescono

Piccoli Recensori Crescono

hnrmay09cover.jpgLasciatemi fare un annuncio: da oggi faccio ufficialmente parte del team della Historical Novels Review, rivista di recensioni e mercato editoriale della Historical Novel Society.

HNS è un’associazione internazionale (d’accordo, principalmente angloamericana) di scrittori, editori e lettori di romanzi storici, e HNR è una delle sue riviste. Qualche tempo fa ne avevo parlato qui. Hanno recensori su entrambe le sponde dell’Atlantico ma, per quanto ne so, la sottoscritta è l’unica non madrelingua. Da oggi faccio parte della squadra, alle dipendenze della redazione inglese. Naturalmente mi aspetta della gavetta, per cominciare (recensire i libri che nessun altro vuole, a quanto pare), ma ne  vado molto orgogliosa…

Il sogno, naturalmente, è che prima o poi qualcuno dei miei nuovi colleghi recensisca un mio romanzo. Campa cavallo, lo so, ma ehi! can’t blame a girl for dreaming!

Amazon Kindle disponibile in Europa

Edizione straordinaria: ho appena trovato il mio regalo di Natale!

Da secoli voglio un Amazon Kindle, ma non era possibile comprarlo fuori dagli Stati Uniti… adesso sì!

Kindle è, per la cronaca, un lettore di eBooks. Ora, sia ben chiaro: sono e sempre sarò l’ultima a negare il fascino insostituibile di un buon libro di carta, un libro vero, un libro che fruscia fra le dita quando lo si sfoglia, un libro che profuma di colla e di inchiostro tipografico, oppure di carta vecchia e di polvere, un libro in cui infilare un segnalibro di raso… Però.

Però c’è il problema di leggere cose introvabili, che si possono reperire solo su internet. C’è il mal di testa che viene a furia di leggere dallo schermo. C’è il fatto che casa mia è stracolma di libri, e mia madre ogni tanto pone l’ultimatum: o altri libri, o io… E c’è il fatto di portarseli dietro in viaggio, i libri. E c’è anche il mio hard-disk che trabocca di files PDF. Francamente, benché sia tanto tradizionalista quanto si può esserlo, l’idea di potermi trascinare al seguito 1500 libri in meno di tre etti di peso mi affascina oltre ogni dire. Provate a immaginare Farenheit 451 all’epoca di Kindle!

Poi, ho appena passato una mezz’oretta felice scegliendo fra i vari tipi di copertine porta-kindle, in cerca di qualcosa che lo faccia sembrare un libro vero… Sono incerta: 41eUaVviNsL__SL110_.jpg

Questa viola e verticale? Sarebbe in tono con il mio cellulare e con i miei guanti di pelle nuovi.

 

 

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Questa dall’aria molto classica? Decisamente il mio genere.

 

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O questa con le rane, che per qualche motivo si chiama “Jane Austen”? Certo, se ci fosse con gli elefanti…

 

 

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Oppure, potrei fare una follia e sceglierla rossa. Pare che così sia più facile reperire il Kindle al primo colpo in una borsa molto piena…

 

Ok, lo ammetto: sono andata. E’ che, per quanto nella sezione FAQ ci fosse una vaga promessa di un Kindle internazionale, non ci credevo davvero, e invece lo voglio davvero tanto, e trovarselo così, quando manca così poco tempo a Natale… Morale della storia, qualora non si fosse capito: non vedo l’ora!

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A parte i miei sdilinquimenti personali, Kindle costa 259 USD più spese di spedizione, e ha anche altre funzioni interessanti, come scaricare libri freschi di stampa da Amazon a poco prezzo (9,99 USD) in wireless, la possibilità di abbonarsi a vari quotidiani e riviste americani, la compatibilità con molti formati di file (tra gli altri, a me sembrano particolarmente interessanti PDF, e .doc), un dizionario interno e un arnese che legge ad alta voce il testo. Credo che legga anche i file MP3, seppure in via sperimentale, ma se dicessi di essermene interessata alla follia, mentirei. Per ulteriori particolari tecnici, meglio vedere qui che contare sulla sottoscritta. E’ molto probabile che la prossima versione faccia anche il caffè, anche se credo che per un espresso decente bisognerà aspettare ancora qualche anno…

Ott 29, 2009 - libri, libri e libri    2 Comments

I libri altrui

Una volta, anni fa, ero seduta nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Nantes, aspettando una coincidenza particolarmente scomoda, ed ero immersa nella lettura di una biografia di Henri de La Rochejaquelein. Ero tanto presa, in effetti, da impiegare una vita ad accorgermi di qualcuno accovacciato sul pavimento a poca distanza dalle mie ginocchia, intento a frugare in una borsa sportiva. E frugare. E frugare. E frugare…

Alla fine, getto un’occhiatina surrettizia e vedo un ragazzo occhialuto, su per giù mio coetaneo, che finge di frugare nella sua borsa, ma di fatto cerca disperatamente di vedere che cosa la sottoscritta stia leggendo. Allora, con un gran sorriso, sollevo il libro in modo da mostrargli la copertina… lui, colto sul fatto, sobbalza, arrossisce, afferra la sua borsa aperta e scappa via correndo di traverso. Ma prima di scappare, getta uno sguardo al titolo. Dalla mia fila di sedie e da quella di fronte si leva un coro di risatine, e io torno alla mia lettura.

Fine dell’aneddoto.

Però, sapete? Il ragazzo francese non aveva nessun motivo di sobbalzare e scappare: anch’io non posso fare a meno di cercar di vedere che cosa legge il prossimo in treno, in aereoporto, nella sala d’aspetto del veterinario. E’ più forte di me. Mi giro senza parere, fingo di allacciarmi una scarpa, rischio di slogarmi i bulbi oculari, assumo interessanti sfumature di carminio quando vengo presa in castagna… Ieri, sull’aereo da Berlino, il mio vicino di sinistra leggeva un libro illustrato sulla caduta del Muro. E poi c’era una ragazza che leggeva Checov in Tedesco. Visto? Lo faccio tutto il tempo.

Curiosità? Sì e no. La tentazione di inquadrare una persona sulla base di ciò che legge è forte. E so benissimo che un singolo libro non è significativo, meno ancora in una situazione di passaggio… voglio dire, in viaggio a volte si leggono strane cose: i libri che abbiamo comprato per regalarli a qualcun altro, o l’unica cosa decente che abbiamo trovato al Duty Free, o il libriccino piccolo che stava nel bagaglio a mano, o un prestito di un compagno di viaggio… oppure no. Non è detto. Non è significativo. Eppure lo si fa. E si traggono conclusioni: il mio vicino di sinistra, che aveva l’età per ricordare il 1989, era venuto a Berlino per tutt’altre ragioni ma poi, camminando per la città e vedendo le installazioni in Alexanderplatz e le fotografie nei caffè, i ricordi sono riemersi. Vecchi telegiornali, titoloni concitati a cinque colonne, magari qualche telefonata agli amici tedeschi, Rostropovich che suona davanti al Muro… “Sciocchezze!”, si è detto più di una volta. Ma alla fine non ha resistito, e prima di imbarcarsi ha comprato il libro, e durante il viaggio… E via pindareggiando in questo modo.

Io, per la cronaca, stavo leggendo “A Dagger For Two”, un romanzo storico su Christopher Marlowe scritto negli Anni Sessanta. Libro di seconda mano, edizione tascabile un po’ logora… chissà che cosa ne ha dedotto di me. Perché ha guardato che cos’era, oh se ha guardato! E senza parere, ho voltato la copertina in modo che potesse leggere. Anche lui era della stessa tribù, dopo tutto. Come il ragazzo francese a Nantes, tanti anni fa. Quelli Che Guardano I Libri Altrui.

Set 30, 2009 - grilloleggente    3 Comments

La Pistola di Checov

Secondo P. non godo più nulla di quello che leggo o guardo. Libri, film, telefilm, tutto rovinato dalla mia tendenza all’iperanalisi.

La discussione è nata durante una cena a tarda ora, avvenuta casualmente davanti ad un telefilm poliziesco.

A un certo punto, un personaggio dall’aria di comparsa ha posto una domanda sul delitto, e uno dei protagonisti gli ha risposto.

“Hm…” ho mormorato, con una forchettata di paella a mezz’aria. “Lo vedi quello lì? Quello lì ha la Pistola di Checov.”

“Quello lì ha cosa?” ha chiesto P.

L’espressione “Pistola di Checov” si usa per indicare qualcosa che viene introdotto presto nella narrazione, e in modo apparentemente casuale. La sua importanza si rivelerà nel dénouement, e se la cosa è fatta in modo intelligente, conduce a quei felici momenti epifanici in cui il lettore si batte la fronte e ridacchia tra sé, commentando cose del tipo “come ho fatto a non capire prima? Eppure era lì in bella vista… diavolo di uno scrittore!”

Nel caso in questone era fatto in modo un po’ ovvio. O almeno a me pareva ovvio…

“La Pistola di Checov,” ho spiegato. “Che cosa scommetti che è lui l’assassino?”

“Hmf,” ha detto P.

Abbiamo continuato con la paella e con il telefilm, e alla fine l’assassino era proprio il mio Pistolero di Checov.

“Visto?” ho chiesto, con aria compiaciuta.

L’aria di P. era assai meno compiaciuta.

“L’avevi già visto?” ha domandato sospettosamente.

“Certo che no! Ma si capiva, si capiva benissimo dal fatto che il tizio avesse più battute di una comparsa… è come quando, nel libro che ti ho prestato, la protagonista incontra Tr…”

E qui P. mi ha bloccata. Non lo voleva sapere. Lo sta ancora leggendo, il libro, e avere rovinato il telefilm era già più che sufficiente.

“E poi, scusa tanto: la protagonista incontra Tr… a pagina 12. Questo significa che da pagina 12 tu sapevi già come sarebbe andata a finire?”

“Be’… no. Però sapevo chi era l’assassino. Aveva la Pistola di Checov…”

Ecco. Secondo P. non è possibile che mi sia goduta il libro. Troppo impegnata a strologare sulla struttura, e la scrittura, e la caratterizzazione, e la verosimiglianza storica…

“Come fai a leggere, con le rotelline che fanno tutto quel rumore?”

Set 8, 2009 - grilloleggente    Commenti disabilitati su Cicli

Cicli

A me queste cose capitano, ogni tanto. E ricapitano. E quando capitano, durano a lungo. E quando la famiglia è fortunata, si tratta di un libro, e non di un’opera.

Questa volta la famiglia è fortunata.

E’ decisamente, assolutamente, completamente, irrimandabilmente ora che io rilegga Lord Jim.

Ago 4, 2009 - pennivendolerie    Commenti disabilitati su Spargere la voce: BookBuzzr

Spargere la voce: BookBuzzr

Lo sappiamo tutti, una volta pubblicato il libro, non si è nemmeno a metà del lavoro, perché la vera fatica viene con la promozione. Visibilità, visibilità, visibilità è quello che serve, e le case editrici, specialmente le piccole (ma non solo) nicchiano anzichenò. E quindi ecco il medio-piccolo autore che diventa promoter di sé stesso.

Per questo, come per molte altre cose, per fortuna c’è internet, con un’infinità di piazze virtuali e strumenti di marketing, più o meno utili, più o meno facili da usare per spargere la voce sul nostro libro.

Ultimamente ho preso questa strada. Ho aperto un sito tutto dedicato al libro, ho realizzato e pubblicato un book trailer, vo studiando le bizantinerie dei social networks e dei social bookmarking sites, e stamattina mi sono imbattuta in questo: BookBuzzr.

BB non è un social network, e viene presentato specificamente come uno strumento di marketing. In sostanza, consente di accedere a un estratto del nostro libro in un formato gradevole a vedersi, corredarlo di informazioni e links, e renderlo disponibile attraverso una quantità di canali, sia attraverso le funzionalità del sito che tramite l’uso di un codice “embed” (per capirci: come i video su YouTube). La cosa è potenzialmente interessante e, posso testimoniare di persona, semplice da realizzare.

Quando ho aperto il mio sito, avrei voluto che l’incipit in esso incluso fosse scaricabile in formato PDF, ma dopo un ansioso studio delle meraviglie di WordPress mi ero dovuta ritirare sconfitta. L’incipit era là, in una pagina, copiato e incollato… duh!

Adesso ho il mio estratto, completo di informazioni, links, embed code ed effetto “gira pagina”, qui:

Quanto prima conto di rendere accessibili tramite il sito anche gli estratti dei miei romanzi precedenti.

Funziona? Staremo a vedere. Per ora mi sembra una potenziale buona idea, con un certo numero di PRO: è completamente gratuito; è semplice da usare; consente di promuovere più libri contemporaneamente; consente un facile accesso ai maggiori social networks (FaceBook, MySpace, Twitter e via dicendo…) e social bookmarking sites (DeLicIous, Google, Yahoo, Reddit e parecchi altri); ha una funzione che consente di inviare un link all’estratto a tutti i propri contatti di posta elettronica tramite GMail, Yahoo e Hotmail…

…e qualche CAVEAT:  è decisamente tarato su un mercato anglosassone, per cui non credo che noi possiamo contare troppo sul traffico d’informazioni interno al servizio, almeno non fino a quando BB non sarà noto al pubblico italiano; l’interfaccia è in Inglese; per i social networks, se non si è già inseriti e non si ha già un buon numero di contatti, l’utilità è limitata: prima bisogna costruire un giro, poi pubblicizzare il libro…

Tuttavia, non fosse altro che per la possibilità di spargere ai quattro venti il widget del nostro incipit, credo che valga la pena di provare.

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