Bric-à-Brac – ci siamo quasi…
E così ci siamo. Lunedì Bric-à-Brac – sette storie d’altri tempi, il mio ebook di racconti, sarà disponibile su Amazon.
Intanto, giusto per incuriosirvi, ecco la copertina…
E, per incuriosirvi ancora di più, un assaggio del racconto Veglia :
“Dio vi benedica, signore, perché io non potrò mai ringraziarvi abbastanza…”
Thomas Addison annuì, brusco e corrucciato, senza saper come districarsi dalle grosse mani arrossate che gli afferravano la manica.
“Su, Molly, ora basta,” Alan Taft trattenne la donna per le spalle insciallate. “Il Dottore sa che gli siete grata, e farà tutto il possibile per Tim.”
Addison si sciolse dalla stretta e, con un ultimo aggrottar di sopracciglia a quello che era stato il suo migliore allievo, si affrettò via, lungo i corridoi di Guy’s Hospital, nella luce grigia del crepuscolo invernale che pioveva dai finestroni.
Tutto il possibile, mormorava tra sé, mentre saliva verso lo studio, tanto aggrondato che le infermiere si scostavano ancor più leste del solito al suo passaggio. Tutto il possibile.
***
Come c’era da aspettarsi, si bussò alla porta mentre ancora Addison armeggiava con il lume sulla scrivania.
“Avanti,” ordinò il dottore, e non fu sorpreso di vedere Taft sulla soglia.
“Avete visto giusto, credo,” brontolò, accennando al giovane di entrare. “Anemia, debilitazione generale, e quella pigmentazione scura della pelle. È proprio la mia malattia. Ho sempre pensato che aveste un buon occhio clinico, Taft.” Troppo buono per sprecarlo in qualche ambulatorio dei poveri negli slums… Addison ingoiò la tirata. Non che si fosse rassegnato, ma dopo due anni era chiaro che nessuno sfoggio di malumore avrebbe riportato il giovane idiota a Guy’s.
Taft scosse il capo e distolse lo sguardo.
“Dottore, se ho detto alla madre che…”
“Non m’importano le bugie pietose che dite a quella donna,” lo interruppe Addison. La fiammella del lume crepitò, accendendo scintille dorate nella collezione di vetrini, becchi e provette allineati sui tavoli. “Quel che conta è che voi sappiate che tutto il possibile è meno di nulla. C’è di buono che mi avete portato il mio primo caso infantile da studiare. Peccato solo che arriviate troppo tardi per la pubblicazione… mi sarebbe piaciuto citarvi, ma sarà per la prossima volta. C’è ancora tanto da cercare, da scoprire.”
Taft si strinse nelle spalle, e diede un pallido sorriso.
“Non sperate mai, Dottore, che da qualche parte, nell’ignoto che esplorate, ci sia qualcosa che serva a salvare i vostri pazienti – qualcosa, al di là delle ipotesi e delle speculazioni?”
Addison gettò al giovane uno sguardo sorpreso. “Sapete, mio padre mi voleva avvocato, ma ho scelto la medicina perché mi pareva che vi fosse più verità da trovarvi che nelle aule di tribunale. Questo m’interessa: la verità. E verità e speranza non si accordano mai troppo bene.”
“Eppure,” sospirò Taft, mentre stringeva la mano del suo vecchio professore per congedarsi, “io credo che debba esserci qualcosa persino al di là della verità che ancora non conosciamo. Varrebbe davvero la pena di cercare, se non fosse così?”
Thomas Addison rimase a guardare il giovane che se ne andava, tirandosi pensosamente i favoriti color ferro.
…
Addison, straordinario medico e diagnosta, scoprì una decina di malattine – alcune delle quali portano ancora il suo nome e capì per primo come diamine funzionasse davvero l’appendicite. Era anche un ammiratissimo docente al Guy’s Hospital di Londra, ma brusco e più che un tantino misantropo, molto più interessato alla ricerca che ai pazienti… una specie di Dottor House ante litteram. Che cosa farà mai con il suo primo caso infantile?
Veglia si trova in Bric-à-Brac – sette storie d’altri tempi.
Su Amazon.
Lunedì.